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Una Via Crucis tutta speciale

Bambini, catechisti, genitori e popolo di Dio, tutti protagonisti

 

Una Via Crucis tutta speciale, quella che la comunità parrocchiale di S. Pietro Apostolo a Cassino ha organizzato e realizzato venerdì 31 marzo: all’aperto, nella piazza del rione Colosseo diventata da qualche tempo sempre più luogo di incontro, di celebrazione, di festa e di condivisione. È stato così per Natale, per carnevale e per vari momenti della vita parrocchiale che si è mescolata con quella del quartiere. Speciale, questa Via Crucis, anche perché è stata a lungo e con cura preparata coinvolgendo tutte le componenti della comunità, rese partecipi e attive. Infatti se a guidare la Via Crucis era il Parroco Don Nello Crescenzi, con il diacono Don Luigi Evangelista e i ministranti, a preparare le quattordici stazioni, ognuna con una croce, un drappo rosso, il cartello specificante il numero e il momento della Passione di Gesù che si andava a considerare, a predisporre l’organizzazione, l’amplificazione, i testi da leggere, la croce da portare di stazione in stazione, si sono impegnati molti bambini e ragazzi della catechesi parrocchiale, con i loro catechisti ed i loro genitori. Ad ognuno un ruolo e un compito, sicché ognuno aveva una responsabilità. Il Parroco annunciava la stazione, il diacono leggeva il testo del Vangelo, un catechista leggeva la meditazione, mentre i piccoli portavano la croce, leggevano le intenzioni di preghiera alle quali tutto il popolo rispondeva e alla fine della sosta incollavano sulla Croce itinerante un foglietto con una “parola-chiave” da loro preparato per capire nel profondo il significato. Nel passaggio alla stazione successiva, i lettori e i portatori passavano dalla parte del popolo che seguiva il celebrante, così che all’ultima stazione si era formato un grosso raggruppamento di persone e sulla Croce apparivano 24 parole-chiavi: Amore, Sacrificio, Umiltà, Umiliazione, Dono, Coraggio, Scelta di Dio, Silenzio, Giustizia, Fede, Compassione, Misericordia, Dolore, Perdono. Su questo Don Nello, per lasciare impresso un messaggio, ha centrato al termine il suo intervento, mostrando come al di sopra di tutto è l’Amore e come la vita di Gesù è stata una vita piena e compiuta perché Lui ha sempre pensato alla felicità degli altri e non alla sua propria. Fare qualcosa per gli altri è in effetti quello che dà gioia nella vita, quello a cui tutti noi siamo chiamati. Naturalmente ha speso parole di ringraziamento a tutti per la prova di collaborazione, condivisione e concordia data in questa occasione, proprio come deve fare una vera comunità cristiana.

Adriana Letta