Aquino e Roccasecca unite dal filo rosso della solennità di san Tommaso
Comunità in festa nei Pontificali presieduti dal cardinale Beniamino Stella
Il 7 marzo, nell’anno dell’ottavo centenario della nascita di San Tommaso d’Aquino, le comunità di Aquino e Roccasecca si sono ritrovate per onorare il loro illustre concittadino con il solenne Pontificale presieduto dal cardinale Beniamino Stella, prefetto emerito della Congregazione per il Clero, concelebrato dal vescovo diocesano Gerardo Antonazzo e dal clero della zona pastorale. Il preludio di quella che per la città di Aquino e la vicina Roccasecca conserva il grado liturgico di solennità è stata nella vigilia la premiazione del Certamen Thomisticum, concorso indetto dalla diocesi di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo, che ha visto gli studenti delle scuole superiori cimentarsi nella traduzione e nell’analisi di testi del Dottore Angelico. Ancora nel pomeriggio della vigilia, Aquino ha reso omaggio alla contessa Teodora, madre di San Tommaso, con la titolazione del Belvedere del borgo medievale. La serata, poi, è stata illuminata dal tradizionale falò, segno di devozione popolare.
Le celebrazioni del 7 marzo hanno rappresentato per Aquino il culmine di una settimana intensa, segnata dalla missione popolare dei Frati Domenicani della Provincia Italiana di San Tommaso d’Aquino. Dal 1° marzo, la comunità parrocchiale della Concattedrale di San Costanzo Vescovo e San Tommaso d’Aquino ha vissuto giorni di intensa spiritualità con catechesi, incontri e momenti di preghiera. La missione, inserita nel Triennio Tomistico – che ha ricordato il settimo centenario della canonizzazione, i 750 anni dalla morte e, quest’anno, gli 800 dalla nascita del Santo – ha rappresentato un’occasione di crescita spirituale e culturale per tutta la diocesi.
Il 1 marzo, la missione si è aperta con una solenne celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo Antonazzo e concelebrata dal parroco don Tommaso Del Sorbo insieme ai Frati Domenicani. Nei giorni successivi, i religiosi hanno animato incontri formativi per giovani e adulti, visitato ammalati e commercianti e guidato momenti di preghiera nelle contrade. Un’attenzione particolare è stata dedicata alle scuole: gli studenti dell’Istituto Comprensivo di Aquino hanno avuto l’opportunità di approfondire la figura del Dottore Angelico grazie alla collaborazione del dirigente Antonio Tubiello, filosofo e docente presso la Sezione “San Tommaso d’Aquino” della Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia meridionale.
Il 7 marzo, giorno della nascita al cielo di San Tommaso, Aquino e Roccasecca hanno rinnovato il loro legame con il Santo. Le solenni liturgie, molto partecipate, sono state seguite dalle processioni per le vie delle città, segno della profonda devozione del territorio.
Le celebrazioni hanno segnato una forte cesura lungo il Triennio Tomistico, che ha visto momenti significativi come il pellegrinaggio diocesano a Tolosa nel 2023, in occasione dei 700 anni della canonizzazione, e l’Anno Giubilare, con la peregrinatio diocesana della reliquia di san Tommaso, per i 750 anni della morte del Santo. Il ricco programma di eventi religiosi e culturali ha offerto l’opportunità di riscoprire l’attualità del pensiero tomista e il valore del suo insegnamento per la Chiesa e la società di oggi.
A dare voce al senso più profondo di queste celebrazioni è stato il cardinale Beniamino Stella, che nel suo intervento ha sottolineato come la figura di San Tommaso d’Aquino continui a illuminare il cammino della Chiesa e della cultura contemporanea. Le sue parole hanno offerto ai fedeli uno spunto di riflessione sulla necessità di un dialogo costante tra fede e ragione, tema centrale del pensiero tomista, e sulla responsabilità di custodire e trasmettere un’eredità tanto preziosa. Nei Pontificali, presieduti a Roccasecca e ad Aquino, l’alto prelato ha affermato: «Questo non è il tempo di rinchiuderci, di rassegnarci, di lasciar scorrere l’orologio del tempo come se nulla di buono e di bello, di santo, stia capitando oggi: la vita di san Tommaso ci dice che ogni momento è presenza e chiamata di Dio per noi. Come ha scritto papa Francesco nell’Esortazione dedicata ai giovani – la Christus vivit – “noi siamo l’adesso di Dio” (cap 3)».
Con la celebrazione del 7 marzo si è dunque idealmente arrestato il ciclo di commemorazioni che ha rafforzato il legame tra la comunità e il suo illustre concittadino, lasciando un’impronta spirituale e culturale profonda.
Andrea Pantone