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Pontificale di Pasqua 2025

Il Vescovo Gerardo a Cassino per il Pontificale di Pasqua

 

Il 20 aprile, giorno della Pasqua del Signore, il Vescovo Gerardo Antonazzo è giunto a Cassino per celebrare il Pontificale di Pasqua nella chiesa Concattedrale. Sì, anche quest’anno il Vescovo ha visitato i fedeli di Cassino nel giorno di Pasqua: in una chiesa ben addobbata per l’occasione, è giunto con la semplicità di sempre e si è recato in sacrestia salutando prima, in ginocchio, il SS.mo, poi via via, con premura e affetto, i fedeli che incontrava tra i banchi, in particolar modo le Suore di Carità. Alle 11.30, la processione introitale ha percorso la navata per giungere all’altare, dove il Vescovo, saliti i gradini, ha preso ad incensare l’altare ed in particolare il Cero pasquale, benedetto ieri sera e che d’ora in poi simbolicamente rappresenterà la presenza e la luce di Cristo. A concelebrare con lui sull’altare, il Parroco Don Emanuele Secondi, ad animare la liturgia il Coro parrocchiale. Dopo la liturgia della Parola, che attraverso gli Atti degli Apostoli (At 10,34°.37-43), nel passo che testimonia l’operato di Gesù ucciso e risorto e il dovere degli apostoli di testimoniare quanto visto e udito, il Salmo 117/18 che invita a rallegrarci ed esultare in questo giorno “fatto dal Signore”; la lettera di S. Paolo ai Colossesi (Col3,1-4) raccomanda di “cercare le cose di lassù, dove è Cristo, giunge la pagina del vangelo di Giovanni (1Cor 5,7-8), con il famoso racconto sulla resurrezione di Gesù. E su questo in particolare si è soffermato a condurre la riflessione. Le donne recatesi al sepolcro di Gesù, trovandolo vuoto, corrono ad avvertire gli Apostoli Pietro e Giovanni che “hanno portato via il corpo di Gesù”. E qui la famosa bellissima scena dei due che corrono al sepolcro, Giovanni, più giovane, arriva prima, vede ma non entra per aspettare Pietro (che delicatezza e rispetto del ruolo di guida e responsabile che ormai Pietro ha!). Quando arriva Pietro entra, vede “i teli posati là e il sudario da un’altra parte”, e resta a riflettere. Nel frattempo entra anche Giovanni, “il discepolo che Gesù amava”, e “vide e credette”. Il Vescovo ha fatto notare il verbo che si ripete nel brano: correre. Non si tratta delle corse che tutti oggi facciamo ogni giorno, nelle nostre occupazioni quotidiane. Nel brano evangelico per prima entra la ragione che vede, osserva e non capisce. Poi entra Giovanni, l’apostolo del cuore, che vede e crede. La sua è la corsa della ragione della fede. Il cuore umano sente delle ragioni che la razionalità non vede. Giovanni ci introduce nelle ragioni del nostro cuore. È col cuore e poi con la ragione che dobbiamo e possiamo capire meglio la Pasqua e con esse aprirci e poi crescere nella Fede e annunciare.

Al termine della celebrazione, Don Emanuele ha voluto ringraziare il Vescovo Gerardo per la sua presenza ed ha presentato a tutti gli auguri più sentiti per una Buona e santa Pasqua.

Poi c’è stato uno scambio generale di saluti e auguri, in un’atmosfera calda di affetti. Cristo è davvero Risorto!

Adriana Letta