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Cassino

La prima edizione del premio “Cassino città per la Pace”

La cerimonia si è svolta presso l’ “Aula Pacis” di Cassino il 10 settembre. Presenti ospiti nazionali e internazionali. Anche Antonazzo insignito dell’onorificenza

 

Un pomeriggio denso di emozioni quello di sabato 10 settembre all’Aula Pacis, dove l’Associazione Cassino città per la Pace ha tenuto la prima edizione del suo premio “Cassino città per la Pace”.

Molti sono stati i menzionati e i premiati, ad ognuno dei quali una speciale e personale motivazione che sottolinea l’impegno personale nella promozione della pace e della memoria storica, non solo nel territorio cassinate ma anche fuori dai confini nazionali. La sala dell’Aula Pacis ha vestito i colori della pace indossando le sfumature vivide della delegazione Camerunense guidata dalla sindaca Patricia Tomaino Ndam Njoya, premiata in memoria del nonno: militare italiano che ha assistito alla distruzione di Cassino e Montecassino, fatto prigioniero e detenuto in Camerun dove con amore ha dato vita a una famiglia che seppur lontana dalle sue origini ha portato con sé il valore della memoria storica. In sala la voce di Bodana Voyat ha risuonato forte e ferma per ribadire l’importanza primaria della pace: premiata per la resistenza dei giovani ucraini mai soverchiata dalla barbarie della guerra. Altri giovani sono stati premiati: la squadra di pallavolo Assitec Volley di Sant’Elia Fiumerapido, perché con indomito coraggio è partita alla volta dell’Ucraina non appena è scoppiato il conflitto per offrire supporto e aiutare i giovani coetanei in un momento di indicibile difficoltà, la presidentessa Silvia Parente e i dirigenti Gino Torrice e Angelo Palombo hanno dunque ricevuto il premio per lo spirito di solidarietà e fratellanza della loro iniziativa.

La memoria di Luigi Russo e Florenza Melano è ancora viva e fulgida nelle menti dei cassinati, il primo per il suo impegno nella conservazione e promozione della memoria storica e la seconda per la sua fattiva attività di crocerossina negli ospedali da campo nei tristi mesi delle battaglie di Cassino, per tanto ricevono il premio come personalità cardine della cultura della pace in una città che non può che esserne messaggera, ruolo attribuitole dall’Assemblea generale dell’ONU nel 1987.

Come guida di pace e fratellanza Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor Gerardo Antonazzo riceve il premio. Quale vescovo della diocesi di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo, Antonazzo ha ricevuto questo riconoscimento ribadendo quanto la pace sia un cammino quotidiano, anche se tortuoso e impervio, ma che se illuminato dalla fede è capace di far fiorire il seme della speranza.

Martina Salvatore