Maria, la prima Porta Santa

Celebrazione Eucaristica della Festa dell’Immacolata S. Restituta – Sora

Alle ore 10:59 del giorno 8 dicembre 2015, la chiesa di S. Restituta in Sora è gremita. Tutti sono in attesa dell’inizio della solenne celebrazione presieduta dal Vescovo Antonazzo.

Allo stesso tempo però, coloro che sono entrati, hanno già rivolto il loro sguardo agli omaggi floreali che la città di Sora, nei suoi vari gruppi, parrocchie, associazioni, enti e quant’altro, ha voluto porgere come da tradizione a Maria Immacolata.

L’Eucarestia arriva a conclusione della tradizionale novena di preparazione che si svolge ogni anno proprio in questa chiesa.

Sulle note del canto “Salve, o Dolce Vergine” eseguito dal bel coro parrocchiale, è iniziata così la messa, con l’incensazione dell’altare e il saluto alla Madonna, portato dal vescovo e da Don Bruno Antonellis.

Questa festa dell’Immacolata è stata veramente particolare perché coincidente con l’apertura del Giubileo della Misericordia. Il richiamo del nostro Vescovo Gerardo a questo evento straordinario è stato perciò immediato e diretto durante l’omelia.

La parola Giubileo, viene dal termine “giubilo” che non vuole significare semplicemente una serenità data dal canto, ma un godimento sublime e spirituale, dettato da una melodia che non ha bisogno di parole, una melodia che si fa silenzio e produce grande stupore.

Dalle due domande del libro della Genesi: “Dove sei?…Che hai fatto?”, che Dio rivolge ad Adamo ed Eva e che mostrano tutta la debolezza dell’Uomo, si instilla il primo germe di speranza, il primo gesto di misericordia di Dio, che preannuncia l’inimicizia tra il serpente (simbolo del male) e la donna (che rappresenta la stirpe umana) e che avrà il suo compimento proprio in Maria, la prima porta Santa. La meraviglia di questa porta è che la maniglia è sempre dalla nostra parte, sta solo a noi afferrarla ed aprire.

Tutta la Messa è stata quindi incentrata su tali parole di speranza e sull’affidamento alla Madre Celeste a cui è stata rivolta la preghiera finale. Prima di congedare l’assemblea, il Vescovo ha benedetto il presepe parrocchiale, simbolo del Natale che ci è stato donato proprio grazie al “Sì” incondizionato di colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto.

Una festa grande quella di oggi, molto sentita dal popolo sorano e non solo e che ci proietta al prossimo appuntamento del 25 dicembre, con la consapevolezza che siamo in anno di grazia e che il Signore ci aspetta a braccia aperte, anzi per meglio dire … a porte aperte.

Articolo e foto: Piercarlo Gugliotta

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