A pranzo con Papa Francesco

Più di cento le persone, provenienti da tutto il territorio diocesano, che hanno vissuto un incontro straordinario nella prima Giornata mondiale dei poveri.

L’incontro con papa Francesco è cominciato con l’accoglienza ricevuta in piazza san Pietro per la celebrazione eucaristica, prima di recarsi in aula Paolo VI per il pranzo.

Una giornata, quella del 19 novembre, che resterà indelebile per la nostra Chiesa e per chi ha avuto la possibilità di accomodarsi al tavolo del Papa. Come per una ospite che da tempo vive del dormitorio Caritas di Sora, che con grande umiltà e commozione ha partecipato all’evento. Oppure come per due detenuti della casa circondariale di Cassino, che hanno avuto il permesso di andare a questo pranzo speciale, accompagnati dal loro cappellano, don Lorenzo Vallone.

Ognuno è partito con un pensiero e una parola da dire al Papa. Qualcuno è riuscito a parlarci. Una piccola testimone, seduta a un tavolo vicino a Bergoglio, è riuscita a scambiare qualche parola con lui e ci ha riferito questo: «Mi sono avvicinata e abbiamo parlato di mio padre, morto da diversi anni. Era del suo Paese e al Papa, quando gliel’ho detto, sono uscite le lacrime. Poi, quando ho detto qualche parola in spagnolo, si è proprio messo a piangere». Al pranzo ha partecipato anche una famiglia, con tanti figli pieni di allegria, felicissima di avere un tavolo riservato a pochi metri dal Papa.

Al pontificio consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione, guidato da monsignor Rino Fisichella, e ai suoi collaboratori, è d’obbligo il grazie sentito e sincero di tutti per aver reso possibile un sogno, fatto di amore condiviso e di gioia, per una dignità ritrovata: per questo gli assistiti e i volontari hanno potuto essere, almeno per un giorno, semplicemente gli ospiti di Papa Francesco.

Antonella Piccirilli

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