In Gesù Cristo il nuovo umanesimo

Convegno Ecclesiale Nazionale

Firenze 2015

“In Gesù Cristo il nuovo umanesimo” 

sintesi diocesana delle relazioni

delle otto zone pastorali

Introduzione

Un invito, quello del Convegno di Firenze, «a prendere in consegna l’idea matrice del Convegno sintetizzata nel suo titolo: “In Gesù Cristo il nuovo umanesimo”. Il tema vorrebbe sottolineare il nesso tra Cristo Gesù e “il nuovo umanesimo”: è Lui il tema centrale e in Lui si rintraccia non semplicemente tutto ciò che è cristiano, ma tutto ciò che è autenticamente umano. Il nuovo umanesimo, in tal senso, è l’orizzonte in cui ogni vera concezione e ogni buona esperienza dell’esser uomini viene sintetizzata e armonizzata. “L’appello all’umano […] chiama in causa valori grazie ai quali e per i quali l’uomo formula le sue rivendicazioni, affronta le sue preoccupazioni, vive le sue speranze: l’uomo inteso, però, non solo nella sua essenza, bensì nella sua storicità, e più esattamente nella sua storia reale. ‘Non c’è niente che sia umano che è estraneo al cristianesimo’ diceva il Beato Paolo VI; e San Giovanni Paolo II ricordava spesso che ‘l’uomo è la prima via che la Chiesa percorre nel compimento della sua missione’ (Invito).

Se l’Umanesimo quattrocentesco aveva posto al centro del mondo l’uomo senza Dio, l’Umanesimo del nuovo millennio porrà al centro dell’universo l’Uomo in cui Dio si è incarnato, insieme all’uomo immagine di Dio, all’uomo soffio di Dio, all’uomo che si lascia toccare da Dio e che si lascia plasmare da Lui.

Il nuovo Umanesimo, attraverso la bellezza del Vangelo e la testimonianza totale e convinta di laici e consacrati, educherà le donne e gli uomini di oggi a costruire dove non c’è nulla come dove c’è qualcosa, a realizzare relazioni nuove e significative fondate sulla gioia, la gratuità e l’accoglienza, a vivere quella pace che non è solo assenza di conflitti, ma tessitura di relazioni vere, profonde e libere, sulle note del nostro tempo, con le quali comporre la musica senza tempo del Signore risorto.

Si tratta di fare un discernimento comunitario che richiede una Chiesa “in uscita” e gioiosa, che abita il quotidiano delle persone e che, grazie allo stile povero e solidale, rinnova la storia di ciascuno, ridona speranza e riapre la nostra vita alla festa della risurrezione. In questo modo gli ambienti abitualmente abitati, come la famiglia, la scuola, la fabbrica o l’ufficio, la strada, la città, il creato, l’universo digitale e la rete, diventano quelle periferie esistenziali significative verso cui indirizzare la missione della comunità cristiana.

La nostra Chiesa diocesana di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo ha accolto l’invito della Chiesa italiana a coinvolgersi nel cammino verso il Convegno di Firenze 2015, secondo uno stile sinodale, seguendo le indicazioni della Traccia che propone cinque azioni. Sono verbi che esprimono il desiderio della Chiesa di contribuire al dischiudersi di un’ umanità nuova, e indicano la direzione da intraprendere: uscire, annunciare, abitare, educare, trasfigurare.

L’intrecciarsi delle cinque piste farà emergere la costitutiva dimensione missionaria della Chiesa di oggi.

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