Pane amore e… fantasia della Carità

25 anni fa veniva inaugurata la Mensa Caritas a Cassino

1992  – 9 luglio  –  2017

Quel 9 luglio 1992 fu un grande giorno per Cassino ed il suo territorio: fu infatti inaugurata la Mensa Caritas. Era stata fortemente voluta dall’Abate Ordinario diocesano Mons. Bernardo D’Onorio e realizzata nei locali seminterrati della Curia, ristrutturati a dovere. La data l’aveva scelta lui, il Padre Abate Bernardo, perché fortemente simbolica, essendo il giorno della Processione penitenziale di ringraziamento all’Assunta, Protettrice della Città, devozione alla quale i cassinati sono attaccatissimi.

L’allora Direttore della Caritas diocesana, dott. Antonio Langiano, che insieme ai volontari Caritas aveva lavorato intensamente al progetto, scrisse sul mensile diocesano “Presenza xna”  (v. foto prima parte) dando la notizia dell’evento, spiegando che l’istituzione di una Mensa Caritas era stata proposta quale microrealizzazione per la Quaresima di quell’anno. La mensa disponeva di una cucina, una sala d’attesa, una sala da pranzo in grado di ospitare 100 persone a sedere, due servizi, doccia, locali dispensa. Nella fase iniziale, aggiungeva, veniva offerto, dalle 13 alle 14, un pasto giornaliero. La mensa era gestita da volontari e si avvaleva anche della collaborazione di ragazzi della Comunità Exodus di Cassino e anche del servizio di uno dei cinque obiettori di coscienza in forza alla Caritas diocesana. La gestione della mensa era a carico della Caritas diocesana e, attraverso il giornale, il Direttore faceva appello “a tutte le persone di buona volontà perché facciano pervenire il loro contributo, sia in termini di opera che di offerta“. Rivolgeva un particolare ringraziamento alla Autostrade S.p.A. VI Tronco, che aveva fatto dono di un servizio completo di piatti, bicchieri, posate per 150 persone, oltre che utensili da cucina. Una foto, a corredo dell’articolo, mostrava il primo pranzo, offerto quel giorno dalla Caritas. Al tavolo del P. Abate sedeva la famiglia marocchina che “lavorava” presso un certo semaforo della città.

Da allora sono passati 25 anni e la Mensa Caritas ha continuato ininterrottamente il suo servizio. Erano anni di grande risveglio, quelli, moltissime le attività caritative aperte anche ad altri paesi. Tra le varie iniziative che la “fantasia della carità Caritas” aveva istituzionalizzato, adeguandosi ai bisogni del tempo: accoglienza ogni anno ai bambini di Cernigov, danneggiati nella salute dal disastro di Cernobyl, gemellaggio con un paese della Croazia,  Miljevci, viaggi, anche avventurosi, in quel Paese, Tir pieni di aiuti (viveri e vestiario) che partivano per quei paesi della ex Jugoslavia dove la guerra aveva seminato morte e distruzione. Ma c’erano anche convegni di studio per affinare le capacità di soccorrere, perché “il bene va fatto bene”, ospitando personaggi del calibro di Mons. Luigi Di Liegro. Ringraziamo Antonio, anzi, come era per tutti: Tonino Langiano, con la moglie Grazia, i tanti volontari, la segretaria Caritas Patrizia Piscopo e molti altri, non li nominiamo per non rischiare di dimenticarne qualcuno, che in quegli anni lavorarono alacremente tanto che la Caritas ebbe un forte impulso, seguendo le direttive nazionali.

Tre anni dopo, il 9 luglio 1995, uscì un inserto speciale di “Presenza xna” tutto dedicato alla Caritas e al 3° compleanno della Mensa Caritas, in cui si faceva un primo bilancio e si affermava: “vorremmo che essa (la mensa ndr) diventasse sempre più luogo in cui l’accoglienza non è solo un pasto caldo o una doccia, ma qualcosa di più profondo, di più coinvolgente sul piano personale”. La volontaria che allora ha scritto queste cose, mi raccontava ieri con emozione e gioia di aver ritrovato su WattsApp proprio quella famiglia marocchina del semaforo, con cui ora sono in contatto e con soddisfazione ha saputo che i figli, divenuti grandi, si sono sposati e sistemati in una città del nord e stanno bene, le hanno mandato tutte le foto di famiglia… Nella sua voce, al telefono, vibrava una gioia e un’emozione incontenibile nel dire “Non ho dimenticato nessuna delle persone incontrate lì, ci siamo voluti veramente bene!”.

Dodici anni più tardi, il 20 gennaio 2005, dopo che la malattia aveva costretto Tonino Langiano a lasciare il servizio attivo ed era stata nominata Direttrice della Caritas diocesana la prof.ssa M. Rosaria Lauro, la Mensa cambiò collocazione e fu trasferita nella vicina piazza S. Benedetto, in un luogo più arioso e più visibile, potendo disporre di locali più idonei, e venne intitolata al grande Abate Gregorio Diamare, l’indimenticato Abate caro al cuore dei cassinati perché autentico operatore della carità nella Cassino prebellica e nel tragico periodo della distruzione. In quella occasione si fece una inaugurazione ufficiale e una festa, con una bella torta con la scritta “Mensa Abate G. Diamare” – Caritas Diocesana (v. foto seconda parte).

La Mensa ha continuato ad essere fulcro di attività, la Caritas si è dovuta adattare alla nuova realtà generata dalla crisi economica, ha messo su un Centro di Ascolto che è poi diventato un Osservatorio Povertà e Risorse, adatto a “leggere” i bisogni del territorio per poter dare risposte adeguate, si è inventata mille modi di soccorrere i fratelli nel bisogno.

Ma oggi vogliamo ringraziare quegli ardimentosi che 25 anni fa inaugurarono a Cassino una Mensa Caritas, dando il via ad una lunga storia di… pane, amore e fantasia della Carità, primo fra tutti l’Abate Bernardo D’Onorio, che ebbe l’idea geniale e la volontà di tradurla in realtà, ma naturalmente tutta la lunga, lunghissima catena di volontari e amici della Caritas che in tanti anni hanno fatto… “miracoli” di amore. In questo 25° anniversario li vogliamo ricordare tutti, quelli di allora, quelli che son venuti dopo, quelli di oggi, tutti. Credo che se si prendessero per mano formerebbero un grande girotondo… se non proprio “intorno al mondo”, come diceva la canzone, almeno intorno al “nostro mondo”, al nostro territorio. Per ciascuno di loro deve esserci posto nella preghiera dell’intera ed ora più grande comunità diocesana.

Adriana Letta

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