Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato: Giubileo dei Migranti

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Riportiamo una sintesi dell’intervento di S.E. Mons. Guerino Di Tora,
Vescovo Ausiliare di Roma e Presidente della Commissione Episcopale per le Migrazioni e della Fondazione Migrantes, alla conferenza stampa dello scorso 12 gennaio per la presentazione della Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato

Il messaggio per la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato di questo anno, che si celebra domenica 17 gennaio,  è ben sintetizzato nel titolo “In cammino con i migranti: gesti di accoglienza e di misericordia”.

L’esperienza cristiana viene vista come cammino, non quindi una staticità, una visione di comunione dinamica.
In questo contesto porre dei gesti di accoglienza e di misericordia, due aspetti che qualificano l’attuale momento storico, ed in particolare il Giubileo della Misericordia.

L’accoglienza con un forte richiamo “all’amore di Dio” che raggiunge tutti e ciascuno in un abbraccio del Padre ed altrettante braccia che si aprono e si stringono nell’unica famiglia umana. Questo amore nel fenomeno migratorio anzitutto scuote le coscienze, non può lasciare nell’indifferenza, l’indifferenza che diventa complicità nel dramma di chi fugge dalla morte, dalla miseria, dalla guerra, e concretamente porta a cercare, scoprire, inventare vie nuove di misericordia corporale e spirituale, sulla scia continuativa del Giubileo del 2000, in cui Papa Giovanni Paolo II aveva parlato di “fantasia della carità”.

I nostri fratelli migranti infatti sono fragili, vittime della mobilità obbligata dalle circostanze del luogo, e quindi alla luce di un volto nuovo delle migrazioni, l’unica via percorribile che Papa Francesco vede è quella della misericordia.
Misericordia che anzitutto è “dono di Dio” ed esige risposta al suo amore gratuito. Attraverso la misericordia si intraprende un cammino, anzi un’ascesi materiale e spirituale, che partendo dall’accoglienza, porta alla conoscenza, alla presa in carico del fratello e sorella disagiati, fino a riconoscere in loro il volto di Cristo ancora presente nella storia.

Aspetti concreti di questo incontro diventano l’impegno a lavorare nei luoghi di partenza, la questione dell’ “identità” di chi deve modificare vita, cultura, abitudini, una “corretta informazione” per evitare “ingiustificate paure e speculazioni” sulla pelle dei migranti.

Giornata mondiale del Migrante e del Rifugiato 2016: Giubileo dei Migranti
Quest’anno la Giornata mondiale del Migrante e del Rifugiato, che si celebra in tutte le 27.000 parrocchie italiane, avrà un particolare momento celebrativo nella regione Lazio.

Il Lazio è la regione del Centro Italia con il maggior numero di immigrati: oltre 600.000, di cui 500.000 a Roma; ma è anche la regione che ha oltre 400.000 emigranti italiani. 8.000 sono i richiedenti asilo e i rifugiati accolti nei CARA, nei Centri di accoglienza straordinaria e negli SPRAR del Lazio: l’8% degli oltre 100.000 accolti in Italia. A Roma sono presenti anche il maggior numero di comunità cattoliche di immigrati: 55.

Domenica 17 gennaio, in particolare, oltre 6.000 migranti e rifugiati provenienti dalle 17 diocesi del Lazio, di almeno 30 nazionalità, saranno in piazza S. Pietro per l’Angelus del Papa. Tra loro ci saranno anche 200 richiedenti asilo del CARA di Castelnuovo di Porto, con le bandiere delle diverse nazionalità presenti al Centro. Dopo l’Angelus i migranti, attraversando la Porta Santa, andranno nella Basilica di S. Pietro, dove si celebrerà la S. Messa, presieduta dal Card. Antonio Maria Vegliò, Presidente del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti. Ai piedi dell’altare della cattedra ci sarà la Croce di Lampedusa, anche per ricordare il viaggio drammatico, che per oltre 3.700 persone – tra cui quasi 800 bambini – nel 2015 si è concluso in fondo al Mediterraneo, di molti richiedenti asilo.

Le ostie che saranno distribuite durante la Comunione sono state donate dai detenuti, anche stranieri, del carcere di Opera, che hanno attivato un progetto-laboratorio.

La Giornata mondiale del Migrante e del Rifugiato del 2016 diventa un momento particolare, un gesto concreto che caratterizza il Giubileo della misericordia che stiamo vivendo.

Guerino Di Tora

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Il 2015 l’anno più tragico per i migranti

Il 2015 è l’anno più tragico per i migranti, con 3.771 morti e dispersi nel Mediterraneo. È questo il drammatico bilancio reso noto dall’Oim (Organizzazione mondiale per le migrazioni). Nel 2014 i morti furono 3.279. Gli arrivi via mare quest’anno sono stati 996.645. L’Oim stima che quest’anno i migranti morti nel mondo siano stati 5.350.

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