Concerto d’organo di Santo Stefano

Nella chiesa di S. Giovanni Battista in Cassino il Maestro Michele D’Agostino

Un concerto d’organo nel giorno di S. Stefano, quando si prende, per così dire, “riposo dalla festa”, è l’ideale per fermarsi, fare silenzio e ascoltare. Fare calma nel cuore e nell’animo e lasciar entrare i sentimenti più alti e nobili, più meditati e intimi. E’ quanto offre, ogni anno, l’Associazione Musicale “S. Benedetto” con il Coro San Giovanni Battista Città di Cassino, invitando a suonare un grande Maestro, da anni organista titolare della Basilica di Montecassino, Michele D’Agostino. Il suo lungo e ricco curriculum parla chiaro, ma vederlo e ascoltare la sua musica è davvero sempre una esperienza emozionante. Alla tastiera dell’organo, si capisce, si trova proprio nel suo “elemento vitale”, lui e la Musica sono una cosa sola, ma il Maestro, che per tutti è un Amico, non dimentica mai le persone che ha davanti, anzi appare felice di dare qualche spiegazione, per mettere il pubblico nelle condizioni migliori per fruire di quel bene prezioso che è la Musica con la Emme maiuscola.

Così è stato lunedì 26 dicembre, nella chiesa parrocchiale di S. Giovanni Battista in Cassino, con il compiaciuto assenso del Parroco, Mons. Antonio Colella. Un concerto ormai tradizionale, che spinge gli amanti della Musica a partecipare. Nella penombra il pubblico, quasi un invito a concentrarsi ed entrare in sintonia con le note; nella luce, vicino al presepe e al Bambinello esposto alla venerazione dei fedeli, l’organo e lui, il Maestro; sui banchi il programma, perché tutti potessero seguire al meglio. A presentare il concerto, una persona speciale, il prof. Marcello Carlino, docente emerito di Letteratura italiana contemporanea presso l’Università “La Sapienza” di Roma. Bellissimo il concerto, quando a dominare la scena è stata la voce, ora possente, ora intima, ora solenne ora delicata o gioiosa, dell’organo. Sono risuonate musiche da Bach a Walther a Guilmant, da Reger a Remondi a Lang e a Fletcher, spaziando dal ‘600 al ‘900. Nonostante un inconveniente tecnico a qualche registro dell’organo, probabilmente dovuto al freddo, il concerto è stato all’altezza della sua tradizione: bellissimo.

Adriana Letta

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