L’iniziativa, promossa da Caritas diocesana, si svolgerà domenica 13 luglio e culminerà nella santa Messa presieduta dal vescovo Antonazzo
Il prossimo 13 luglio, presso la Basilica-Santuario regionale di Canneto, si celebrerà il Giubileo delle Fragilità. Organizzato dalla Caritas diocesana, guidata da don Akino Toma Teofilo, l’iniziativa vuole raccogliere attorno a sé malati, anziani, poveri e quanti vivono situazioni di difficoltà spesso invisibili.
La parola “fragilità” abbraccia realtà diverse e complesse, dalle povertà economiche vissute quotidianamente nelle mense di Cassino o nei dormitori di Sora, fino alle ferite più intime della malattia e della dipendenza. Accanto a chi lotta con queste sofferenze camminano gli assistenti e i volontari, che ne accolgono le storie. Per loro il Giubileo è una chiamata, un invito a sentirsi accompagnati.
Spesso la povertà resta una presenza silenziosa, una fragilità invisibile fra le quotidiane solitudini e vulnerabilità che la società fatica a riconoscere. Nel volto sofferente del povero e dell’ammalato il cristiano è provocato dalla presenza di Cristo che chiede di avere cura per il povero e il malato, per l’indifeso e il solo, con amore e dedizione. Il Giubileo vuole essere uno sguardo che non lascia indietro nessuno, una risposta concreta a chi vive nascosto.
La celebrazione vuole anche richiamare una dimensione più profonda: quella della “povertà di spirito”, che apre alla presenza di Dio e alla sua azione trasformante. Il primo versetto delle Beatitudini del Vangelo secondo Matteo afferma «Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli» (5,3). Questa espressione indica una disposizione di umiltà radicale, un riconoscimento della propria fragilità e dipendenza da Dio. Il teologo Hans Urs von Balthasar la definisce “condizione di apertura totale” che permette all’amore di Dio di entrare e rigenerare la vita. Nel cammino giubilare questa “povertà di spirito” si fa parola di speranza e forza: il bisogno umano di Dio si manifesta come abbandono del peso del peccato e apertura, anche nelle condizioni più difficili, a un futuro nuovo.
Il Giubileo delle Fragilità lancia un appello alla solidarietà e alla collaborazione sinodale, per coinvolgere parrocchie, enti, associazioni e singoli volontari. Ogni comunità si farà carico di accompagnare e trasportare chi ne ha bisogno, rendendo tangibile l’abbraccio della Chiesa.
La celebrazione, presieduta da monsignor Gerardo Antonazzo, inizierà alle 17 ed è aperta a tutti i fedeli della diocesi e a quanti desiderano unirsi al momento di comunione e speranza, nella bellezza e nel rigoglio del monte Meta.
Andrea Pantone
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