16 Settembre 2020 – Commento al Vangelo

Mercoledì – 24ª settimana del Tempo Ordinario (Lc 7,31-35)

Parola del giorno: Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato

Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, il Signore disse: «A chi posso paragonare la gente di questa generazione? A chi è simile? È simile a bambini che, seduti in piazza, gridano gli uni agli altri così: “Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato, abbiamo cantato un lamento e non avete pianto!”. È venuto infatti Giovanni il Battista, che non mangia pane e non beve vino, e voi dite: “È indemoniato”. È venuto il Figlio dell’uomo, che mangia e beve, e voi dite: “Ecco un mangione e un beone, un amico di pubblicani e di peccatori!”. Ma la Sapienza è stata riconosciuta giusta da tutti i suoi figli».

 

Che strani questi ragazzi del muretto, insoddisfatti;
strani per quei tempi non per questi nostri giorni
in cui è tanto facile incontrarli – forse meno in piazza
o sul muretto e tanto solitari e appiccicati ai loro cellulari –
col volto pensieroso e perennemente insoddisfatti,
pronti a scrivere messaggini di lamenti, oppure
ad organizzare incontri virtuali!
Dire: “che strani!”, forse valeva per allora, perché oggi
la cosa, se proprio non riguarda la grande maggioranza,
in effetti la si considera normale; e i volti insoddisfatti
non li si incontra solo nella piazza – qui se ne vedon pochi! –
ma soprattutto in casa e – addirittura -, quasi ovunque.
Il senso della gioia e della festa sembrano smarriti
e qualunque sia lo strumento che si suoni,
anche per i bambini – e non solo per quelli più grandi –
l’indifferenza e l’insoddisfazione
sono i sentimenti che sembrano aver preso il sopravvento
nella loro vita.

 

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