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La Pasquetta Epifania canta la Cassino che fu

Nonostante le limitazioni, la 25ª edizione è stata un successo e ha commosso tutti

 

E anche quest’anno, 25° della sua storia, la Pasquetta Epifania ha fatto udire a Cassino il suo canto armonioso, diffondendo il suo messaggio tradizionale che tocca il cuore di tutti nella notte magica del 5 gennaio. È l’anima del popolo che parla e canta e fa sentire e percepire i suoi valori più profondi, nonostante le condizioni avverse create, anzi ri-create in questi giorni dalla pandemia e accentuate, nel tardo pomeriggio, dalla abbondante pioggia. Merito delle due associazioni, l’Associazione culturale “Vecchia Cassino” presieduta da Antonio Marzocchella, e la Banda Don Bosco Città di Cassino, con il direttore, M° Marcello Bruni, e i suoi musicisti, che hanno fortemente voluto con passione e determinazione portare anche in questo proibitivo 5 gennaio 2022 la Pasquetta Epifania. Per evitare incauti assembramenti, hanno deciso di ridurre il numero dei musicisti (solo 12 dei 70!) e dei cantori, ridimensionare il programma e imporre mascherina ffp2 e green pass. La tradizione prevede che il gruppo porti in giro per tutta la notte per strade e piazze il suo canto augurale che annuncia l’Epifania e la Pasqua (non per niente, la Chiesa nella Messa del 6 gennaio annuncia il giorno di Pasqua) e, con l’arrivo della Befana, la fine delle feste. Quest’anno sono state limitate le “soste” e gli orari, iniziando alle 15.00 nella chiesa di S. Giovanni Battista, alle 16,30 a Montecassino, e poi in altre tre chiese cittadine: S. Pietro Apostolo, Concattedrale e per finire, alle 20.00, S. Antonio. A presentare la manifestazione, come sempre, Elena Pittiglio, e come sempre i brani imprescindibili eseguiti sono stati l’Inno tradizionale della Pasquetta e la dolce, nostalgica e toccante canzone “Vecchia Cassino”, testo dell’indimenticato Gino Salveti e musica del M° Donato Rivieccio, orchestrata a suo tempo dal M° Pio Di Meo, ancor oggi caro e presente al cuore di tutti.

La Pasquetta Epifania cassinate è una delle pochissime cose sopravvissute alla guerra e proprio per questo è stata ripresa e riportata in vigore perché l’anima della vecchia Cassino, generosa, tenace, coraggiosa e solidale, sia conosciuta dalle nuove generazioni e continui a tramandare i suoi valori autentici di vita. E così, sebbene ridimensionata, la “magica nuttata” è riuscita anche quest’anno a svolgere la sua missione. Anzi, ha avuto un effetto amplificato, perché più che mai ha trasmesso emozioni, suscitato ricordi, fatto sentire l’importanza delle radici per poter crescere e migliorare, fatto provare sentimenti pieni di umanità, di affetti, di tenerezza. Ha ridestato, in questi giorni tornati difficili, la fiducia, l’orgoglio dell’appartenenza e la volontà di andare avanti ad ogni costo, come fecero i cassinati dopo la guerra che, perso tutto, si misero all’opera per ricostruire la loro città e la loro vita. Per questo è stata così calda l’accoglienza ricevuta in ogni sosta, così sentite le parole di ringraziamento, scroscianti gli applausi, traboccante il senso di gratitudine di tutti gli spettatori verso il gruppo dei coraggiosi e viceversa. Ma soprattutto eloquenti sono stati quegli occhi lucidi di molti.

Adriana Letta