Maestro, è bello per noi stare qui

II Domenica di Quaresima – Anno C – La trasfigurazione

Nella seconda domenica di Quaresima la liturgia ci presenta la Trasfigurazione del Signore.

Cos’è questo fatto così misterioso della storia di Gesù? Non è certo un evento secondario perché tutti gli evangelisti lo riportano, eccetto Giovanni. Ciò vuol dire che era un tema centrale della prima predicazione apostolica.

Qual è l’importanza della Trasfigurazione? L’ambiente, il monte dove alcuni discepoli scelti salgono insieme a Gesù, ci fa tornare al tempo delle antiche teofanie del libro dell’Esodo, quando Dio parlava con Mosè “faccia a faccia” (Cf. Es 33, 11). Tra tuoni, fulmini e grandi segnali luminosi il Signore appariva a Mosè e gli parlava da una nube (Cf. Es 19, 16).

Così il monte della Trasfigurazione diventa il monte della nuova manifestazione diretta di Dio agli uomini. Dio non parla più per simboli luminosi ma per mezzo di Cristo. La luce non nasconde più Dio. La luce è Dio, Dio stesso che si rivela in Cristo diventato luminoso come la luce. Le sue vesti erano sfolgoranti.

A conferma del legame con le antiche visioni dell’Antico Testamento ecco apparire accanto a Gesù Mosè ed Elia, ossia la sintesi di tutti gli scritti, di tutti i più grandi profeti che avevano preceduto Gesù. Mosè ed Elia sono presenti a Gesù come erano presenti a Dio nelle loro visioni estatiche e misteriose. Vuol dire che Gesù è Dio, quello stesso Dio che essi contemplavano avvolto di luce e fragore.

Gesù però non si ferma alla presentazione di se stesso. Vuole che tutti entrino in contatto con Lui, con la sua meravigliosa luce, con la potenza divina: Pietro e i suoi compagni … videro la sua gloria.

Non comprendono bene inizialmente cosa significhi tutto questo. Certo l’impressione che ne traggono è quella di una quieta beatitudine: Maestro, è bello per noi stare qui …

Questa è di solito la sensazione di chi comincia a fare una forte esperienza spirituale. Sembra che tutto diviene bello perché in qualche modo Dio ha toccato l’anima della persona che si è disposto alla sua ricerca. Sembra allora che da quel momento in poi si debbano cercare solo le divine consolazioni, senza pensare che il Signore possa anche non darle perché non sono quelle il fine ultimo della vita dell’uomo. Ciò a cui deve tendere l’uomo è stare sempre con Dio … unirsi per sempre a Lui nel cuore e nel corpo.

Pietro non sapeva quel che diceva, dice l’evangelista Luca. Una cosa simile disse Gesù ai Figli di Zebedeo che chiesero un giorno di stare uno alla destra, uno alla sinistra nel suo Regno: Voi non sapete quello che chiedete … (Mt 20, 22). Non sanno perché ancora non hanno effettivamente conosciuto Dio. Non sanno dove vanno perché Dio ancora non è il loro obiettivo principale. Non sanno cosa dire e fare, perché non conoscono i mezzi per andare a Dio.

Ecco allora che una nube luminosa li avvolge. Ora si trovano veramente a contatto con Dio. Ma la sensazione non è di gioia, bensì di spavento. Sono talmente difformi da ciò che dovrebbero essere che si trovano male a contatto con Dio. Ciò significa che devono fare una strada ancora molto lunga di purificazione e sudore prima di giungere alla dignità che è loro richiesta. Dovranno seguire Gesù fino al Calvario, poi rinnegarlo e finalmente, dopo aver rinnegato il loro passato e riconosciuto la risurrezione di Cristo, dopo l’attesa fervorosa del giorno di Pentecoste, ricevere lo Spirito Santo, vera trasformazione interiore del cuore dei credenti. Poi potranno portare la croce del Signore fino al martirio, sperando solo nella vita eterna.

Questo è l’itinerario richiesto ad ogni cristiano. Toccato dalla grazia egli deve custodirla e camminare con essa fino alla vita eterna. Il monte della Trasfigurazione è solo l’annuncio della vita eterna, il pregustare ciò che sarà in una forte esperienza spirituale di cui bisogna fare tesoro nei giorni di tentazione e di dubbio contro la fede.

Una voce dal cielo, come quella che parlava a Mosé (Cf. Es 16, 10), dice esplicitamente di seguire Gesù. Solo Lui è il Figlio prediletto di Dio. Non vi sono altri dei. La voce dà un comando esplicito: Ascoltatelo! Obbedire a Cristo è la massima prova d’amore che si può dare a Dio. Vivere alla sua presenza e compiere la sua volontà é ciò che richiede il Signore da noi.

Se però ci distraiamo come il popolo in cammino verso la terra promessa e andiamo dietro a falsi ideali di bene, come i falsi matrimoni di oggi, resi non indissolubili da leggi inique, o i falsi piaceri della carne che conducono al vizio e alla distruzione di ogni integrità morale dell’uomo, saremo come gli Israeliti che si dettero ai piaceri durante l’Esodo e adorarono il vitello d’oro. La parola di Dio fu terribile a loro riguardo: Non entreranno nel luogo del mio riposo (Sal 94, 11).

La Vergine Immacolata sia per noi come la nube luminosa che conduceva il popolo sul sentiero da percorrere verso la terra promessa: Il Signore marciava alla loro testa di giorno con una colonna di nube, per guidarli sulla via da percorrere (Es 13, 21).

P. Luca M. Genovese

Fonte: Settimanale di P. Pio

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