Conclusa la 7ª edizione del Festival DSC

Il giorno 13 aprile le due ultime sessioni del Festival: il Civile, a servizio della Società e a servizio della Cultura, alla luce della Dottrina Sociale della Chiesa

Concluso, con la seconda giornata di studio, il VII Festival provinciale della Dottrina Sociale della Chiesa, presso l’Università di Cassino e del Lazio meridionale. Un Festival sviluppato sul tema del Civile come impegno e servizio in vari settori. Se nel primo giorno si era riflettuto sul Civile al servizio dell’Economia e della Politica, il giorno dopo, 13 aprile, le relazioni del mattino si sono imperniate sul Civile a servizio della Società, in particolare su Giustizia e Lavoro.

La sessione è stata coordinata dal Dott. Giuseppe Sabella, Direttore di Think-In – Industry 4.0, autore di una pubblicazione appena uscita, “La fabbrica intelligente – la persona al centro, anche l’ambiente“, ricca di suggestioni sul lavoro che vorremmo e sul rapporto industria- ambiente. Infatti ha ricordato che nell’enciclica di S. Giovanni Paolo II “Laborem exercens” viene presentato come centrale il problema dell’uomo e quello dell’ambiente e che anche Papa Francesco ha messo al centro il tema dell’ambiente come “casa comune”.

Deborah Castellano Lubov, giovane vaticanista dell’Agenzia Zenit, ha presentato il suo interessante libro “L’altro Francesco. Tutto quello che non vi hanno mai detto sul Papa“, ed. Cantagalli, in cui ha intervistato quattordici persone diverse, da personalità della Curia Romana e della Chiesa Cattolica mondiale a parenti e amici, come la sorella e l’amico gioielliere di Buenos Aires, che conoscono il Bergoglio uomo. Ciò che emerge prepotente è la speciale attenzione al grande tema della dignità dell’uomo. Più volte Papa Francesco ha detto che il lavoro non dà solo pane ma dignità. Nel suo pontificato certi temi sociali sono emersi con maggiore evidenza, coerentemente con la Dottrina Sociale della Chiesa, come la ingiusta sottrazione dei beni del creato, l’indifferenza verso i fratelli che è quasi l’anticamera del fratricidio, l’importanza delle “periferie”, il fatto che l’ordine mondiale attuale non è costruito sulla giustizia. Egli propone un’economia sociale, perché l’economia serve all’uomo, non il contrario.

Altro intervento ricco di spunti e prospettive sui temi del lavoro e della persona, è stato quello del Dott. Angelo Colombini, segretario confederale Cisl. Il cambiamento in atto, come la trasformazione industriale, ha detto, sta coinvolgendo tutte le persone e le società e genera paura e poiché questa non è mai una buona consigliera, compito e responsabilità del sindacato è quella di educare e accompagnare. Bisogna partire dal concetto che l’uomo e la donna senza lavoro non hanno dignità. L’alternativa è il reddito di cittadinanza che se diviene assistenzialismo non dà dignità. Diamo lavoro a tutti, ma che sia dignitoso. Questo non vuol dire che i lavori umili non siano dignitosi, essi acquistano la loro dignità se servono a qualcosa d’altro, di più importante: per es. salvaguardare la salute delle persone, l’ambiente. Ogni lavoro è buono se è al servizio di qualcosa d’altro, perciò bisogna tenerne conto e svolgere il lavoro con attenzione e con dignità. La tecnologia serve anche per questo, se aumenta la redditività e la ricchezza, questa deve essere investita per altro, per esempio per controllare e monitorare materiali, impianti e macchinari usati, che potrebbero essere causa un domani di ipotetiche malattie possibili a uomini e donne che li usano (es. amianto). L’utilizzo delle strumentazioni deve servire al bene dell’uomo. Bisogna tener conto dell’ambiente, delle persone disabili. Dunque, ha affermato, la tecnologia deve essere al servizio dell’uomo per migliorare il lavoro nel rispetto delle persone e della loro dignità. Come consiglia la Dottrina sociale della Chiesa, che a questo ci educa, bisogna tener conto sempre delle questioni dell’umano. Di fronte a discorsi così impostati, logici e acuti nell’analizzare il presente, ma aperti e propositivi riguardo al futuro, gli stimoli sono stati numerosi, tanto che si è sviluppato un interessante dibattito.

Così è stato anche nel pomeriggio, nella sessione sul Civile a servizio della Cultura, Bellezza e Beni comuni. I relatori ed il coordinatore hanno anch’essi indagato il proprio settore alla luce della Dottrina sociale cristiana. Sono stati al tavolo della discussione il prof. Oreste Bazzichi, dell’Università Seraphicum, il Prof. Claudio Gentili, del Festival nazionale della Dottrina sociale della Chiesa di Verona, Mons. Antonio Interguglielmi, cappellano Rai di Saxa Rubra, il Prof. Francesco Petrillo, dell’Università del Molise ed il Prof. Raffaele Maione, dell’Università di Cassino e del Lazio meridionale.

Certamente la Dottrina sociale della Chiesa offre uno sguardo ampio e aperto sulle questioni, anche su quelle riguardanti la cultura, ma senza mai perdere di vista l’umano e il bene della persona umana, che anzi costituisce il criterio principale di discernimento. A tirare le conclusioni delle due giornate di Festival è stato l’avv. Francesco Rabotti, Presidente del Comitato Sale (Sviluppo Associazionismo Laicale) organizzatore del Festival insieme alla Diocesi e all’Università, il quale – con la mente già proiettata alla prossima edizione – ha voluto ringraziare tutti i relatori, gli intervenuti e coloro che hanno collaborato a vario titolo a tutta l’organizzazione nonché alla comunicazione, come la Pastorale Digitale diocesana, che ha curato la diretta streaming con l’ing. Riccardo Petricca il primo giorno e la dott.ssa Aurora Capuano il secondo. A tutti loro si deve il positivo risultato che anche questa settima edizione ha ottenuto.

Adriana Letta

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