“Giovani in famiglia: l’orgoglio e la fatica di crescere”

Primo incontro dell’Itinerario di approfondimento su “Giovani in famiglia” per il IV anno della Scuola Teologica – Mons. Gerardo Antonazzo: Come tracciare strade di felicità per i figli

E’ stato Mons. Gerardo Antonazzo a introdurre l’Itinerario di approfondimento del quarto anno, il 19 novembre, presso la Scuola di formazione teologica “San Tommaso d’Aquino”, sede di Cassino. Dopo la preghiera iniziale, per presentare la Lettera Pastorale 2018/19 “Giovani in famiglia: l’orgoglio e la fatica di crescere“, il Vescovo traccia una linea che passo dopo passo percorre un cammino lineare e organico per un percorso continuo. E’ il progetto pastorale diocesano in corso. Cita Papa Paolo VI: “La Chiesa esiste per evangelizzare” e Papa Francesco: “La Chiesa si evangelizza con la bella liturgia, con l’annuncio, con la carità” (Evangelii Gaudium).

Parlando del rapporto generazionale adulti-giovani, il Vescovo afferma che i primi educatori sono i genitori, perciò bisogna pensare di evangelizzare a partire dalla famiglia. Occorre comprendere la metamorfosi dei ragazzi, la fatica della crescita, gestirla con i genitori e i figli. Il percorso pastorale organico si sviluppa in cerchi concentrici, un cerchio sempre più ampio dilata il contenuto e gli argomenti.

Di seguito S. E. ripercorre dall’inizio l’intero progetto, centrato sull’amore e la famiglia, avviato e portato avanti negli ultimi tre anni attraverso le sue Lettere Pastorali e Lettere alla Comunità nei tempi di Quaresima-Pasqua, ed arricchito dai contributi dei Seminari teologico-pastorali e dai Convegni pastorali diocesani annuali. Il Vescovo Gerardo parte dall’anno 2016/2017, con la Lettera Pastorale “Come sigillo sul tuo cuore”, venuta  sulla scia dell’Esortazione Apostolica Amoris Laetitia di Papa Francesco. Allora, ha ricordato,  ci siamo impegnati a discernere per riconoscere ogni forma di unione, anche quelle meno perfette, che contengono comunque germi di amore, di grazia e di verità. La Quaresima-Pasqua 2017 fu vissuta alla luce della Lettera “Gioia dell’amore bellezza del matrimonio“, in cui fu lanciata l’iniziativa “Una coppia per parrocchia“: ogni parrocchia è stata invitata ad indicare la disponibilità di almeno una coppia con cui interagire. Proseguendo, l’anno pastorale 2017/2018 propose un nuovo cammino secondo le indicazioni della Lettera Pastorale “La gioia di fare famiglia“, ispirandosi, come prima icona biblica, al Salmo128 proposto da Papa Francesco nell’Esortazione Apostolica Amoris Laetitia. La lettera alla Comunità per la Quaresima-Pasqua 2018 recava il titolo “La famiglia luogo di benedizione”. Nel Convegno Pastorale di giugno 2018  si è sviluppato il tema della Lettera Pastorale 2018/19 “Giovani in famiglia – L’orgoglio e la fatica di crescere“, con sottotitolo “Tra fede e discernimento vocazionale” in vista del Sinodo dei giovani. 

Al termine del sunto degli anni precedenti, il Vescovo ha introdotto il tema di quest’anno: Come tracciare strade di felicità per i figli. Diamo cose invece di trasmettere valori, noi adulti non abbiamo l’arte del discernimento, strumentalizziamo la loro felicità. S. Giovanni Paolo II diceva che occorre generare e continuare a generare. La Chiesa è in ascolto dei giovani. La Diocesi ha svolto una indagine sul disagio giovanile; ha raccolto 3000 risposte, da cui emerge che i giovani si sentono soli, scoraggiati e diffidenti, pochi frequentano la Parrocchia e meno ancora il Sacerdote come figura di riferimento. La famiglia è considerata un pilastro, ma si ha paura di “fare famiglia per sempre”.

Cosa fare come Chiesa e come famiglia? Aprire le braccia, accogliere le attese e i bisogni del mondo giovanile;  riappropriarsi del ruolo educativo con la mente e il cuore;  migliorare la qualità educativa e la vita di relazioni; incontrare, accompagnare e prendersi cura di ogni giovane; guidarli  nelle scelte di vita, motivandoli con valori di  senso e atteggiamenti di fiducia e speranza; educarli alla fede camminando e crescendo con loro. “Se il Signore non costruisce la casa, invano si affaticano i costruttori”, dice il Salmo 127. La famiglia come una casa, “una casa sulla roccia”, genitori come arcieri, figli come frecce in mano ad un guerriero, capaci di andare lontano. 

Adulti cercansi: oggi il giovanilismo imperante e duraturo indebolisce il ruolo. Per educare alla fede impariamo da Gesù, vero Maestro. Dobbiamo ricordare che gli anziani sono una risorsa preziosa e che il discernimento spirituale è compito e patrimonio secolare della Chiesa; è un dono che va chiesto allo Spirito Santo e va coltivato con la preghiera, la riflessione, la lettura e il buon Consiglio; l’esame di coscienza, la correzione familiare, la correzione e il perdono nella famiglia (anche i genitori sbagliano), un metodo educativo non repressivo.

Quattro sono i principi del processo educativo nell’Evangelii Gaudium: 1) il tempo è superiore allo spazio, educare senza fretta; 2) l’unità prevale sul conflitto, considerare la dignità degli altri; 3) la realtà è più importante dell’idea, non imporre schemi precostituiti; 4) il tutto  è superiore alla parte, allargare lo sguardo senza ossessioni.

Ambienti educativi come la parrocchia, la scuola, lo sport, la pastorale digitale, sono terreno fertile per la nuova evangelizzazione. Percorsi pastorali da seguire: formare educatori; una nuova sfida:  “Un giovane in parrocchia”; educare all’amore nel post-cresima; percorsi per fidanzati: aiutare le coppie a vivere l’amore, il matrimonio, la famiglia con fede cristiana. Il Santuario di Canneto è una risorsa per la pastorale, bisogna valorizzare riti, devozioni, pellegrinaggi al Santuario, perché i giovani riconoscano Maria come la bellezza di una chiamata e realizzino pienamente la loro vita.

Al termine della presentazione ci sono stati alcuni interventi di genitori, ma anche di giovani. L’incontro si è concluso con la preghiera finale “Dio di eterna giovinezza”.

Guerrina Bindella

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