La “festa del perdono” riapre le porte del convento francescano di Vicalvi

Una celebrazione partecipata e, prima ancora, spiritualmente desiderata, quella avvenuta lo scorso due agosto nel convento francescano di Vicalvi in occasione del “Perdono d’Assisi”, l’indulgenza concessa ai fedeli in pellegrinaggio alla Porziuncola tra il 1 e il 2 agosto adempiendo alle condizioni stabilite dalla Chiesa. Lo stesso privilegio è riconosciuto anche a qualunque fedele che negli stessi giorni faccia visita ad una chiesa francescana o a qualsiasi altra chiesa parrocchiale.
Dalla porta della Porziuncola di Assisi a quella di moltissime altre chiese, la “festa del perdono” assume l’elevato valore del nuovo inizio sancito dalla riconciliazione, dalla rinascita spirituale e umana, dal risanamento delle fratture interiori radicate nello strato più profondo della storia personale; delle fratture “orizzontali” che scalfiscono le relazioni; delle fratture “verticali” che compromettono la vita di comunione con Dio.

Eccezionale il concorso di popolo suscitato dalla proposta del “Perdono d’Assisi”, che ha ispirato l’afflusso dei penitenti, accolti nel sacramento della Confessione da Mons. Antonio Lecce, parroco di Vicalvi, don Akuino Toma Teofilo e padre Paolo Petricca nel corso dell’adorazione eucaristica presieduta dal diacono Pietro Leone dalle 10,00 alle 11,00. A seguire la Celebrazione della santa Messa, che si è conclusa alle 12,00.

Un eccezionale concorso soprattutto perché a causa della pandemia era ormai da due anni che nella chiesa annessa al convento non si svolgeva né la liturgia penitenziale prevista in questa data né  alcun’altra celebrazione. L’occasione ha così riaperto le porte del complesso conventuale, cogliendo concretamente il segno di speranza e di rinnovamento suggerito dalla pratica indulgenziale.

Categorie: Atina,Parroco