Il 9 luglio di Cassino: un patrimonio da valorizzare e custodire nello scrigno del cuore
In questo complicato, controverso e addirittura spaventoso 2025, pieno – a livello sociale e internazionale – di inaspettati cambiamenti in peggio, di spietate guerre e di problematiche di ogni tipo in tutto il mondo, non si può negare che la paura, la delusione, lo scoraggiamento hanno preso a serpeggiare nell’animo di molti. E dire che così non dovrebbe proprio essere, visto che è l’anno giubilare della Speranza! È giunto il 9 luglio, data infinitamente cara al popolo di Cassino, che da secoli celebra la protezione ricevuta dalla Madonna Assunta, con la Messa all’alba e la processione penitenziale e nei giorni successivi la Peregrinatio della venerata statua in tutte le parrocchie cittadine. Si fa memoria dei molteplici soccorsi che la Vergine ha messo in atto per Cassino ed i suoi abitanti, si ringrazia, e naturalmente si chiedono ancora grazie a non finire, nella certezza che l’Assunta è una Madre misericordiosa e generosa. Probabilmente molti si chiedevano se ci sarebbe stato il grandissimo afflusso di fedeli di sempre, ma sotto sotto si temeva di no. Nel manifesto che annunciava il programma della giornata, Don Emanuele Secondi, Parroco della Concattedrale dove si trova la cappella dell’Assunta, aveva ricordato che nel cammino della vita ci accompagna Maria Madre della Speranza. “Lei non ci lascia soli, anzi ci sprona ad avere un passo più deciso nel cammino che va contro la rassegnazione e la disperazione”. In effetti, pian piano la chiesa si è riempita di fedeli e il trovarsi in così gran numero, con nutrita rappresentanza dell’Amministrazione comunale e della Polizia locale, davvero ha ridato fiducia, speranza e coraggio. La statua dell’Assunta, esposta in onore, ma in modo sobrio (nella celebrazione penitenziale niente “ori” sulla statua di Maria, Donna del popolo), è stata incensata e benedetta dal Vescovo Gerardo Antonazzo che, come sempre, ha presieduto la celebrazione contornato dai parroci della città più alcuni di zone vicine.
Nell’omelia, commentando la pagina evangelica delle nozze di Cana, il Vescovo Gerardo ha sottolineato come, nel pieno della gioia degli sposi, è intervenuta una criticità che minacciava la loro festa, la mancanza del vino, che rappresenta la speranza di gioia. Nessuno è andato ad avvertire Maria del problema, è lei che interviene, anticipando le invocazioni dei figli, se ne prende cura, chiama Gesù in aiuto. Maria ci ricorda che arriveremo un giorno a gioire dell’ultimo banchetto, quello escatologico, la gloria di Dio verso cui andiamo. Certo nel nostro cammino ci sono criticità: a volte pensiamo che dipenda tutto da noi, ma non dobbiamo né ragionare così, né aspettare che ci pensi Dio, senza fare nulla noi. È la speranza fondata su Dio che ci aiuta; non dobbiamo preoccuparci di qualche mancanza nella nostra vita, anzi, dobbiamo educarci ed educare alla mancanza. L’unica mancanza che ci deve preoccupare è la mancanza di Dio. Non deve pensarci Dio alle nostre cose, ma noi, attingendo sempre alla speranza. Maria è lo scrigno che custodisce la speranza a cui attingere e che alimenta la nostra fiducia. La Speranza è una virtù teologale. Con la forza della speranza possiamo superare criticità e difficoltà. Anche nella processione di oggi dobbiamo essere “Pellegrini di Speranza”. Dunque, questo giorno del 9 luglio, che viene tramandato di generazione in generazione, è un vero patrimonio da non disperdere, anzi da valorizzare e custodire nello scrigno del cuore.
Ecco, è stata la chiave di volta che ha fatto piazza pulita nell’animo, ha ridato fiducia facendo rinascere la Speranza, quella con la S maiuscola, che viene da Dio, si appoggia a lui e ci viene veicolata da Maria SS.ma Assunta. Durante la Celebrazione eucaristica e la Processione, è sembrato davvero di sperimentare questo passaggio dallo scoraggiamento alla ripresa di impegno grazie alla Speranza. Un nuovo regalo della “Madonna dell’Assunta”!
La processione, grazie ai generosi portatori, ha seguito il percorso di sempre, dalla Concattedrale alla chiesa di S. Pietro Apostolo. Le soste più toccanti sono state presso la Casa di Riposo per anziani intitolata proprio all’Assunta e presso la Casa di Cura “San Raffaele”, per una preghiera speciale ed una Benedizione per gli ospiti che si trovano in situazioni di fragilità, e per chi se ne prende cura per alleviarne il dolore, la solitudine, la malattia. Al termine del percorso, che ha visto pian piano uscire il sole e riscaldarsi l’aria, la folla giunta processionalmente a San Pietro era davvero strabocchevole e c’erano serenità, gioia, sorrisi e saluti fatti col cuore. C’era anche qualcuno che partecipava per la prima volta ed era rimasto colpito; pensava di partecipare solo alla Messa, poi ha seguito anche tutta la processione ed era entusiasta.
Davvero questa tradizione va fatta conoscere, va tramandata, valorizzata e custodita nello scrigno del cuore!
Adriana Letta
La Peregrinatio nei giorni seguenti vedrà sempre la Messa alle ore 19.00 e poi la processione verso la Parrocchia successiva, con questa sequenza:
9 luglio: arrivo a San Pietro Apostolo;
10 luglio, arrivo a Sant’Antonio da Padova;
11 luglio, arrivo a San Giovani Battista;
12 luglio: arrivo a Sacra Famiglia;
13 luglio: arrivo a San Bartolomeo Apostolo con breve sosta al Cimitero Comunale
14 luglio: arrivo all’Ospedale, a Piazza De Gasperi e rientro in Concattedrale.
Da lunedì 14 luglio a giovedì 14 agosto nella chiesa Concattedrale: Mese di preghiera all’Assunta: 18.30: Rosario; 19.00: S. Messa.


















































