Omelia del Vescovo Gerardo per la Veglia di Pentecoste 2014

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CAMMINATE SECONDO LO  SPIRITO

Omelia per la Veglia di Pentecoste

06 giugno 2014

 

E’ un invito forte, fratelli e sorelle carissimi,

quello che l’apostolo Paolo ci rivolge nel cuore di questa partecipata Veglia di preghiera, riuniti nel Cenacolo con Maria la Madre del Risorto, in attesa dello Spirito Santo.

E’ un invito che soprattutto voi, carissimi giovani,

così numerosi e gioiosi, accogliete quale provocazione della Parola, con cui Dio vi incoraggia a prendere sul serio la bellezza della novità della vita cristiana.

La vita nello Spirito è una vita nuova secondo lo Spirito, una vita che obbedisce alla nuova legge dell’Amore che genera la libertà interiore, la libertà della mente, del cuore, della vita.

Cristo ci ha liberati per la libertà!

Non si tratta di una superflua ripetizione, ma di una necessaria insistenza, contenuta in questa espressione particolare del testo. Il problema che l’apostolo affronta e risolve nel capitolo quinto della Lettera ai Galati, proclamato nell’odierna liturgia della Parola, è quello della libertà cristiana: “Voi infatti, fratelli, siete stati chiamati a libertà. Che questa libertà non divenga però un pretesto per la carne; mediante l’amore siate invece a servizio gli uni degli altri” (Gal 5, 13).

Il testo rieduca il nostro concetto di libertà, molto spesso confuso con la licenza di ogni soddisfazione. In questo senso travisiamo il senso della vera libertà, riducendolo all’idea di compiere tutto ciò che è possibile o che la persona desidera. Si tratterebbe di una libertà senza regole, e quindi senza responsabilità. In questo senso la libertà non è uno strumento per costruire relazioni, ma è fine a se stessa, ricercata per se stessi, fino a diventare spesso espressione della più umiliante schiavitù dei propri istinti. Il termometro della mia libertà è il vero bene che sono capace di raggiungere.

Gesù ha dato prova della sua libertà interiore quando si è chinato ai piedi degli apostoli, come uno schiavo, per testimoniare l’amore supremo.

Afferma il Catechismo della Chiesa Cattolica: “Quanto più si fa il bene, tanto più si diventa liberi. Non c’è vera libertà se non al servizio del bene e della giustizia. La scelta della disobbedienza e del male è un abuso della libertà e conduce alla schiavitù del peccato (n. 1733).

Pertanto la regola suprema, e allo stesso tempo verifica, della vera libertà cristiana è la Carità. E’ nella carità che la persona edifica le relazioni più sacre, in un processo di distacco da ogni forma di egoismo, per l’edificazione del vero bene, proprio e altrui, frutto dell’amore che redime e riscatta da ogni male e da ogni malizia. La prima forma di libertà la dobbiamo esercitare nei confronti di noi stessi, liberi dai propri egoismi, calcoli, interessi, profitti. Non c’è schiavitù peggiore di quella di chi diventa schiavo dei propri istinti.

“Voi però non siete sotto il dominio della carne, ma dello Spirito, dal momento che lo Spirito di Dio abita in voi” (Rm 8,9).

Camminate secondo lo Spirito

La libertà cristiana non è il risultato di un impegno morale, ma è opera dello Spirito. Per educarci alla vita buona del Vangelo, è necessario educarci alla vera e piena libertà di amare! E per costruirla, abbiamo bisogno di vivificarla con il dono dello Spirito in noi, che è l’Amore divino.

Il verbo “camminare” è utilizzato dall’apostolo come metafora della vita: è come dire “vivete” stabilmente secondo lo Spirito dell’Amore. Il contrario del “camminare secondo lo Spirito” è “soddisfare i desideri della carne”: quest’ultimo verbo indica piuttosto il cedimento a ciò che piace immediatamente (“carne” traduce la fragilità dell’istinto), si riferisce al soddisfacimento dei propri istinti, dimenticando che la libertà della persona deve essere regolata dalla sua responsabilità e dal perseguimento del voler bene agli altri.

E’ lo Spirito che diventa garante della vera libertà umana, perché ci educa all’Amore: il cristianesimo non è negazione di libertà, soffocata da comandi e precetti, ma la condizione migliore

per imparare ad amare, e costruire la propria dignità nella capacità di stabilire relazioni per l’edificazione del bene comune.

Un progetto di vita spirituale

Camminare secondo lo Spirito significa attuare un progetto di “vita spirituale”, per imparare a vivere secondo lo Spirito. L’aggettivo “spirituale”, non si riferisce a qualcosa di disincarnato e di astratto rispetto alla concretezza della vita;  significa un’esistenza segnatamente animata e guidata dallo Spirito. Comporta assumere uno stile permanente di vita cristiana. E’ necessario, pertanto, avere chiaro un progetto definiti, perché solo questo segna un salto di qualità.

Come si struttura un progetto di “vita spirituale?”.

Dal momento che l’Apostolo oggi ci parla dei “frutti dello Spirito, possiamo immaginare la costruzione della vita spirituale come la bellezza di un albero, la cui vitalità parte dalle sue radici e si esprime nei suoi frutti.

Anche la vita del battezzato si radica nei doni dello Spirito Santo, e si compie nei frutti dello Spirito Santo.

♦  LE RADICI: I doni dello Spirito

Lo Spirito Santo produce operazioni interiori nell’animo attraverso la ricchezza dei suoi sette doni: sapienza, intelletto, consiglio, fortezza, scienza, pietà, timore di Dio.

♦  IL TRONCO: Le tre virtù teologali

Le radici  sviluppano il tronco delle tre virtù fondamentali della vita cristiana: la fede, la speranza, l’amore.

Riguardo alla fede, l’Apostolo ci ricorda: “Nessuno può dire: «Gesù è Signore!», se non sotto l’azione dello Spirito Santo” (1Cor 12,3).

E nella Lettera ai Romani scrive: “La speranza poi non delude, perché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato (Rm 5,5).

♦  I RAMI: IL “NOI ECCLESIALE”

La vita secondo lo Spirito rende ragione anche al nostro esistere “ecclesiale”. E’ nella forza dello Spirito dell’Amore che formiamo la Chiesa: “Come infatti il corpo è uno solo e ha molte membra, e tutte le membra del corpo, pur essendo molte, sono un corpo solo, così anche il Cristo. Infatti noi tutti siamo stati battezzati mediante un solo Spirito in un solo corpo, Giudei o Greci, schiavi o liberi; e tutti siamo stati dissetati da un solo Spirito” (1Cor 12, 12).

Afferma Papa Francesco: “La Chiesa non è un negozio, non è un’agenzia umanitaria, la Chiesa non è una Ong”. La Chiesa, è il corpo di Cristo, vivificata e cementata nell’unità dall’Amore dello Spirito Santo, ed è uno dei segni della sua presenza che il Signore Gesù, asceso al cielo, lascia sulla terra, al servizio dell’umanità.

♦  I FIORI: LA PREGHIERA

Tra il ramp e il frutto, c’è il fiore. La vita secondo lo Spirito deve avere cura della preghiera, “perché avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi, per mezzo del quale gridiamo: «Abbà! Padre!” (Rm 8,15).

La preghiera cristiana, sia personale che comunitaria, è guidata dallo Spirito, il quale apre il cuore dell’uomo alla confidenza con l’amore del Padre. Chi non prega, mortifica in se stesso la forza dello Spirito, fino a spegnere la sua presenza. Solo chi prega secondo lo Spirito è capace di trasformare i pensieri e i desideri, in frutti di gesti concreti. E’ il fiore che precede il frutto.

♦  I FRUTTI: LE OPERE DELLO SPIRITO

L’Apostolo li elenca, non esclude tanti altri frutti possibili: amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé.

Se la nostra vita secondo lo Spirito è possibile grazie ai doni dello stesso Spirito, il compimento della vita secondo lo Spirito si riconosce dai suoi frutti. Sono i segni di una vita nuova: i frutti dello Spirito sono contrari, e sono il contrario, delle opere della carne.

♦  IL CURATORE DELL’ALBERO: IL DIRETTORE SPIRITUALE

La vita secondo lo Spirito è sostenuta dalla scelta di un direttore spirituale. Si tratta di una persona, riconosciuta come esperta della vita cristiana, e scelta come guida, perché diriga la mia esistenza alla luce dello Spirito Santo, aiutandomi a discernere la volontà di Dio.

La conclusione dell’Apostolo è gioiosa e determinata:“Ora quelli che sono di Cristo Gesù hanno crocifisso la loro carne con le sue passioni e i suoi desideri” (Gal 5, 24). Camminando secondo lo Spirito, avviene qualcosa di incredibile.

Quelli che la Bibbia chiama “i frutti dello Spirito” iniziano a crescere nella tua vita – pace, gioia, amore, fedeltà e benevolenza, tra le altre cose. Galati 5:22.

Tu che eri così irrequieto, ansioso, e spesso infelice, avrai una visione più sana della vita.

Diventerai stabile e svilupperai l’abilità di creare pace intorno a te. Diventi felice, e questo diventa parte naturale della tua vita.

Non sei più invidioso degli altri. L’amore libera i tuoi pensieri dalle infinite pretese del tuo ego in modo che tu pensi piuttosto agli altri e quello che può essere positivo per loro.

Diventi una persona nuova. Qualcosa di completamente nuovo è nato nella tua vita, tanto che tu pensi e agisci in modo diverso di prima.

Con l’attesa e la preghiera di tutta la Chiesa, invochiamo l’irruzione dello Spirito per una vita nuova, pienamente libera dalle opere della carne, capace di spendersi nell’amore.

+  Gerardo Antonazzo

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