Prima giornata del Festival DSC

Temi importanti, personalità e studiosi illustri, ricchezza di contenuti, pubblico numeroso: il Festival della Dottrina Sociale della Chiesa a gonfie vele

 

Ha preso il via oggi, 2 febbraio, presso l’aula 002 “F. Salerno” al Polo universitario della Folcara, a Cassino, la sesta edizione del Festival DSC, promosso dal Comitato S.a.l.e. presieduto da Francesco Rabotti, e quest’anno arricchito dalla preziosa collaborazione dell’Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale e della Diocesi di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo, da poco unite da un Accordo di collaborazione e che hanno sposato in pieno il progetto. Il Festival, realizzato con il contributo di Banca Popolare del Cassinate, si articola in due giorni e comprende quattro sessioni su altrettanti temi; quest’anno ogni sessione viene trasmessa in diretta streaming attraverso la web tv diocesana, grazie al servizio tecnico di Enrico Mancini della Pastorale Digitale.

  • Sessione mattutina: LAVORO

La sessione mattutina è stata dedicata al tema attualissimo del lavoro e della dignità del lavoro. A coordinare i lavori Giuseppe Sabella, direttore di Think In.

Il primo intervento è stato quello del prof. Alessandro Bucci, dell’Università di Cassino, che, con particolare riferimento al magistero della Chiesa, ha affrontato il tema della sussidiarietà tracciandone un excursus storico.

Subito dopo, l’intervento del prof. Edoardo Ales, anche lui docente dell’Università di Cassino, che ha offerto un’interessante disamina sul mondo del lavoro e sul rapporto tra stato e imprese, puntando l’attenzione in particolare sul nuovo principio della flexsecurity che mira a coniugare flessibilità del mercato del lavoro e sicurezza sociale

Davvero molto sentito l’intervento di Marco Bentivogli, segretario nazionale FIM CISL, che ha richiamato la necessità di ricondurre tutta la riflessione sul tema del lavoro ai principi della Dottrina Sociale della Chiesa che, ha detto, non è un aspetto “estetico”, “decorativo”, accessorio dell’essere cristiani, ma è un colpo forte alla pigrizia dei cristiani. Il lavoro è una chiave di volta della DSC. Il lavoro, infatti, non è semplicemente uno strumento che fornisce i mezzi per vivere, ma garantisce anche la dignità e la piena realizzazione della persona.

Giovanni Scanagatta, segretario nazionale dell’UCID, ha ringraziato il Comitato S.a.l.e. perché è l’unico a portare avanti un Festival della Dottrina Sociale sul territorio. Scanagatta, nel ricordare i 70 anni di attività dell’UCID, ha evidenziato la necessità di ripartire dalla Dottrina Sociale della Chiesa e dalla sua conoscenza. Come già nel 1981 ricordava Giovanni Paolo II, non ci si può attenere esclusivamente a criteri economici. Inoltre, bisogna offrire a tutti una possibilità di formazione globale. La Dottrina Sociale deve dare speranza a tutti e soprattutto ai giovani.

Carlo De Angelis, consigliere Nazionale del CNCA (Coordinamento Nazionale Comunità Accoglienza), ha parlato di come debba essere intesa l’accoglienza e del lavoro fatto ogni giorno dai gruppi che aderiscono al coordinamento e che oggi sono oltre 250. L’Accoglienza, oggi, è rivolta non solo a persone con particolari e gravi disagi (disabili mentali, disabili fisici, tossicodipendenti, etc), ma sempre più spesso deve rivolgersi anche a persone che, ad esempio, non riescono più a pagare il mutuo, o hanno perso il lavoro. Oggi l’accoglienza non può più sostituirsi allo Stato laddove quest’ultimo non arriva, non può più essere intesa come la semplice presa in carico di situazioni di disagio. L’accoglienza, oggi, deve coniugarsi con nuovi modelli di sviluppo.

De Angelis ha anche raccontato l’esperienza dell’agricoltura sociale, che non ha l’obiettivo semplice del raggiungimento del profitto, ma punta alla costruzione di un reddito diffuso.

  • Sessione pomeridiana: GIUSTIZIA E LEGALITA’

La sessione pomeridiana si è aperta con la cerimonia di inaugurazione del Festival, alla quale hanno partecipato il Vescovo diocesano Mons. Gerardo Antonazzo, il Prefetto di Frosinone Emilia Zarrilli, il Rettore dell’Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale Prof. Giovanni Betta, il Sindaco di  Cassino Carlo Maria D’Alessandro, il Direttore del Dipartimento di Economia e Giurisprudenza Prof. Giuseppe Recinto, il Presidente della Banca Popolare del Cassinate Donato Formisano. Tutti hanno sottolineato la necessità di “andare oltre”, di lanciare il cuore oltre l’ostacolo, di fare di più per rispondere ad esigenze sempre più complesse della società. Il rettore, in particolare, ha sottolineato come il Festival sia la testimonianza del fatto che il protocollo di intesa tra Diocesi e Università firmato nelle scorse settimane non sia lettera morta, ma sia vivo, attivo e concreto.

La parola è poi passata ai relatori.  Ad aprire i lavori, coordinati dal prof. Luigi Di Santo, Docente dell’Ateneo cassinate, è stato don Luigi Merola, parroco e fondatore della Fondazione ‘A voce d’e ccreature, che con il suo modo napoletano simpatico e penetrante, ha raccontato la sua esperienza accanto ai ragazzi e ai giovani per combattere camorra, mafia, illegalità. Don Merola ha concluso il suo intervento ricordando come le persone che credono nel bene e praticano il bene sono molte di più di coloro che delinquono e per questo devono unirsi e coalizzarsi per non essere ininfluenti nella società. Perciò si è appellato ai ragazzi presenti: restiamo al sud, mettiamoci insieme, auguri a tutti!

Il Direttore del Corriere della Sera Luciano Fontana ha ricordato il danno morale ed economico provocato dalla corruzione e che l’assenza di lavoro, le disuguaglianze, la considerazione che il privilegio prevalga sul merito sono le prime radici per la diffusione del populismo. Oggi, a quasi 25 anni da Manipulite l’Italia ha un bisogno enorme di giustizia e legalità.

Particolarmente toccante la testimonianza di Massimo Vassallo, fratello di Angelo Vassallo, ucciso nel 2010 dalla criminalità per il suo impegno a favore della legalità e per il bene della collettività. Oggi, insieme all’altro fratello, porta avanti la Fondazione Vassallo e ha concluso dicendo: di legalità possiamo parlare, ma noi stiamo ancora aspettando la giustizia, non sappiamo ancora che è successo quella sera.

Antonio Punzi, docente della LUISS, ha affrontato il tema dell’indifferenza, che deve essere combattuta non solo nell’esercizio, da parte di ciascuno, dei propri compiti e delle proprie funzioni, ma anche nei comportamenti quotidiani apparentemente più semplici e banali. Ad esempio, un primo passo per superare l’indifferenza sarebbe un acquisto consapevole di prodotti e servizi la cui filiera produttiva sia impregnata di legalità, etica, rispetto delle regole, auspicando un “mercato informato”.

Antonino Battiati, docente dell’Università Sapienza di Roma, ha affrontato, tra le altre cose, il tema della dicotomia tra diritto e giustizia, tra cui deve prevalere la giustizia.

Infine Raffaele Cantone, Presidente Agenzia Nazionale Anti Corruzione, ha parlato della corruzione. Un tema diventato centrale anche nella riflessione della Chiesa grazie anche all’impegno di Papa Francesco e ad alcune sue dichiarazioni. La corruzione, secondo il Papa, conduce corrotto e corruttore in un sistema di vita nel quale non si rendono più conto del male che commettono. Il cittadino ha una grande responsabilità nella lotta alla corruzione. Venticinque anni fa l’indagine di Tangentopoli. Nelle democrazie moderne è difficile trovare un’indagine che abbia coinvolto un numero così ampio di persone. Prevenire la corruzione passa anche attraverso la messa in campo della parte migliore del paese, che è trasversale ed è ovunque, ma che spesso non viene valorizzata. Bisogna invece che i cittadini, e i cattolici, diventino delle vere e proprie “vedette civiche”, consapevoli e capaci di vigilare sulla legalità e custodire la giustizia come bene prezioso. Questo, insieme all’educazione, è lo strumento vero di prevenzione della corruzione, minimo etico richiesto ai cittadini, indispensabile per fare argine alla corruzione.

Sia la sessione mattutina che la sessione pomeridiana si sono concluse con un ampio dibattito, al quale hanno partecipato studenti, cittadini comuni, docenti. Al termine, Cantone, accompagnato dal Rettore e alcuni docenti d’ateneo, in un’altra aula ha tenuto una conferenza stampa per illustrare il nuovo corso universitario che terrà a Cassino sulla legislazione anticorruzione.

Il Festival riprendere domani, venerdì 3 febbraio, con la sessione mattutina, dedicata al tema dell’economia, e la sessione pomeridiana, dedicata al tema Disuguaglianze- fragilità – relazioni.

Adriana Letta


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