Ringraziamenti Don Lucio Marandola

RINGRAZIAMENTI DI DON LUCIO MARANDOLA IN OCCASIONE DEL 50° DI SACERDOZIO

A conclusione della bellissima e commovente celebrazione per i miei 50 anni di Ordinazione, sento il dovere di ringraziare il Signore, e la nostra Mamma celeste, per la bellissima esperienza sacerdotale vissuta in questi 50 anni in mezzo al popolo di San Pietro Infine. Vivere questi anni di sacerdozio ha significato, prima di tutto, vivere una crescita spirituale e una maturazione del cuore. 50 anni fa, giovane sacerdote, mi sono lasciato plasmare dallo Spirito di Dio che agiva anche attraverso i miei amati parrocchiani, cercando di essere docile alle sue sollecitazioni e cercando di non mettere al centro il mio volere, ma la volontà di Dio stesso. Proprio a San Pietro Infine, negli anni 48/50, è maturata la mia vocazione sacerdotale e sempre a S. Pietro Infine, mie care pecorelle, è maturata la mia vita di Pastore, stando insieme con i bambini, con i giovani, con le famiglie, con gli anziani, con i malati, con tutti i compaesani residenti all’estero, facendo mie le vostre storie, le vostre vite, le vostre gioie e le vostre sofferenze.Sono maturato anche confrontandomi con i miei confratelli, con mio fratello Remo, sacerdote come me,con i miei superiori passati e con il mio attuale Vescovo Gerardo. Ringrazio tutti di vero cuore.

Il 17 Luglio 1966 sono stato scelto da S. Ecc. Ildefonso Rea per essere sacerdote e il 30 Luglio, lo stesso, mi ritenne pronto per celebrare le nozze con la mia sposa: la comunità di San Pietro Infine, il mio primo ed unico amore. Mi tornano alla memoria tutti i bei momenti comunitari: il primo Battesimo, la Prima Comunione ad una bambina, il 14 Agosto, il primo Matrimonio e anche il primo funerale. Dopo i primi dieci anni, cominciai a raccogliere i primi frutti sacerdotali, seminati dal mio predecessore Don Giustino Masia: Don Pietro Fuoco, Don Aristide Masia, Don Mario Colella, Don Antonio Colella e Don Salvatore Brunetti. Ricordo i confronti, le idee, i momenti in cui abbiamo portato insieme il peso delle incomprensioni, momenti in cui abbiamo saputo farci forza e consigliarci. Così,  come riaffiorano i momenti di gioia condivisi, riemergono anche i momenti di prova e di sofferenza che hanno segnato la mia vita sacerdotale; con voi, però, con  la preghiera e nella condivisione, ho trovato il conforto per curare le mie ferite e per continuare sempre più con forza la mia missione sacerdotale. Sono sacerdote con tutti voi e per tutti voi, dal primo all’ultimo: tutti i vostri nomi e la vostra vita sono racchiusi nella casula che mi avete donato e che porterò sempre nel mio cuore e nelle mie preghiere, dinanzi all’altare del Signore. Sento il dovere di ringraziare S. Ecc. Mons. Gerardo Antonazzo, nostro Vescovo, per aver presieduto la celebrazione eucaristica, i cari confratelli convenuti, il Signor Sindaco e consiglieri di San Pietro Infine, le Autorità civili di Roccad’Evandro, Mignano Montelungo e San Vittore del Lazio, i miei amati parrocchiani, i cari concittadini di Roccad’Evandro, i cari amici, i miei cari familiari, i cari compaesani residenti all’estero e fuori del paese, per essermi stati vicini nel giorno del mio giubileo sacerdotale. A voi esprimo la mia stima, il mio affetto e la mia devota riconoscenza!Rivolgo, infine, un grazie, dal profondo del cuore, a tutti i miei malati, perché, non potendo partecipare fisicamente ai festeggiamenti mi sono stati comunque vicini, attraverso un video, regalandomi il loro calore e il loro affetto. Il Signore vi protegga sempre.
Un grazie particolare a tutti coloro che hanno organizzato e collaborato alla riuscita di questo emozionante momento di festa, che rimarrà scolpito nel mio cuore.

A tutti un grande abbraccio e un profondo, sincero e riconoscente GRAZIE!

Il vostro parroco e amico Don Lucio Marandola

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