Il Perdono di Assisi nel Convento di Vicalvi dove il Poverello soggiornò ed operò numerosi miracoli

Si è svolto ieri Domenica 02 Agosto 2015, presso il Convento di San Francesco a Vicalvi il Perdono d’Assisi, l’indulgenza plenaria che, può essere ottenuta dai fedeli dal mezzogiorno del 1º agosto alla mezzanotte del 2 agosto di ogni anno. Questa indulgenza venne concessa nel 1216 da papa Onorio III a tutti i fedeli, su richiesta di san Francesco d’Assisi.

Nel 1222 San Francesco durante il viaggio verso Monte Sant’Angelo sul Gargano attraversava la Ciociaria. Secondo le cronache dell’epoca il suo viaggio fu caratterizzato dalle soste in Subiaco e sulle orme di San Benedetto, negli altopiani di Arcinazzo, ad Alatri, Casamari, nella Basilica di San Domenico Abate a Sora, al lago di Posta Fibreno e Vicalvi, qui il suo soggiorno si protrasse a lungo. A Vicalvi c’era una umile chiesa detta del crocifisso con annesse due stanze a formare una antica cella monastica. In una di queste stanze il frate soggiornò e secondo la tradizione, durante il suo soggiorno, si recava a pregare in un eremo a poca distanza, individuato nel suggestivo romitorio di Sant’Onofrio in Fontechiari. Qui il poverello di Assisi operò numerosi miracoli. Fece sgorgare l’acqua da una sorgente nei pressi del Convento dove tutt’oggi i pellegrini possono rifocillarsi e assaporare la sua purezza e freschezza.

La mattina la Santa Messa è stata celebrata dal Vescovo Mons. Gerardo Antonazzo. Nel pomeriggio è stato il parroco e Vicario Generale della Diocesi Mons. Antonio Lecce a celebrare la Messa e guidare la processione.

 

Perdono di Assisi

Secondo il racconto tradizionale, in una notte di luglio del 1216, mentre Francesco d’Assisi era in preghiera nella chiesa della Porziuncola, ebbe una visione di Gesù e della Madonna circondati da una schiera di Angeli. Gli fu chiesto quale grazia desiderasse, avendo egli tanto pregato per i peccatori. Francesco rispose domandando che fosse concesso il perdono completo di tutte le colpe a coloro che, confessati e pentiti, visitassero la chiesa. La richiesta, con l’intercessione della Madonna, fu esaudita a patto che egli si rivolgesse al papa, come vicario di Cristo in terra, per richiedere l’istituzione di tale indulgenza.

Il mattino seguente Francesco, insieme al confratello Masseo da Marignano, si recò a Perugia per incontrare Onorio III, eletto pontefice in quei giorni da un conclave di 19 cardinali riuniti proprio a Perugia, dov’era morto il suo predecessore Innocenzo III. Francesco e Masseo furono ammessi alla sua presenza e gli esposero la richiesta di un’indulgenza senza l’obbligo del pagamento di un obolo o il compimento di un grande pellegrinaggio penitenziale (com’era invece consuetudine allora). Le argomentazioni di Francesco ebbero la meglio sui dubbi e le perplessità del papa e dei cardinali, che tuttavia ridussero l’applicazione dell’indulgenza a un solo giorno all’anno (il 2 agosto), pur concedendo che essa liberasse «dalla colpa e dalla pena in cielo e in terra, dal giorno del battesimo al giorno e all’ora dell’entrata in questa chiesa».

Inizialmente riservata esclusivamente alla chiesa della Porziuncola, nel corso del tempo l’indulgenza fu estesa prima a tutte le chiese francescane e successivamente a tutte le chiese parrocchiali, restandone comunque immutata la data e la denominazione.

– Riccardo Petricca

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