La vera consolazione va cercata solo in Dio

La vera consolazione va cercata solo in Dio

 

Quand’anche tu avessi percorso il mondo intero e goduto di esso, che cosa avresti guadagnato,trascurando la tua anima?

Questa è la domanda che mi pongo durante questo periodo estivo e di vacanza, dove tutti si affannano per organizzarsi il tempo libero, le vacanze, per fare un qualcosa di “alternativo”, quasi dimenticando quella che è la normale routine, quasi dimenticando che lì, tutto solo, c’è un Dio fedele che non va in vacanza, ma è li che ci aspetta a braccia aperte tutti i giorni dell’anno. Curare il proprio spirito è un dovere del credente, non bisogna trascurare la propria anima, ma avere avanti agli occhi solo se stessi, per contenere i vizi e far progredire le virtù in tutti i mesi dell’anno.Sarebbe bello se tutti riuscissimo a capire che, qualunque cosa noi possiamo desiderare per la nostra consolazione, non dovremmo ripromettercela qui, ora, ma in futuro; perché se avessimo, per noi solo, tutte le consolazioni del mondo e potessimo godere di tutte le delizie di questo mondo, certamente esse non potranno durare a lungo. Se noi bramiamo troppo disordinatamente i beni della terra, perderemo quelli eterni del cielo. Certo, è giusto avere cose temporali per farne uso terreno, ma il desiderio deve essere per le cose eterne, nessun bene di quaggiù vale a saziarci, perché non siamo stati creati per goderne in eterno. Anche se noi possedessimo tutti i beni di questo mondo, non potremmo essere felice e beata/o, ma solo in Dio, Creatore dell’universo, consiste interamente la nostra beatitudine e felicità. Non potrà quindi l’anima nostra trovare  piena consolazione se non in Dio, consolatore dei miseri e rifugio degli umili.  È difficile dare un giudizio su se stessi, o perché poca luce è in noi, perciò non conosciamo come realmente siamo, o perché siamo ciechi e troviamo motivi o scuse per giustificare anche i nostri errori e peccati. La conseguenza più evidente è rimproverare o giudicare con facilità gli altri!

I primi cristiani cantavano l’amore del Figlio di Dio, il quale, “pur essendo di natura divina, non considerò tesoro geloso l’essere uguale al Padre”,(Fil. 3,6) ma si spogliò di quella natura onnipotente e gloriosa per condividere la nostra natura limitata e debole e prendere su di sé ogni umiliazione e sofferenza dei fratelli per condurli alla salvezza. Ogni giorno, con tanti gesti ed avvenimenti,Gesù viene a ricordarci, che è disceso dal cielo per la nostra salvezza, si la Tua e la nostra salvezza! Ha preso su di se tutte le nostre miserie, non costretto da necessità, ma per amore, perché noi imparassimo a soffrire ed a sopportare con rassegnazione le miserie di questo mondo. Dal momento della sua nascita, fino alla sua morte in croce, a Gesù, non venne mai meno la forza di sopportare il dolore; ha avuto penuria dei beni terreni, ha udito spesso molte accuse sulla sua condotta, ha sopportato, mansueto, umiliazioni e scherni; ha raccolto ingratitudini in cambio di benefici, bestemmie per i suoi miracoli, rimproveri per i suoi insegnamenti.

E noi ? Noi cosa facciamo oggi di fronte le difficoltà? Cosa facciamo di fronte ad un’opinione, un pensiero diverso, una divergenza, un dolore, una sofferenza? Ci conformiamo alla mentalità di questo mondo, spesso ci lasciamo andare in balia del vento fresco e coinvolgente che questa società senza Dio ci offre. Questo gesto di infinito amore di Dio, deve essere lo specchio per il nostro comportamento nelle difficoltà della vita e specialmente in particolari momenti dolorosi. Quotidianamente Dio viene a dirci di considerare vana ogni forma di conforto che ci viene da una creatura; l’anima che ama Dio disprezza tutte le cose che stanno sotto di lui; soltanto Dio, eterno ed immenso, che tutto riempie di Sé, è il conforto dell’anima e la gioia vera del cuore. Conforto vero e beatificante è quello che si attinge interiormente dalla Verità, la verità che viene solo da Dio.

Giunti quasi al termine di un’estate, ricca di emozioni ed esperienze, cerchiamo un momento di intimità con il Signore e rivolgiamo a noi un’esortazione: non cercare consolazione nelle cose materiali che sono caduche e nelle persone umane che si rivelano volubili, ma cerchiamo consolazione e ristoro solo in Gesù, con la speranza di poter arrivare alla pienezza della consolazione quando vedremo il suo volto glorioso. Solo facendo nostri gli insegnamenti di Gesù, solo quando faremo riposare e dimorare il nostro cuore nel Suo, noi vivremo in pace e verità e ci renderemo conto che quando la tempesta arriverà, voleremo più in alto insieme a Lui, nelle avversità sarà con noi e noi acquisiremo la consapevolezza che Lui è il nostro Re.

 

Aurora Capuano

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