Mecenati di bellezza per tutelare il patrimonio artistico e culturale della Diocesi di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo

«Il patrimonio culturale è il nostro più grande elemento di orgoglio e identità. Le risorse ci sono, ma bisogna crederci». Così il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha salutato la fine dei lavori di restauro del Colosseo, finanziati dall’imprenditore Diego Della Valle, patron di Tod’s.

Un vero e proprio mecenatismo della bellezza che concorre alla tutela e alla valorizzazione e, in alcuni casi addirittura alla salvezza, dell’inestimabile patrimonio artistico italiano.

Della Valle non è solo in questa avventura – anche grazie all’Art Bonus (http://artbonus.gov.it/) che garantisce un credito di imposta pari al 65% per le donazioni liberali a sostegno del patrimonio culturale pubblico italiano – insieme a lui ci sono l’americano David Woodley Packard, che dal 2001 ha speso 25 milioni di dollari per l’area archeologica di Ercolano; Fendi che ha partecipato con oltre 2 milioni di euro ai lavori della Fontana di Trevi; il giapponese Yuzo Yagi finanziatore del restauro della Piramide Cestia; Ferruccio Ferragamo che a Firenze sta sponsorizzando l’opera di restauro della Fontana del Nettuno in Piazza della Signoria; lo stilista e imprenditore del cashmere Brunello Cucinelli che ha donato oltre un milione di euro per il restauro dell’arco etrusco a Perugia; Renzo Rosso, fondatore della Diesel, che ha finanziato i lavori del Ponte di Rialto, a Venezia, con 5 milioni di euro. È proprio il presidente di “Only The Brave”, la holding che controlla anche Diesel e Marni, che sulle pagine di La Repubblica ha spiegato il senso di questo mecenatismo del XXI secolo: «Noi imprenditori abbiamo l’obbligo di occuparci del nostro paese. Chi ha ricevuto tanto ha il dovere di fare qualcosa di utile anche sul piano sociale e culturale, di pensare a un ritorno per la comunità». E ancora: «Penso che le multinazionali oggi abbiano un potere maggiore dei governi, decidono liberamente dove investire. E in Italia investire sulla bellezza è una necessità. Abbiamo un patrimonio culturale immenso, se il pubblico da solo non ha la forza di farlo splendere dobbiamo pensarci noi».

     Non solo grandi centri, però. Ogni angolo d’Italia, infatti, è ricco di storia e cultura e mantiene tracce di un meraviglioso patrimonio artistico che necessita di essere tutelato e conservato. La stessa Diocesi di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo è un impressionante catalogo di un museo vivo e prezioso, unico in determinati aspetti, che merita quindi l’interesse di generosi “mecenati della bellezza”.

La Pastorale Digitale si sta già incamminando su questa strada e, proprio per valorizzare i beni artistici e culturali della Diocesi, ha aperto importanti progetti e collaborazioni, a partire da quella con la Pontificia Università Antonianum, passando poi per l’Associazione Culturale admARTE e lo Studio di Bioarchtettura e Restauro dei Monumenti “Archimia” di Roma, con iniziative ed eventi patrocinati da importanti realtà, tra le quali CEI, UCS, SICEI, We.Ca. e COP. Questo, però, non è un cammino che si può percorrere in solitaria, servono validi compagni di viaggio che abbiano a cuore la ricchezza del proprio territorio e investano per tutelarla. Perché se anche non vogliamo dar retta al principe Miškin a cui Dostoevskij fa dire che “la bellezza salverà il mondo”, dobbiamo comunque ammettere che lo renderà, senza dubbio, estremamente migliore.

Per conoscere i progetti di tutela del patrimonio artistico diocesano e partecipare attivamente alle iniziative di mecenatismo culturale della Pastorale Digitale: redazione@diocesisora.it.

 – Maria Caterina De Blasis

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