Storia della Basilica Concattedrale e Parrocchiale di San Bartolomeo Apostolo in Pontecorvo

Storia della Basilica Concattedrale e Parrocchiale di Pontecorvo

La Basilica Concattedrale e Parrocchiale “San Bartolomeo Apostolo” è situata in posizione dominante nella vecchia “civitas” (ancor oggi chiamata “Civita”) a fianco all’antica torre detta di Rodoaldo, in quanto opera di difesa attribuita a questo gastaldo, la quale in proseguo di tempo passò ad essere campanile della chiesa, come è avvenuto con costruzioni del genere in altre località.
Difatti la vetusta e poderosa torre, salvatasi anche dagli ultimi eventi bellici che rasero al suolo la città (1943), faceva parte del circuito murario e delle altre fortificazioni, che il suddetto gastaldo, nell’873 circa, innalzò intorno e dentro alla preesistente “Villa” di Pontecorvo, per premunirsi contro i vari pericoli incombenti, che lo minacciavano, primo fra tutti quello saraceno.
Iniziava nella zona il fenomeno dell’incastellamento.
La chiesa di S.Bartolomeo, secondo le ultime ricerche storiche, risale al maggio 1052. Come si evince da un atto di permuta, datato appunto in quell’anno, al quale fu presente anche Guido, conte della città, essa era parrocchiale e collegiata, in quanto officiata da un collegio di presbiteri e di chierici, non ancora chiamati “canonici”, bensì “fratelli e consoci” (“fratres et consortes”). Suo arciprete e custode era don Aldo.
Nella prima metà del sec. XII tra i presbiteri di S.Bartolomeo rifulse l’esempio e l’opera dell’arciprete S.Grimoaldo. Nella decima papale triennale (1308-1310) l’arciprete e i chierici di Pontecorvo per tutte le loro chiese versarono alla camera apostolica la somma di oltre 4 once d’oro, indice di una consistenza beneficiale notevole, frutto ovviamente delle oblazioni dei rispettivi fedeli.
Nel novembre 1347 i canonici di S.Bartolomeo, oltre l’arciprete, erano otto. In quell’anno in Pontecorvo centro apparivano altre chiese, parrocchiali e non parrocchiali: S.Andrea, S.Apollinare, S.Biagio, S.Giacomo, S.Marco, S.Martino, S.Matteo, S.Maria di Porta, S.Maria Nuova, S.Nicola dei Greci, S.Nicola di Porta, S.Paolo, S.Stefano e una Cappela di S.Giovanni Battista. Queste ultime sono notizie finora inedite ed importanti per la storia di Pontecorvo.
Nella seconda metà del sec. XIV due canonici di S.Bartolomeo divennero seguentemente vescovi di Aquino: Antonio e Giovanni da Pontecorvo, il quale ultimo fu poi trasferito alla sede metropolitana di Capua.
Il 16 Gennaio 1581 il vescovo di Aquino Mons. Flaminio Filonardi celebrava in S.Bartolomeo il primo sinodo diocesano. L’avvenimento dava inizio a un periodo di particolare splendore, sia per la collegiata, sia per la città, perchè quei vescovi, da sempre residenti ad Aquino, a causa dell’insalubrità dell’aria e della mancanza di un palazzo vescovile, decisero di trasferirsi a Pontecorvo.
Qui essi costruirono in nuovo episcopio, dove ospitarono il seminario diocesano e gli uffici di curia, mentre nella collegiata tenevano le principali funzioni pontificali, come la consacrazione degli Olii Santi e le sacre ordinazioni. Tale periodo raggiunse il suo vertice il 23 giugno 1725, quando Papa Benedetto XIII elevò la chiesa a concattedrale e la località a città e diocesi “aeque principaliter unita” alla diocesi di Aquino.
Sulla struttura e lo stile della chiesa in epoca medievale non si sa nulla. L’edificio sacro, durato fino all’ultima guerra, era opera del ‘500, a tre navate con cupola. Vi primeggiavano affreschi di due celebri artisti: Giuseppe Cesari, detto il Cavalier d’Arpino (1568-1640) e G.Battista Gaulli, detto Basiccia (1639-1709).
“Splendida e maestosa” la definiva la bolla papale del 1725. Nel 1754 aveva nove altari, tra cui uno dedicato a S.Giovanni Battista e l’altro a S.Giovanni Decollato. Alla vigilia della sua distruzione essi erano undici, tra i quali l’altare maggiore dedicato a S.Bartolomeo, l’altare del SS.mo con l’omonima confraternita e gli altari di S.Grimoaldo e di S.Giovanni Battista.
La chiesa fu ricostruita dalle fondamenta nell’immediato dopoguerra durante gli ultimi anni di episcopato di Mons. Michele Fontevecchia, vescovo di Aquino, Sora e Pontecorvo (1936-1951) e fu completata nei primi anni del nuovo vescovo di Aquino, Sora e Pontecorvo Mons. Biagio Musto, suo successore (1951-1971), su progetto dell’architetto Alberto Tonelli a tre navate e in stile romanico moderno.
Il 17 aprile 1957 la risorta collegiata, con la partecipazione di Mons. Biagio Musto, vescovo diocesano , e di Mons. Edoardo Facchini vescovo di Alatri, venne solennemente consacrata dall’illustre concittadino il Cardinale Benedetto Aloisi Masella. Successivamente con Breve Pontificio del 15 marzo 1958 fu da Papa Pio XII elevata a Pontificia Basilica Minore.
In questi ultimi cinquant’anni, grazie soprattutto all’intraprendenza e allo zelo dei suoi arcipreti, la neo-basilica si è andata dotando ed abbellendo di opere di notevole valore artistico: gli affreschi, il grande organi a canne, le vetrate policrome, le porte di bronzo e il museo.
Di particolare interesse storico-artistico è il complesso di affreschi, appartenente alla chiesa di S.Maria della Canonica, andata distrutta dai bombardamenti, ed attribuita al pittore Marco Mazzaroppi (1550-1620), ora definitivamente collocato nella cappella del battistero della basilica.

Le porte di bronzo della facciata principale sono state progettate dallo scultore Guglielmo Savini e realizzate dalla Domus Dei di Roma. vennero benedette il 29 settembre 1995 da Mons. Luca Brandolini, l’allora Vescovo diocesano. Sulla porta maggiore sono raffigurati San Giovanni Battista e San Bartolomeo Apostolo; sulla porta minore sono raffigurati due santi locali San Grimoaldo, sacerdote e già arciprete della collegiata di San Bartolomeo nel secolo XII, ed il Beato Grimoaldo Santamaria, Passionista.

Le vetrate che ornano la Basilica di San Bartolomeo sono state realizzate tra il 1987 e il 1990 ad opera del professor Fernando Ballarini, realizzate dal centro Domus Dei di Roma. Un gruppo di esse (10 vetrate),  situate nella navate centrale, raffigurano temi astratti. Le altre sette vetrate sono distribuite all’interno della chiesa. Le due nell’abside raffigurano l’Annunciazione e la Sacra Famiglia; le due nel transetto il Mistero Eucaristico; le ultime tre nella navata laterale sinistra rappresentano i Sacramenti del Battesimo, Comunione ed Eucaristia.
Nella Basilica si possono ammirare quattro mosaici.
Nell’abside trova posto il mosaico comunemente considerato il Martirio di San Bartolomeo. Realizzato dalla Scuola Vaticana nel 1951, dono del Papa Pio XII, in realtà è la fedele riproduzione di un dipinto dell’artista Jusepe de Ribera, detto “Lo Spagnoletto”, rappresentante il Martirio di San Filippo. L’originale è conservato al Museo del Prado a Madrid.
Il mosaico della Cappella del Santissimo Sacramento è stato realizzato in occasione del Giubileo del 2000 dal maestro Gerardo Della Torre, docente presso l’Istituto d’Arte di Sora. L’artista ha scelto con cura marmi e pietre vitree trasformandoli in una sinfonia di colori capaci di essere portatori di messaggi di spiritualità. Fa da sfondo al paliotto policromo dell’altare settecentesco.
Altri due piccoli mosaici si trovano nelle lunette superiori delle porte di accesso alla Cappella di San Grimoaldo e alla Sacrestia. Il primo rappresenta il santo, il secondo San Tommaso d’Aquino. Anche queste due opere sono state realizzate dal maestro Della Torre.

La superficie complessiva affrescata è di 800 mq.
Gli affreschi che si ammirano nella Basilica sono stati realizzati tra il 1961 e il 1967dall’artista Fernando Monzio Compagnone di Bergamo.  Ai lati del mosaico del martirio di San Bartolomeo, sul fondo dell’abside, sono raffigurati: il Santo Patrono della città, San Giovanni Battista, e i Santi compatroni: San Grimoaldo Sacerdote, San Sebastiano e San Bernardino da Siena. Nel catino absidale è raffigurata la SS. Trinità circondata da angeli.
Sull’arco d’ingresso, dalla parte dell’altare, si ammira la facciata della Cattedrale di San Bartolomeo su uno sfondo sfumato della Basilica di San Pietro. Alla destra prendono posto il Papa Pio XII, il Cardinale Benedetto Aloisi Masella e i prelati pontifici; alla sinistra vi sono il vescovo diocesano Mons. Biagio Musto, gli arcipreti Turchetta e Vano con i Canonici della Cattedrale.
Sull’arco trionfale è raffigurata l’Immacolata Concezione con ai lati gli Evangelisti accompagnati dai rispettivi simboli iconografici: San Matteo con l’angelo, San Marco con il leone, San Luca con il bue, San Giovanni con l’aquila.

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Fonti:

  • diocesisora.it
  • basilicasanbartolomeo.net

Foto tratte dalla rete.

Categorie: Piovono Storie: le chiese diocesane si raccontano,Pontecorvo,Tutte Le Notizie

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