La Diocesi di Sora e la città di Avasinis. Un patto di amicizia lungo quaranta anni

La Diocesi di Sora e la città di Avasinis.

Un patto di amicizia lungo quaranta anni

di Lucio Meglio

 

Quaranta anni fa, il 6 maggio 1976, alle ore 21, il Friuli fu  sconvolto da quello che fu uno dei più catastrofici terremoti della storia recente italiana. L’intensità rilevata fu di magnitudo 6.5 ed ebbe effetti paragonabili al IX-X grado della scala Mercalli. La scossa interessò circa 120 comuni delle province di Udine e di Pordenone, per una popolazione complessiva di circa 500.000 persone. Gli effetti più distruttivi si ebbero nella zona a nord di Udine lungo la media valle del Tagliamento, dove interi paesi e cittadine subirono estese distruzioni, fra questi Gemona del Friuli, Forgaria nel Friuli, Osoppo, Venzone, Trasaghis, Artegna, Buia, Magnano in Riviera, Majano, Moggio Udinese, solo per citarne alcuni.

Quello che le persone ricordano di quelle terribili giornate, fu la grande compostezza del popolo friulano, che seppe far fronte a questa tragedia immane grazie alla solidarietà dell’intera nazione italiana. Anche la Diocesi di Sora-Aquino-Pontecorvo partecipò attivamente alla ricostruzione di quella martoriata terra aderendo con la Caritas interdiocesana al gemellaggio con un piccolo comune friulano: Avasinis. Il ricordo di questa bellissima esperienza di solidarietà e fratellanza cristiana ci giunge dalle parole del vicario mons. Antonio Lecce, nel 1976 presidente della Caritas ed artefice del progetto. Il gemelaggio tra la nostra Diocesi e la parrocchia di Avasinis iniziò nel novembre del 1976 e precisamente il giorno 4, festa onomastica del vescovo del tempo Carlo Minchiatti, il quale durante una solenne concelebrazione in Cattedrale annunciò l’iniziativa del gemellaggio. Il 10 novembre vi fu il primo scambio di visite con l’arrivo a Sora del parroco di Avasinis don Paolo Varutti. Il sacerdote restò in città per due giorni visitando e tenendo conferenze a Sora, Isola del Liri, Campoli Appennino, Pontecorvo ed Aquino. Nel Natale del 1976 è la delegazione sorana con a capo il vescovo e tre sacerdoti a recarsi nella cittadina friulana. Qui visitarono le numerose baracche degli sfollati celebrando tra questa povera gente una santa Messa di preghiera. Il 21 aprile del 1977 il presidente della Caritas don Antonio, assieme ad altri tre membri del consiglio pastorale, ritornò in Friuli per la consegna di ulteriori aiuti tra i quali, oltre ai contributi in denaro (in totale dalla nostra Diocesi furono inviati più di sette milioni delle vecchie lire), una roulotte offerta dalla comunità di Isola del Liri.

La ricostruzione fu molto veloce grazie all’impegno del popolo friulano ed alla solidarietà nazionale. I rapporti tra la nostra Diocesi e la cittadina di Avasinis non cessarono con la ricostruzione ma continuarono ad essere intensi e fattivi. L’ultima visita di don Antonio Lecce risale al 1979 quando in qualità di rettore del seminario condusse i seminaristi in villeggiatura ad Avasinis ospite di don Paolo, il quale morirà nel giugno del 1989. In occasione della celebrazione del quarantesimo anniversario anche la nostra Diocesi è stata invitata al programma degli eventi, segno dell’affetto che ancora dopo anni lega il nostro territorio con quello friulano.

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