Cassino, cresimati 42 giovani-adulti

Nella Concattedrale sabato 27 aprile solenne Celebrazione Eucaristica zonale presieduta dal Vescovo Antonazzo che ha conferito la Cresima

Nella seconda domenica di Pasqua, Domenica della Divina Misericordia, nella Concattedrale di Cassino è intervenuto il Vescovo diocesano, Mons. Gerardo Antonazzo, per conferire il Sacramento della Confermazione a 42 giovani-adulti della Zona pastorale di Cassino. Essi hanno seguito il corso di preparazione presso la Parrocchia di S. Pietro Apostolo, sotto la guida del Diacono D. Luigi Evangelista e della catechista Antonella Sinagoga e sotto la supervisione di Don Nello Crescenzi.

C’era compostezza ed emozione tra cresimandi, padrini, madrine e familiari quando la Celebrazione ha preso il via e ancor più quando, dopo le letture della liturgia, il Parroco ospitante, Don Salvatore Papiro, ha chiamato i giovani per nome uno per uno ed essi, secondo il rito, si sono alzati dicendo “Eccomi”. Un appello che ha il senso forte e personale della chiamata del Signore, che invita con amore per accogliere, mai per costringere. Tanto più nella Messa prefestiva della Domenica della Misericordia! Il Diacono Luigi Evangelista ha presentato al Vescovo il percorso compiuto con questi giovani, improntato sulla Parola di Dio e sull’esperienza personale di fede.

Nell’omelia il Vescovo Gerardo ha proposto con arguta efficacia un parallelo tra l’apostolo Tommaso, di cui parla il vangelo odierno (Gv 20, 19-31), ed i cresimandi non più ragazzini: l’uno e gli altri non sono stati presenti al primo appuntamento con il Signore: infatti Tommaso non era presente al primo apparire di Gesù Risorto la sera di Pasqua quando, entrato nel cenacolo a porte chiuse, disse agli altri apostoli: «Pace a voi! Ricevete lo Spirito Santo…». E’ la Cresima degli apostoli. Anche questi giovani non erano in parrocchia con i loro coetanei quando questi ricevevano la Cresima dopo il corso di catechesi, ma sono in chiesa ora, in questa seconda domenica di Pasqua, proprio come Tommaso. Il Signore, contento che Tommaso c’è, lo chiama con amore e senza rimproverarlo gli mostra i segni del suo corpo risorto, tanto che l’incredulo Tommaso, convinto esclama: «Mio Signore e mio Dio!». La stessa opportunità di “vedere il Signore” e ricevere lo Spirito è offerta a Tommaso dopo un arco di tempo di otto giorni, e ai giovani cresimandi adulti in un arco di tempo maggiore e variabile di alcuni o molti anni, ma Gesù è contento di vedere anche loro e donare lo Spirito Santo per renderli capaci di fare cose grandi e testimoniarlo. Gesù chiama anche loro, non per fare l’appello dei presenti e degli assenti: la sua è una chiamata di amore. Come Tommaso fa l’esperienza vera e forte della presenza di Gesù, anche ai giovani cresimandi è offerta questa stessa opportunità. Per questo è bello fare la Cresima: il Signore entra anche a porte chiuse nel cuore, lo abita, e fa sentire la gioia di fare esperienza viva di lui grazie allo Spirito Santo. Il Vescovo ha concluso: «Se voi direte a parole vostre, anche semplicemente “E’ stato bello ricevere la Cresima”, già starete testimoniando, raccontando che cosa vi è avvenuto “in questo cenacolo”. Gesù vi ha chiamato per nome, vi ha accolto e vi ha fatto capire in modo straordinario ed emozionante che vi vuole bene: se comincerete a raccontare personalmente questa esperienza vissuta, comincerete a svolgere la missione di testimoniare che è bello incontrare il Signore».

La professione dialogata di fede è stata affidata alle sole voci dei cresimandi che hanno risposto, a nome proprio e di tutta l’assemblea, alle domande di Mons. Gerardo. E’ seguito il rito della Confermazione o Cresima: dopo l’imposizione delle mani per invocare lo Spirito Santo da parte del Vescovo e dei Sacerdoti concelebranti, Don Nello, Don William e Don Chrétien, i cresimandi si sono recati all’altare ognuno con il proprio padrino o madrina ed hanno ricevuto l’unzione della fronte con il sacro Crisma, in un momento davvero emozionante ed importante per la vita. Altra attenzione speciale per loro è stata la Comunione data dal Vescovo sotto le due specie del pane e del vino. Infine la Benedizione è stata impartita in forma solenne, e la Corale, che sotto la direzione del M° Viviana Miele aveva animato tutta la liturgia, intonava il canto finale per accompagnare l’uscita dei celebranti. Ma non poteva mancare la classica foto di gruppo con il Vescovo Gerardo, i celebranti ed i catechisti per serbare il ricordo della Cresima, di un giorno importante che continuerà a vivere in ognuno dei neo-cresimati. E’ questo l’augurio che la comunità rivolge ai giovani cresimati ed è per questo che prega e continuerà a pregare per loro.

Adriana Letta

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