Casamari: Ritiro di unità pastorale tra le parrocchie di Settefrati, San Donato, Rosanisco e Gallinaro

Il cammino della diocesi di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo si è arricchito delle appena istituite unità pastorali, importanti novità che ben rappresentano lo spirito di fattiva collaborazione che deve instaurarsi tra le diverse realtà parrocchiali, e proprio al riguardo, sabato 26 settembre si è svolto presso l’abbazia di Casamari il primo ritiro dell’unità pastorale composta dalle parrocchie di San Donato, Settefrati, Pietrafitta, Gallinaro e Rosanisco avente come scopo la conoscenza reciproca tra gli operatori che sono impegnanti nei vari settori parrocchiali.

L’incontro, promosso e presieduto dai parroci don Akuino Toma Teofilo, don Antonio Molle e don Giansandro Salvi, ha visto una buona partecipazione sia dal punto di vista quantitativo che dell’entusiasmo di ognuno, e, nonostante fosse solo un “esperimento” sicuramente da perfezionare, già si pensa a riproporre l’esperienza in altri momenti dell’anno.

Dopo un breve momento di registrazione e di convivialità davanti a un buon caffè, la mattinata è continuata con un intenso momento di preghiera e di riflessione, in cui don Akuino ha sottolineato in particolare <<l’importanza di una riscoperta continua di Gesù nella vita delle nostre parrocchie, affinché ogni comunità sia sempre in cammino e rifiuti la disastrosa tentazione della staticità. Solo in questo quadro – ha continuato – va inserita la specifica attività pastorale di ognuno come percorso finalizzato a comprendere e realizzare la volontà di Dio tramite le nostre azioni e le nostre parole>>.

Alla riflessione, arricchita dagli interventi di don Giansandro e don Antonio, ha fatto seguito un momento di silenzio, seguito da un proficuo scambio di pensieri e riflessioni.

Dopo il pranzo, gli operatori si sono divisi in gruppi per rispondere, attraverso proposte concrete, ad una domanda, solo apparentemente semplice: “Cosa fare per migliorare l’attività pastorale della parrocchia?”. Le relazioni hanno fatto emergere almeno tre obiettivi da portare avanti insieme: una cura particolare verso l’annuncio e la riflessione della Parola, l’attenzione particolare ai giovani rifiutando il pessimismo che può derivare da un loro apparente disinteresse, uno scambio di collaborazioni in particolari momenti dell’anno liturgico.

La giornata, insieme alla preghiera finale, si è conclusa con la volontà di ripetere a breve l’esperienza del ritiro spirituale a livello di unità pastorale la quale, come più volte sottolineato, non sostituisce in alcun modo le specificità parrocchiali, ma ricorda ad ognuno che la missione ecclesiastica non può terminare sotto il campanile, ma deve aprirsi al fine di mettere in comunione le esperienze di tutti, arricchendo così la fede di ognuno.

Testo di Riccardo Evangelista

Foto di Elisabetta Nardelli

 

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