Nella Casa Circondariale il Vescovo incontra i detenuti

Non trascurare mai le periferie, soprattutto quelle “esistenziali”, come le ha chiamate Papa Francesco, dove le persone soffrono e si sentono spesso emarginate e abbandonate. Ed è così che il Vescovo Mons. Gerardo Antonazzo ha intrapreso le visite per portare gli auguri natalizi. Dopo aver visitato i malati ricoverati in ospedale a Cassino e a Sora, venerdì si è recato presso la Casa Circondariale di Cassino, accompagnato da Don William Di Cicco. Per prima cosa ha incontrato la Direttrice dott.ssa Irma Civitareale ed i suoi collaboratori nonché il cappellano Don Lorenzo e la Caritas nelle persone di M. Rosaria e Geppino Lauro: con loro ha parlato dello stato delle cose, dei progetti da portare avanti, della situazione dei detenuti.

Poi ha visitato i reclusi di tutte le sezioni, di tutti i piani, tutti. Per ognuno di loro ha avuto una parola speciale, un sorriso, una pacca sulla spalla o una stretta di mano, con cordialità, familiarità, con una comunicazione particolarmente atta a ridare speranza e fiducia a chi si sente sfiduciato. “Stare chiusi qui dentro, ha detto, non significa tenere chiuso il cuore alla speranza”. Un’altra vita è possibile, da vivere in positivo lasciandosi alle spalle gli errori commessi. E ad ognuno ha consegnato, materialmente, un dono, che la Caritas aveva preparato con cura: un pacco dalla carta rossa, contenente un panettone e prodotti per l’igiene personale, un simbolo natalizio e un aiuto concreto. Inoltre ha lasciato in dono il suo biglietto di auguri per Natale, alcune pubblicazioni della Chiesa diocesana con messaggi e preghiere e, in più, un calendario della Basilica Santuario di Canneto che ripercorreva i luoghi della Peregrinatio della Vergine Bruna, tra cui la Casa Circondariale di Cassino. Questo era un regalo mandato personalmente dal  Rettore del santuario, Don Antonio Molle, il quale in quell’occasione aveva incontrato i detenuti ed era nato un sentimento reciproco forte di comprensione e fratellanza, che i detenuti non hanno dimenticato. E neppure Don Antonio, che si è fatto vicino attraverso quel dono, che è stato molto gradito. Ultimo ma non ultimo, ha porto gli auguri di Natale, auguri di pace, speranza e salvezza destinati a tutti, non solo a quelli di religione cattolica. Auguri molto graditi.

Percorso lungo, quello del Vescovo all’interno del carcere, ma ricco di spirito cristiano e di misericordia. Uno di quei percorsi che si stampano nel cuore e ci restano, per tornare ogni tanto in evidenza e suscitare una preghiera, un pensiero, un’invocazione a Dio.

Adriana Letta

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