IV Presepe vivente comune di Cassino e parrocchia di San Pietro Apostolo al Colosseo

Anche quest’ anno gli sforzi e le fatiche degli organizzatori sono stati premiati dalla grande affluenza di persone che hanno assistito il 27 dicembre tra stupore e meraviglia alla prima rappresentazione del Presepe Vivente a CASSINO nella ROCCA JANULA

Il presepe a CASSINO, organizzato dal Comune in collaborazione con la PARROCCHIA DI SAN PIETRO APOSTOLO DEL COLOSSEO, L’ASSOCIAZIONE LARGO A DON BOSCO E LA FILODRAMMATICA DON BOSCO IDEATO E ORGANIZZATO DALLA PROF. PATRIZIA VELARDI  ormai diventato un appuntamento rituale che da QUATTRO  anni si ripete in maniera sempre diversa e richiama un sempre maggiore afflusso di visitatori.

E cosi come d’incanto ogni vicolo ed ogni serie di ripide scalette prende vita animato dalla storia e dalla magia del Natale.

Giovani attori rivestono l’antico ruolo dei personaggi descritti dai vangeli e narrano i momenti del Natale dall’annuncio dell’Angelo alla nascita del Redentore, guidati dalla preziosa regia della prof. Velardi

I lumini segnano il cammino fino alla capanna, di nuovo allestita presso i ruderi della ROCCA JANULA

Nell’area si diffondono dolci melodie natalizie, scricchiola la legna nei bracieri, si distribuiscono pizzette bruschette spiedini di pecora con vino caldo e tanto amore tutto offerto dai ragazzi dell’associazione largo a don bosco di cassino

Il fabbro forgia il ferro arroventato e lo piega al suo volere, il vasaio plasma la creta per dare forma a vasi, ciotole e brocche di ogni dimensione, abili dita filano la lana per essere tessuta sul grande telaio e gomitoli di cotone affidati alle merlettaie diventano pizzi di rara bellezza.

Il canestraio intreccia ceste di vimini e il mastro falegname intaglia il legno, l’erborista prepara i suoi medicamenti.

Alcune donne nel forno impastano pane e focacce, altre setacciano i legumi; gli uomini lavorano la carne di pecora  ne ricavano spiedini  che scoppiettano sul braciere per allietare il palato dei visitatori.

Nella cantina si gusta il vino caldo e nella locanda si gioca e si mangiano frittelle.

Centurioni romani fanno guardia alla reggia di Erode.Nella capanna adorato dai Magi e dai pastorelli, tra Maria e Giuseppe un bimbo tranquillo gioca con la paglia riscaldato dal fuoco.

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