Iniziato il Ministero Abbaziale dell’Abate Donato Ogliari, 192° successore di San Benedetto

Una celebrazione intensa, partecipata, affollata, presieduta dal card. Marc Ouellet, Prefetto  della Congregazione per i Vescovi per l’inizio del Ministero Abbaziale dell’Abate Donato Ogliari, 192° successore di San Benedetto. A concelebrare, il Presidente della Congregazione sublacense-cassinese D. Bruno Marin, il Nunzio Apostolico in Italia Adriano Bernardini, molti vescovi, tra cui il Vescovo Antonazzo di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo, abati, monaci e sacerdoti venuti anche da Noci (Bari), da cui proviene il nuovo Abate, e dalla sua parrocchia di origine, Asso (Como). Stracolma di persone la Basilica, molte le autorità militari e civili tra cui spiccavano il Sottosegretario di Stato sen. Angela D’Onghiain rappresentanza del Governo italiano, la Dott.ssa  Emilia Zarrilli, Prefetto di Frosinone, il Presidente della Provincia Pompeo, il Rettore dell’Università di Cassino e del Lazio meridionale Attaianese; folte le delegazioni provenienti sia dalla Puglia che dalla Lombardia, numerosissimi i fedeli cassinati, desiderosi di conoscere il nuovo Abate e di stringersi a lui e alla comunità monastica.

Dopo il saluto introduttivo, si è proceduto all’insediamento ufficiale. L’archivista di Montecassino, Dom Mariano Dell’Omo, ha dato lettura della Lettera Apostolica di Papa Francesco, mostrando poi la pergamena ai celebranti e al popolo. Solo allora, il Card. presidente ha consegnato il Pastorale all’Abate Ogliari e gli ha ceduto la cattedra perché si insediasse. Da quel momento il nuovo successore di San Benedetto ha preso possesso dell’Abbazia Territoriale di Montecassino ed ha ricevuto l’atto di obbedienza dei monaci, che ha accolto con un fraterno abbraccio. La celebrazione eucaristica è proseguita, animata dai canti del Coro dei monaci, che si alternava ai due Cori uniti, quello di “San Giovanni Battista Città di Cassino” e il Coro “Annibale Messore”. Nell’omelia il Cardinale ha rilevato la felice coincidenza dell’insediamento del nuovo Abate con la solennità di Cristo Re dell’Universo, approfondendo il significato e la portata delle letture liturgiche del giorno.

Dopo la liturgia eucaristica e i riti di comunione, è stato intonato solennemente il Te Deum di ringraziamento e l’Abate Donato, accompagnato da altri due abati benedettini, l’Abate Rota di Pontida e l’Abate Meacci di Subiaco, è sceso dall’altare ed ha benedetto tutti i presenti, percorrendo interamente la grande navata della basilica. Infine ha porto a tutti il suo saluto ed il suo ringraziamento e lo ha fatto con umiltà, affetto, trepidazione, profondità di pensiero e di sentimenti, donando emozione e consapevolezza di aver ricevuto con lui, che si chiama Donato, davvero un grande dono del Signore.

Al termine della celebrazione, nel refettorio del monastero, i partecipanti hanno potuto salutare il nuovo Abate, ringraziarlo e augurargli buon lavoro.

Adriana Letta

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