La chiesa della Sacra Famiglia diventa realtà

Cassino, posta nella solennità del Corpus Domini la Prima Pietra di una “Costruzione giubilare”

Andreotti raccontava sempre che dopo la distruzione bellica dell’abbazia e della città, quando veniva a visitare queste zone in rovina, la gente lo fermava e non chiedeva case e strade, ma implorava: “Ridateci l’abbazia!”, perché i superstiti, avendo perso ogni cosa, sentivano il bisogno di ritrovare la propria identità, la propria dignità e – cosa fondamentale – il punto focale di aggregazione, per recuperare la forza di ricominciare a vivere e a ricostruire. Percepivano cioè con forza che una chiesa è ciò che mette insieme le persone, crea comunità con un’anima. Ecco perché la costruzione di una nuova chiesa ancor oggi assume un significato di festa, di progettualità comunitaria, qualcosa che serve alle persone come e più del pane. I cassinati lo sanno bene, perciò in tanti sono intervenuti nella domenica del Corpus Domini alla Messa all’aperto presieduta dal Vescovo diocesano Gerardo Antonazzo per la posa della Prima pietra del costruendo Complesso parrocchiale della Sacra Famiglia.

A celebrare insieme a lui, il parroco della Sacra Famiglia Don Salvatore Brunetti, il Vicario Generale Mons. Fortunato Tamburrini ed il cerimoniere Don William Di Cicco. Sul terreno lungo Via Garigliano, nell’area su cui prossimamente sorgerà il cantiere per i lavori di costruzione, tagliata l’erba, delimitata la zona, era stato allestito un altare con gli arredi che saranno collocati nella cappella feriale, e  accanto sistemata la piccola venerata statua della Madonna di Canneto regalata dal Vescovo alla nascita della nuova comunità parrocchiale il 26 dicembre 2015, festa della Sacra Famiglia. Molti i fedeli intervenuti e non solo quelli della zona di appartenenza alla nuova parrocchia; c’erano personaggi che della ricostruita Cassino conoscono tutto e continuano a seguirne con interesse e soddisfazione gli sviluppi, come il centenario testimone di guerra Maestro Mariani, lo studioso Emilio Pistilli, che sulle chiese di Cassino ha scritto un libro… c’era l’Amministrazione comunale, c’erano due degli ingegneri dello studio 3TI Progetti Italia che ha elaborato il progetto, Francesca Salvador e Valerio Petrinca.

Una giornata e una celebrazione particolarmente ricche di significati e di valori, come ha sottolineato il Vescovo nell’omelia, indicando come fondamentali nella celebrazione odierna le due pietre strettamente in relazione tra loro: una è Cristo, di cui l’altare è evocazione e simbolo, che S. Pietro indica come “pietra viva”, sulla quale si edifica la comunità, la Chiesa; l’altra, la “Prima pietra”, inizio della costruzione di un luogo di culto, è in stretto legame con Cristo, perché il tempio composto di tante pietre che viene edificato, rimanda sempre a Cristo, e continuerà ad essere sempre segno della comunità composta di tante membra, i battezzati, che costituiscono nell’unità di un solo corpo il tempio vivo per la lode di Dio, per edificare la comunità, la Chiesa.

La pietra che viene oggi benedetta, ha ricordato il Vescovo, proviene dalla muratura della Porta Santa del Grande Giubileo del 2000 della Basilica di San Giovanni in Laterano, e dunque questa è davvero una “Costruzione giubilare”, perché inizia nell’Anno Santo straordinario della Misericordia, con la Pietra che viene dalla Porta Santa dell’Anno Santo del 2000.

Intenso e ricco di simbolismi il rito con cui il Vescovo Antonazzo ha asperso con l’acqua santa le persone presenti e tutta l’area della futura chiesa, poi ha benedetto, asperso e incensato la pietra e l’ha posta a dimora cementandola, insieme al parroco Don Salvatore Brunetti e al Sindaco di Cassino Giuseppe Golini Petrarcone, esattamente nel luogo dove sorgerà l’altare della chiesa, e infine – con gesto di umiltà e fede – si è chinato a baciarla. Le due pietre: l’altare e la pietra, Cristo e la comunità.

Un grande applauso, come un corale Deo gratias!, ha accolto questo momento così significativo. Dovuto e solenne ma toccante anche il momento della lettura ufficiale del verbale, fatta da Don William, notaio ad actum, firmata sull’altare dai celebranti e da due testimoni e infine timbrata dal Vescovo. Don Salvatore ha dato lettura del telegramma e della pergamena giunti da parte di Papa Francesco, ed ha poi ringraziato il Vescovo, la Cei e gli italiani che hanno firmato l’8xmille per la Chiesa cattolica dando la possibilità a Cassino di costruire la seconda chiesa, dopo S. Bartolomeo, con i fondi dell’8xmille; ha avuto un pensiero anche per gli altri parroci della diocesi e per i fedeli della Sacra Famiglia, molti dei quali hanno offerto generosa collaborazione. Il Sindaco, prendendo la parola, ha ringraziato il Vescovo per quello che fa per la Diocesi, e per Cassino con quest’opera, per la quale ha auspicato che venga lavoro anche per la città e il territorio, come aiuto a superare la crisi.

Prima della benedizione finale non è mancata una sosta di preghiera sentita alla Vergine Bruna per chiederne la protezione materna. Infine una grande foto di gruppo per immortalare una giornata, in cui perfino il tempo meteorologico è stato clemente, memorabile, promettente e festosa,. E’ proprio vero: la chiesa crea comunità!

Adriana Letta

Foto di Adriana Letta (I parte)

Per la II parte delle foto clicca qui: https://www.diocesisora.it/pdigitale/la-chiesa-della-sacra-famiglia-diventa-realta-foto-ii-parte/

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