Tra ricordi e sorrisi, i giovani della diocesi raccontano la loro estate straordinaria

Storie di vita vissuta, ricordi di sorrisi, di esperienze e condivisioni, immagini del volto giovane della diocesi di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo. Queste le “fotografie” dei ragazzi che hanno presentato le loro esperienze estive nel corso dell’incontro “Racconti”, organizzato dal servizio diocesano di Pastorale Giovanile nella chiesa di San Carlo a Isola del Liri.

Alla presenza del Vescovo Gerardo Antonazzo e ospitati dal sempre accogliente Don Dante Gemmiti, i rappresentanti di alcuni gruppi che operano nella nostra vasta diocesi hanno raccontato le loro attività estive insieme ai progetti futuri.

Al tavolo delle testimonianze, guidati dalle domande di Maria Cristina Tubaro, conduttrice dell’evento insieme a Piercarlo Gugliotta, si sono alternati i gruppi di Comunione e Servizio, Effatà e Giovanni Paolo II di Pontecorvo, i ragazzi del Cammino Neocatecumenale che quest’anno hanno vissuto l’esperienza della Giornata Mondiale della Gioventù di Cracovia, alcuni giovani dell’Oratorio Arcobaleno di Pico, dell’Azione Cattolica di Aquino e dell’Oasi Mariana di Betania. Il momento conclusivo delle testimonianze è stato invece dedicato al gruppo diocesano che dal 25 luglio al 1° agosto ha preso parte alla XXXI Gmg, a Cracovia, insieme al Vescovo Antonazzo.

«Cosa sono i vostri gruppi?» ha chiesto Sua Eccellenza all’inizio dell’incontro, per poi spiegare che «ogni gruppo è una cellula di un unico tessuto che è fascia e faccia giovane della nostra Chiesa e che dà vita alla nostra Chiesa. Una Chiesa giovane che ama e sa donarsi».

«La memoria degli eventi» ha poi affermato il Vescovo al termine degli appassionati racconti dei giovani della diocesi «ci ha provocato moltissimo e ci restituisce audacia e fiducia. Il racconto, infatti, è qualcosa di potente e dinamico». Monsignor Antonazzo, prima di presentare i nuovi responsabili del servizio di Pastorale Giovanile, ha sottolineato il rapporto tra gruppo e Chiesa, con l’invito ad allargare la partecipazione delle realtà giovanili. «Un gruppo» ha avvertito il Vescovo «deve essere sempre una mediazione alla vita della Chiesa, altrimenti diventa una setta. Grazie al gruppo, infatti, dovremmo vivere il nostro essere Chiesa, una, santa, cattolica e apostolica». «La nostra comunità» ha aggiunto poi «è il volto dei nostri volti e nella fraternità dei nostri volti noi tocchiamo l’anima e il corpo di Cristo». «Nel suo insieme» ha infine concluso Sua Eccellenza «la Chiesa è più di ogni singola realtà perché è l’unità, mentre il gruppo resta uno strumento».

Maria Caterina De Blasis

Foto: Rosalba Rosati

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