La vita straordinaria del prof. Angelo Molle raccontata dal suo amico fraterno prof. Filippo Carcione

Rev.do Rettore e comunità educante, Rev.do Direttore e colleghi docenti, cari seminaristi e amici tutti,

si vanno moltiplicando le manifestazioni commemorative del prof. Angelo Molle [Foto 1. Una vita straordinaria: 1967-2016], segno di una traccia indelebile, che egli ha lasciato ovunque abbia operato. Sono, però, sicuro che quella di oggi, qui, al Leoniano rappresenti la tappa più significativa della sua esistenza, allorché, sotto la guida spirituale di p. Mario Rosin S.J. [Foto 2. Il grande Padre spirituale del Pontificio Collegio Leoniano, morto improvvisamente il 29 aprile 1991 nell’esercizio delle sue funzioni di sacerdote al confessionale], egli viveva gli anni intensi del suo discernimento vocazionale.

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[Foto 1. Una vita straordinaria: 1967-2016]
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[Foto 2. Il grande Padre spirituale del Pontificio Collegio Leoniano, morto improvvisamente il 29 aprile 1991 nell’esercizio delle sue funzioni di sacerdote al confessionale]

In questo Seminario, passato da poco alla gestione del clero secolare, Angelo conseguiva la maturità classica nel 1986, cogliendo gli ultimi frutti di quell’alta scuola gesuitica, che ancora resterà qualche anno prima dell’esodo definitivo e che, intanto, aveva avuto tempo per imprimergli una preparazione umanistica a forte passione storica, che lo accompagnerà sempre nella vita, dal banco dello studente alla cattedra dell’insegnante. Strada facendo, mentre le fila dei Gesuiti s’assottigliavano e nuovi docenti subentravano nella comunità educante, tra questi, don Tino Donò, gli aveva schiuso anche un gusto speciale per l’arte sacra, iniziandolo a quell’abile lettura dei messaggi iconici, che lo renderà per tutti appetibile compagno di gite e viaggi, in quanto ottimo “cicerone” a titolo gratuito [Foto 3. Angelo e alcuni seminaristi con don Tino Donò, docente al Leoniano dal 1985 al 1989].

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[Foto 3. Angelo e alcuni seminaristi con don Tino Donò, docente al Leoniano dal 1985 al 1989]

La vita del Seminario correva serena: studio e preghiera s’alternavano con momenti di sana ricreazione, in cui Angelo, allegro e socievole, tesseva solide relazioni con tanti amici, che, al di là delle diverse scelte future, rimarranno sempre un capitale carismatico nella sua esistenza [Foto 4. Angelo in una gita del Seminario al lago di Bolsena: si riconosce a dx, come solerte accompagnatore, don Cataldo Zuccaro].

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[Foto 4. Angelo in una gita del Seminario al lago di Bolsena: si riconosce a dx, come solerte accompagnatore, don Cataldo Zuccaro]

Terminato il Liceo, Angelo, tra il 1986 e il 1988, aveva continuato con profitto il biennio filosofico-teologico. Il suo orgoglio per quella stagione rimarrà così forte nella sua vicenda personale, tanto che nell’archivio dei suoi ricordi più cari conserverà sempre il tesserino d’iscrizione [Foto 5. Il documento riprodotto fronte/retro con la fotografia di Angelo, i timbri dell’epoca e la firma di don Lino Fumagalli, primo rettore proveniente dal clero secolo].

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[Foto 5. Il documento riprodotto fronte/retro con la fotografia di Angelo, i timbri dell’epoca e la firma di don Lino Fumagalli, primo rettore proveniente dal clero secolo]

Rimonta all’epoca anche l’inizio del nostro sodalizio, allorché io esordivo al Leoniano nel ruolo docente che dura ormai da trent’anni. Qui, da qualche anno la cattedra di Patrologia faticava a trovare una sua stabile titolarità dopo l’assunzione di don Celestino Noce come professore ordinario alla Pontificia Università Urbaniana. Dopo un rapido passaggio di p. Mario Ariosto Lessi S.J., fine liturgista, la cui ben nota preparazione enciclopedica gli permetteva comunque di prestarsi senza difficoltà a qualsiasi necessità didattica, la responsabilità della materia era stata assegnata a p. Giuseppe Guido S.J., trasferito appositamente dal suo tradizionale incarico al Liceo come professore di Latino e Greco. Ben presto, però, sopraggiunti motivi di salute l’avevano indotto a rassegnare le dimissioni, spingendo don Lino Fumagalli, dinanzi all’improvvisa defezione, a cercare una sostituzione oltre la cerchia dei docenti stabili. Fu allora che la sua benevola attenzione s’appuntò su di me, che facevo così ingresso come primo professore laico nella storia degli studi teologici anagnini. Angelo, mio con-diocesano di Sora-Aquino-Pontecorvo, fu tra i miei primi studenti e da allora le nostre vite s’intrecceranno in una collaborazione, che nel tempo ci avrebbe legato a tutto campo, dagli impegni nella nostra Chiesa locale alle attività di docenza, dal tempo libero e ricreativo alle frequentazioni assidue delle nostre famiglie [Foto 6. Insieme in una delle tantissime esperienze didattiche condivise].

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[Foto 6. Insieme in una delle tantissime esperienze didattiche condivise]

Alla fine del biennio-filosofico, venne per Angelo il momento della decisione: visse quel passaggio in piena comunione ecclesiale, attraverso un dialogo costruttivo con il Seminario e il suo amato Vescovo Lorenzo [Foto 7. Angelo impegnato nel servizio liturgico ina celebrazione presieduta da mons. Lorenzo Chiarinelli, oggi vescovo emerito di Viterbo].

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[Foto 7. Angelo impegnato nel servizio liturgico ina celebrazione presieduta da mons. Lorenzo Chiarinelli, oggi vescovo emerito di Viterbo]

Comprese che i disegni dell’Onnipotente lo chiamavano altrove: aveva sempre saputo che il Seminario non è una “fabbrica di preti”, ma il luogo in cui ci si pone all’ascolto di Dio, per ottimizzare i doni pentecostali, che, nella pluralità dei carismi, riceve ogni battezzato, che si nutre dell’Eucarestia. Considererà sempre il Seminario la pietra angolare della sua maturità umana e cristiana. Dirà sempre che, se il “farsi prete” per scatto d’orgoglio è vera patologia spirituale, è pur vero che una diffusa patologia è anche quella dei giovani, che dopo la Cresima, non spendono seriamente almeno un attimo sulla possibilità di diventarlo, ovvero escludono a priori con pregiudizio e superficialità un’opzione esistenziale, a cui Dio potrebbe eventualmente chiamarli: si decide liberamente ma dopo l’ascolto ponderato di una proposta e senza presuntuosa autosufficienza, bensì con i segni della comunità e il servizio di chi in essa interpreta il discernimento degli orientamenti vocazionali. Poi, come Agostino, “ama e fa ciò che vuoi …”. Un manoscritto, senza firma ma imputabile alla calligrafia di Angelo, copione di perle spirituali raccolte e fatte proprie, custodito nella pagine di una Bibbia usata negli anni del Seminario, ne traduceva così i sentimenti più intimi a quel determinante appuntamento con la vita [Foto 8. Documento rinvenuto nello studio di Angelo]:

Signore,

tu hai pronunciato il mio nome e io canto il miracolo della vita.

Voglio cantare con la vita i prodigi della grazia: tutto è grazia e amore!

Tu, Signore, mi tieni per mano e io capisco che cos’è l’amore.

Che io ti ami, o Dio, non è strano, poiché sono debole e bisognoso. Ma che Tu mi ami questo sì che è meraviglioso e sorprendente.

Quando verrà il giorno in cui mi dimenticherò che la vita è un atto di amore, quello sarà un giorno in cui mi sentirò sconfitto.

Tu mi vuoi, Signore, con le mani vuote di me e il cuore pieno di Te.

La mia fede è un domani che c’è sempre, un domani che è la terra della speranza. Io non so se oggi credo: so che ieri ho creduto, che ho gridato verso di Te, che ho cercato il tuo volto, la tua mano, il tuo cuore.

Mio Dio, quando giungerà per me una sera burrascosa e non verrò a chiederti una mano, perché ho perso la strada… quella sera ti prego, non dimenticarti di me.

Nulla mi manca e a tutti posso dare qualche cosa, perché Tu, Signore, colmi la mia povertà.

Ora devo rispondere, ora devo essere coerente, ora devo percorrere fino in fondo il tratto di strada che mi sta davanti.

A me che cerco, sulle strade della vita, uno sguardo d’amore sincero, dona, Signore, di scoprire il tuo volto amico e fa che diventi un vero testimone della Tua Parola.

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[Foto 8. Documento rinvenuto nello studio di Angelo]

I genitori vedranno tornare a casa Angelo, ma il buon Dio non farà chiudere il dialogo della famiglia Molle con il nostro Seminario, poiché il testimone passava immediatamente all’altro figlio, Antonio, destinato a diventare rettore di quel glorioso Santuario di Canneto promosso appena l’estate scorsa a Basilica Pontificia Minore [Foto 9. Quadro familiare d’epoca riproducente Angelo fanciullo con i genitori, la nonna paterna, la sorella Carolina, una cuginetta e il fratellino più piccolo, il futuro don Antonio].

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[Foto 9. Quadro familiare d’epoca riproducente Angelo fanciullo con i genitori, la nonna paterna, la sorella Carolina, una cuginetta e il fratellino più piccolo, il futuro don Antonio]

Da parte sua, congedandosi dal Leoniano, Angelo ereditava comunque un tesoro formidabile per la crescita del grande educatore, che egli diverrà in quel triangolo essenziale costituito da scuola, parrocchia e famiglia. All’ITIS di Isola Liri, il suo storico posto di lavoro, il prof. Molle s’imporrà per vent’anni a Presidi e colleghi come il “talent scout” delle vocazioni, dato che dopo il diploma più di qualche studente prenderà la via del Seminario, come ad esempio, l’attuale vice-rettore, don Giovanni De Ciantis [Foto 10. Angelo durante una sua lezione all’ITIS di Isola del Liri, in cui ospita due seminaristi del Leoniano con chiaro messaggio vocazionale ai suoi giovani allievi].

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[Foto 10. Angelo durante una sua lezione all’ITIS di Isola del Liri, in cui ospita due seminaristi del Leoniano con chiaro messaggio vocazionale ai suoi giovani allievi]

In Parrocchia, invece, Angelo metterà a frutto la buona maestranza musicale goduta negli anni del Seminario [Foto 11. Angelo mentre si esercita al pianoforte con tutto lo stile dell’allievo scrupoloso].

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[Foto 11. Angelo mentre si esercita al pianoforte con tutto lo stile dell’allievo scrupoloso]

Diverrà l’organista ufficiale di S. Margherita in Roccasecca, punto di riferimento per tanti ragazzi appassionati del canto e desiderosi di entrare in un coro. E nei gruppi giovanili, si sa, sbocciano pure gli amori, come quello tra Angelo e Maria, che nel 1996 si uniranno in matrimonio, completando poi il nucleo familiare con il felice arrivo di Rita e Tommaso [Foto 12. Angelo e famiglia quest’estate in gita a Ponza per festeggiare i 18 anni della figlia Rita].

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[Foto 12. Angelo e famiglia quest’estate in gita a Ponza per festeggiare i 18 anni della figlia Rita]

Intanto, pur cessata l’esperienza al Leoniano, Angelo non aveva arrestato il suo appetito per la cultura teologica né la sua confidenza con gli ambienti gesuiti, continuando gli studi alla Pontificia Università Gregoriana, dove, dopo il Baccellierato, conseguirà brillantemente la Licenza in Storia Ecclesiastica [Foto 13. Angelo a Roma durante gli anni della Gregoriana con i compagni di corso, tra cui si nota un altro ex studente del Leoniano, il prof. Francesco Cipollini]. Questo titolo accademico, a cui poi aggiungerà la Laurea in Lettere alla LUMSA, una buona serie di pubblicazioni e un lungo tirocinio precedente come professore all’Istituto Scienze Religiose di Gaeta, gli permetterà l’attenzione del nostro Istituto Teologico, che, nel 2004, tramite il direttore pro-tempore, don Lorenzo Cappelletti, lo invitava a tenere un corso di Storia delle Chiese Locali alla Licenza di Ecclesiologia Pastorale, in sinergia con un gruppo di lavoro avente in dom Faustino Avagliano o.s.b. l’esponente di spicco. Angelo entrava così nel corpo docente anagnino, divenendo man mano insegnante di Latino, assistente di Storia della Chiesa e, infine, professore incaricato per la parte moderna e contemporanea.

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[Foto 13. Angelo a Roma durante gli anni della Gregoriana con i compagni di corso, tra cui si nota un altro ex studente del Leoniano, il prof. Francesco Cipollini]

Nelle attività editoriali, che quasi sempre condivideremo insieme, non mancherà mai di coinvolgere i colleghi del Leoniano. Così sarà per “San Germano. Collana di storia e cultura religiosa medievale”, apparsa tra il 1999 e il 2008 per i tipi delle Edizioni EVA [Foto 14.  Il volume n. 9 della Collana: testo curato dallo stesso Angelo Molle insieme a don Lorenzo Cappelletti e realizzato con il generoso contributo del vescovo di Anagni, mons. Lorenzo Loppa]. Nell’insieme della Collana, di cui Angelo fu vice-direttore, si leggono tre saggi di don Dario Vitali (sull’ecclesiologia di Pier Damiani, Bruno di Segni e Innocenzo III), tre saggi di don Alessandro Recchia (su aspetti storico-canonici implicanti Germano di Capua, Pier Damiani e Folco di Santopadre), due saggi di don Luigi Vari (sulle lezioni esegetiche di Bruno di Segni e Innocenzo III), due saggi di don Lorenzo Cappelletti (sulla tradizione agio-iconografica di Magno di Trani e Pietro da Salerno), un saggio di don Romano Pietrosanti (sul “Contra errores graecorum” di Tommaso d’Aquino) e un saggio di don Felice Accrocca (sulla nascita degli Ordini Mendicanti).

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[Foto 14. Il volume n. 9 della Collana: testo curato dallo stesso Angelo Molle insieme a don Lorenzo Cappelletti e realizzato con il generoso contributo del vescovo di Anagni, mons. Lorenzo Loppa]

Parimenti avverrà con i “Quaderni del Santuario di Canneto” avviati con la benedizione del Vescovo Luca e pubblicati fino al 2014 grazie al lavoro determinante di Angelo [Foto 15. Il primo Quaderno dei dieci usciti in totale]. Anche qui compaiono progressivamente, nell’ordine dei volumi prodotti, le firme dei seguenti elementi “anagnini”: don Giovanni Tangorra (con un articolo sull’Immacolata Concezione), don Dario Vitali (con un articolo sull’Eucarestia), don Alessandro Recchia (con un articolo sul Sinodo sorano del 1910), don Gianni Checchinato (con un articolo d’esegesi su Gv 19,27), don Antonio Donghi (con un articolo di pastorale sacramentaria), don Alfredo Di Stefano (con un articolo sulla “Collectio missarum de Beata Virgine Maria”) e don Claudio Pietrobono (con un articolo sul vescovo Edoardo Facchini). Per la cronaca, la stessa presentazione ufficiale dei nascenti “Quaderni” era avvenuta a Canneto il 17 luglio 2005 sotto gli auspici dell’Istituto Teologico Leoniano, interpretati autorevolmente da don Lorenzo Cappelletti.

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[Foto 15. Il primo Quaderno dei dieci usciti in totale]

Non può, a questo punto, mancare un cenno all’ultima avventura editoriale, che ha visto protagonista Angelo, giacché essa investe direttamente la struttura, che ci ospita. Si tratta di “Theologica Leoniana” [Foto 16. Primo numero della rivista]: uno strumento voluto fortemente dall’attuale direttore, don Luigi Vari, al fine di dare uno spazio per studi e ricerche ai professori del nostro Istituto, qualificandone l’immagine accademica. Il collegio dei docenti, apprezzando il curriculum editoriale di Angelo, lo aveva nominato segretario di redazione: e i primi tre numeri, dal 2012 al 2014, forti del suo premuroso impegno, sono usciti con puntualità. Fatalmente non uscirà alla scadenza stabilita l’ultimo numero, quello del 2015. L’improvvisa malattia di Angelo ci disorientava tutti: sarà solo grazie al paziente recupero di Francesco Contestabile, che, sebbene in ritardo, da qualche giorno possiamo, comunque, gustare il buon fine dell’impresa.

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[Foto 16. Primo numero della rivista]

L’ultima lezione ad Anagni, prima del suo ricovero ospedaliero, Angelo l’aveva tenuta il 10 dicembre 2015. Agli studenti, che assistevano alla brusca interruzione del suo magistero, resta come messaggio imperituro il senso dell’articolo, che aveva steso per l’Anno Sacerdotale su “Leonianum”, commentando la “Fin dal Principio” di Leone XIII [Foto 17. A dx l’inizio dell’articolo, in “Leonianum”, n. 1, 2010, pp. 6-9]. Dal 18 dicembre successivo, si sarebbe incamminato verso la Croce, affrontandola con dignità e decoro, nonostante la flagellazione del male, che gli cingeva la testa come corona di spine. Sentirà con affetto la vicinanza del Seminario, le cui componenti, a partire dal rettore don Leonardo D’Ascenzo, si recheranno più volte a fargli visita.

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[Foto 17. A dx l’inizio dell’articolo, in “Leonianum”, n. 1, 2010, pp. 6-9]

In quei giorni, in cui il dolore aumentava anche per il parallelo ricovero del fratello don Antonio al Gemelli di Roma [Foto 18. I due amati fratelli], qualche buona notizia proveniente dalla grande famiglia leoniana apparirà ad Angelo come il sollievo della Veronica. Ricordo il sorriso che gli strappai, quando lo informavo che don Felice Accrocca era stato eletto arcivescovo di Benevento. Purtroppo, non ho fatto in tempo a comunicargli l’altra elezione, quella di don Luigi Vari ad arcivescovo di Gaeta. Avrebbe toccato il cielo con un dito. So l’affetto, che nutriva per lui: un affetto in cui si miscelava tutto, ovvero la feconda collaborazione didattica in Istituto, ma anche la preoccupazione per l’amico rimasto solo dopo la morte della madre, come pure i momenti di allegria dinanzi alla buona tavola, a Valmontone o da qualche altra parte.

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[Foto 18. I due amati fratelli]

Nel bilancio complessivo corposo e proficuo è stato l’apporto di Angelo alla storia recente del Leoniano, ma anche tante le gioie che questa istituzione ha saputo dargli, dagli anni della formazione agli anni della docenza. Al momento del suo ritorno nella Casa del Padre, tra le soddisfazioni accumulate c’erano le due belle esperienze vissute, grazie al Seminario, attraverso il contatto diretto con i grandi Papi del nostro tempo.

Da studente aveva avvicinato Giovanni Paolo II durante la sua storica visita al Leoniano del 31 agosto 1986 [Foto 19. Angelo indicato in cotta e talare dentro la Cappella del Leoniano, mentre il Papa sosta in preghiera. Segue in ginocchio il rettore, don Lino Fumagalli. A dx, in prima linea sono riconoscibili, da p. Sergio Bianchini in avanti, i vari Gesuiti, che hanno segnato l’ultima stagione della Compagnia al Leoniano – Foto 20. Angelo a distanza ravvicinata con Giovanni Paolo II. Compaiono anche i seminaristi Domenico Buffone e Silvio Chiappini, oggi sacerdoti]. Porterà sempre nel cuore il ricordo di quel giorno e un affetto speciale per il Papa polacco, venerandolo immediatamente dopo la morte, uno con il grido generale: «Santo subito!».

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[Foto 19. Angelo indicato in cotta e talare dentro la Cappella del Leoniano, mentre il Papa sosta in preghiera. Segue in ginocchio il rettore, don Lino Fumagalli. A dx, in prima linea sono riconoscibili, da p. Sergio Bianchini in avanti, i vari Gesuiti, che hanno segnato l’ultima stagione della Compagnia al Leoniano]
[Foto 20. Angelo a distanza ravvicinata con Giovanni Paolo II. Compaiono anche i seminaristi Domenico Buffone e Silvio Chiappini, oggi sacerdoti]
[Foto 20. Angelo a distanza ravvicinata con Giovanni Paolo II. Compaiono anche i seminaristi Domenico Buffone e Silvio Chiappini, oggi sacerdoti]

Da professore ha incontrato Papa Francesco durante la visita privata effettuata dal Pontificio Collegio Leoniano in Vaticano il 14 aprile 2014. Ma questa è una storia che la maggior parte dei presenti conosce benissimo, per averla vissuta di persona [Foto 21. Angelo con Papa Francesco].

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[Foto 21. Angelo con Papa Francesco]

Il prof. Molle chiudeva gli occhi la mattina dell’8 marzo 2016 nella clinica S. Raffaele di Cassino e piace pensare che ad accompagnarlo nella Pasqua eterna vi siano state le stesse note celestiali dell’organo, con cui, egli, al termine d’ogni liturgia, suonava l’atavico inno della Vergine Bruna presso l’alpestre Santuario di Canneto [Foto 22. Angelo all’organo tra il canto del popolo festante].

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[Foto 22. Angelo all’organo tra il canto del popolo festante]

Vive forte nel cuore di tanti la speranza interpretata autorevolmente dal Vescovo Gerardo il giorno dei funerali a Roccasecca          [Testo tratto dalla Pastorale Digitale]: [Foto 23. Vescovo Gerardo Antonazzo, Angelo Molle e Don Antonio Molle]

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[Foto 23. Vescovo Gerardo Antonazzo, Angelo Molle e Don Antonio Molle]

«È come se il Signore mi chiedesse: avresti preferito un miracolato in terra o un intercessore in cielo? Questo pensiero ha messo la mia mente in ginocchio, e anche il mio corpo, e ho detto al Signore: se tu pensi che Angelo possa fare ancor più del bene come tuo collaboratore in cielo, accolgo la tua volontà come garanzia di abbondante grazia per tutti.

Da oggi in poi invocheremo Angelo come nostro intercessore dal cielo, ci sentiremo da lui incoraggiati e raccomandati nel chiedere al Signore ciò di cui abbiamo bisogno».

Ciao Angelo!

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