Diocesi Sora Cassino Aquino Pontecorvo
Parroco Pastorali Senza categoria Tutte Le Notizie

Giovani e Chiesa, i segni dei tempi e il futuro possibile

L’intervista ad Augusto Cinelli sul faticoso rapporto tra Chiesa e mondo giovanile alla luce delle sfide dei “segni dei tempi”

 

Con La Chiesa e i giovani nella cultura del postmoderno, Augusto Cinelli, docente di religione a Frosinone, giornalista pubblicista, collaboratore per Avvenire Lazio Sette, conseguiva nel 2022 la Licenza in Ecclesiologia pastorale presso l’Istituto Teologico Leoniano di Anagni. Il testo, di cui un estratto è ospitato sul numero 11/2022 della rivista dell’Istituto Theologica Leoniana, viene pubblicato in questi giorni. In un contesto di radicale mutamento culturale, Cinelli mette in luce il faticoso rapporto tra Chiesa e mondo giovanile, rimarcando le sfide che “i segni dei tempi” propongono all’evangelizzazione, chiamata a rinnovare il suo abitare la storia. L’autore risponde.

Nell’orizzonte di riferimento dei giovani c’è ancora posto per la Chiesa?

Se stiamo all’esperienza delle comunità cristiane e alla sociologia religiosa sembrerebbe che quel posto si riduca sempre più, fino a divenire irrilevante. Come sostengo nel mio lavoro, oggi tantissimi giovani vivono “senza Dio e senza Chiesa”. Si è rotto il processo di trasmissione della fede nelle famiglie e, contestualmente, il radicale cambiamento culturale sta privando molti giovani, e molti adulti, delle “antenne” necessarie per dare credito all’annuncio cristiano. Succede, però, che questo annuncio spesso non ne tiene conto e la pastorale non riesca a parlare ad un mondo in cui la fede non è più un’evidenza sociale. Ci sono anche segni promettenti, ovviamente, ma si impone un cambio di passo, non per adattarsi al mondo, ma per verificare quale immagine di Dio, di fede e di Chiesa trasmettiamo anche giovani dentro le sfide dell’oggi della storia.

Con quale approccio può la Chiesa essere rilevante per i giovani?

Non si tratta di fare operazione di marketing, ma di testimoniare e trasmettere la vera immagine del Dio di Gesù che è amore per l’uomo, liberandola da tante incrostazioni che l’hanno offuscata. Si tratta di far comprendere la fede cristiana come esperienza di libertà per l’uomo e non come vuota dottrina, sterile ritualismo, cieca fiducia nell’irrazionale. Conta inoltre vivere uno stile di Chiesa che possa suscitare interesse nei giovani, rinnovando strutture, spiritualità, linguaggi, aprendosi ai laici e facendosi attenti a questioni che interessano il mondo giovanile. Il tutto con un atteggiamento di ascolto e accoglienza che si coniughi con l’esigente punto di vista della fede sulla vita. In definitiva la Chiesa è chiamata a far percepire la carica rivoluzionaria del Vangelo per l’essere uomini, perché anche i giovani se ne lascino almeno interrogare.

Andrea Pantone