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Giornata della Vita consacrata

Nel monastero benedettino di Santa Scolastica a Cassino il Vescovo celebra con monache, suore e religiosi

Nella chiesa del monastero benedettino di Santa Scolastica a Cassino anche quest’anno, nel giorno della Candelora, 40 giorni dopo il Natale, è stata celebrata la Messa per la Vita consacrata. Il Vescovo Gerardo Antonazzo, intervenuto a presiedere la Celebrazione eucaristica, si è rivolto con grande affetto alle monache benedettine e alle suore delle altre congregazioni giunte da luoghi più o meno vicini della Diocesi; presenti anche alcuni religiosi di congregazioni maschili. Era come un ritrovarsi in famiglia tra persone che hanno compiuto una scelta di vita simile e ardua, non comune. La celebrazione, iniziata con il suggestivo rito delle candele, ha visto convergere in fondo alla chiesa i celebranti con il cero, che il Vescovo ha acceso e benedetto e dal quale è stato attinto con la prima candela il fuoco che poi è passato di mano in mano fino ad accendere tutte le candele e i ceri di tutti i partecipanti: simbolo di Cristo, luce del mondo, al quale chiunque può chiedere luce ai suoi passi. Poi ha preso inizio la Messa, che ricorda e celebra la Presentazione di Gesù al tempio, come ben racconta il Vangelo di Luca (2, 22-40), con Maria e Giuseppe che adempiono gli obblighi stabiliti dalla legge del Signore e le profezie del vecchio Simeone e della profetessa Anna. Il Natale e la Presentazione di Gesù al tempio, ha osservato il Vescovo nell’omelia (Vedi Testo omelia) costituiscono un unico arco temporale. E la Lettera agli Ebrei (2, 14-18), seconda lettura del giorno, è centrale in questa celebrazione. La venuta di Gesù sulla terra per rendersi in tutto simile ai fratelli lo fa sacerdote della nuova alleanza tra Dio e l’uomo. Dal sacerdozio di Cristo possiamo riscoprire e riconsiderare in modo generativo anche la duplice dimensione della vita consacrata: consacrati a Dio per amare i fratelli, a partire dalla propria comunità.

Molto intenso e toccante il momento in cui le religiose e i religiosi hanno rinnovato i loro voti e quando hanno letto tutti insieme la bellissima preghiera di Don Tonino Bello “Signore, dammi un’ala di riserva”. Al termine della celebrazione ci sono state parole di ringraziamento e di saluto, poi un fraterno momento conviviale ha siglato la giornata dei consacrati.

Adriana Letta