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Aquino

All’inizio di giugno ad Aquino la prima edizione de “L’arco sommerso”

Il monumento che celebra il trionfo dell’abile politico e militare romano Marcantonio è stato l’icona del concorso che ha condotto i bambini della scuola primaria attraverso un viaggio nel passato familiare e cittadino

 

Impassibili allo scorrere delle acque, tra le sponde delle “forme d’Aquino”, emergono i resti dell’Arco di Marcantonio, un monumento realizzato intorno al 41 a.C. in un’area extraurbana dell’antica città di Aquinum per celebrare il trionfo del celebre politico ed abile militare romano. Questa magnifica e imponente architettura, forse la più antica realizzata in tutto il mondo classico, ammirabile parzialmente soltanto nella sua trabeazione, è stata d’ispirazione al concorso rivolto alle scuole primarie “L’Arco Sommerso” dall’associazione culturale aquinate “Chiss D’Aquin”. Il 3 giugno si è svolta la prima edizione del premio omonimo, sotto il suggestivo pronao dell’adiacente chiesa monumentale di Santa Maria della Libera. Il presidente dell’associazione, Manuel Tomassi, e un entusiasta gruppo di giovani professionisti amanti del passato del territorio locale da alcuni anni sono impegnati nell’indagine della storia civile attraverso la ricostruzione delle genealogie e la ricomposizione delle microstorie familiari, osservatori privilegiati che forniscono frammenti di vita intensi, eloquenti, vivaci della storia macroscopica. Gli archivi della parrocchia di Aquino e del circondario, sono per “Chiss D’Aquin” preziosi laboratori dove rinvenire, attraverso lo stato delle anime, l’evoluzione della famiglia nelle varie epoche e, insieme con essa, le dinamiche sociali, culturali, politiche della più ampia storia civile scandita da eventi e uomini illustri. Questa consapevolezza storica ha trovato una suggestiva espressione simbolica nell’arco sommerso, il nome e l’icona del concorso che ha portato i bambini delle scuole primarie ad interrogare il proprio passato familiare, per scoprirne in modo inedito e più completo l’oggi, con tutta la sua specifica differenza e straordinaria affinità con la storia d’un tempo. Dai racconti di saggi maestri di vita (nonni, familiari o conoscenti anziani) i bambini hanno sperimentato la bellezza di valori intramontabili: la memoria storica, il rispetto per le pietre che parlano, l’amore per il lavoro, lo studio, il senso del merito, del sacrificio e della rinuncia al disimpegno. L’arco ha unito le generazioni più estreme della catena temporale, bambini e anziani, futuro e passato, e portato all’attenzione “l’ambiente” della storia, l’eredità culturale, artistica e religiosa consegnata a noi dal presente.

Andrea Pantone