Dalla miseria della cenere ad una rinnovata conversione missionaria

18 febbraio 2015 – Celebrazione diocesana del MERCOLEDI’’ DELLE CENERI – Cattedrale di Sora

“State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c’’è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli”.

Sono queste le parole che Gesù ci dice in questo giorno nel Vangelo secondo Matteo, lo stesso ammonimento che dà inizio all’’Avvento e che apre il tempo salutare della Quaresima.

Nella celebrazione eucaristica avvenuta mercoledì 18 febbraio nella Cattedrale S. Maria Assunta in Sora, il nostro vescovo S.E. Mons. Gerardo Antonazzo ha compiuto l’imposizione delle Ceneri su tutta la comunità cristiana presente e sui rappresentanti delle diverse realtà parrocchiali della nostra diocesi, segno austero e sacro” del cammino spirituale verso la Pasqua: austero perché simbolo della misera condizione umana (il nostro corpo, formato dalla polvere, ritornerà tale), ma anche sacro come immagine del rinnovato percorso verso il Signore: “Ogni uomo o donna israelita e i fanciulli che abitavano in Gerusalemme si prostrarono davanti al tempio e cosparsero il capo di cenere e, vestiti di sacco, alzarono le mani davanti al Signore” (Gdt 4,11).

Come ci ricorda il vescovo, le pratiche tipiche di questo periodo di penitenza sono il digiuno, la preghiera e la carità, che però non devono rimanere mere operazioni esteriori e ipocrite, ma concretizzarsi in veri gesti di evangelizzazione verso gli altri e condurci ad un sincero raccoglimento e riflessione, volti a estirpare il sudiciume che si annida in noi stessi, perché senza tali sforzi sarà impossibile portare Gesù al nostro prossimo.

L’’inizio della Quaresima è avvenuto nel segno dell’’armonia tra il “tutto” e il “particolare, ovvero tra la nostra Chiesa diocesana di Sora- Cassino- Aquino- Pontecorvo e le singole comunità parrocchiali che hanno contemporaneamente celebrato il medesimo rito.

Infatti una realtà non può avere ragion d’’essere senza l’’altra e proprio da tale reciprocitá e sotto questa unione, siamo pronti ad incamminarci verso la Pasqua, col capo cosparso di cenere, conservando nella mente e nel cuore le parole che hanno concluso la celebrazione: “Accendi la Tua presenza in mezzo a noi. Ravviva la gioia dell’’incontro con il Risorto, per comprendere – come l’’apostolo Paolo – che cosa dobbiamo fare, per una rinnovata conversione missionaria”.

 

– Marianna Polsinelli

– Foto di Rosalba Rosati

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