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Tavolo sulla grave marginalità sociale

Firmata la convenzione

Il protocollo d’intesa tra Comune di Cassino, Caritas diocesana e Casa della Carità è stato firmato stamattina, 16 dicembre, presso la sala Giunta del Comune di Cassino. E dunque è una realtà il Tavolo sulla grave marginalità sociale. Ad apporre la firma sono stati: per l’Amministrazione comunale il Sindaco Enzo Salera, per la Caritas diocesana il Vescovo Gerardo Antonazzo, per la Casa della Carità di Cassino, gestita dalla Abbazia territoriale di Montecassino, l’Abate, dom Donato Ogliari. Presenti l’assessore alla Coesione Sociale, Luigi Maccaro, il direttore della Caritas diocesana don Toma Akino, la direttrice aggiunta della Caritas diocesana sede di Cassino, Maria Rosaria Lauro, la responsabile della Casa della Carità, Suor Ermanna.

L’obiettivo primario del Tavolo è di costruire una risposta rapida ed efficace al problema delle persone senza dimora che vivono per strada: siamo ormai in piena emergenza freddo ed è necessario intervenire al più presto con un servizio di primo contatto attraverso una unità mobile e con la disponibilità di alcuni posti letto riservati al progetto.

Impegni assunti: il Comune destinerà una quota del Fondo di solidarietà alimentare alla gestione degli Enti convenzionati al fine di poter raggiungere persone che diversamente non si rivolgerebbero ai Servizi Sociali e quindi non avrebbero accesso ai contributi statali legati all’emergenza Covid.

La Caritas diocesana si è impegnata a garantire l’apertura della mensa a persone senza fissa dimora e ad assicurare attraverso una “Unità mobile” beni di conforto e di prima necessità a chi vive per strada o in ricoveri di fortuna. L’Unità mobile sarà anche disponibile ad accompagnare queste persone presso i luoghi di accoglienza, come la Casa della Carità o altre strutture del territorio.

La Casa della Carità si impegna a riservare almeno 4 posti letto per i senza dimora segnalati dagli uffici del Servizio Sociale del Comune per l’accoglienza notturna comprensiva di prima colazione e cena.

Caritas e Casa della Carità si impegnano a rendicontare le somme erogate dal Comune (30mila euro), indicando i costi sostenuti e le generalità delle persone assistite con tali fondi, nonché a collaborare alla compilazione di un censimento delle persone senza fissa dimora.

Luigi Maccaro, assessore alla coesione sociale, ha dichiarato: “Vivere per strada non è mai una scelta, è la conseguenza di una condizione di ingiustizia sociale di cui dobbiamo farci carico. Oggi è cominciato un percorso che ci porterà a superare l’approccio emergenziale a supporto delle persone che vivono in strada o in condizioni di grave marginalità.

La prospettiva che abbiamo assunto con la Convenzione firmata oggi vuole considerare il fenomeno delle persone senza dimora un fenomeno strutturale, complesso, multidimensionale, un fenomeno che richiede interventi continuativi e multidisciplinari. Insieme alla Caritas e alla Casa della Carità vogliamo rafforzare i percorsi di presa in carico delle persone che vivono per strada. Dobbiamo farlo cercando la massima partecipazione delle istituzioni e delle realtà del terzo settore in maniera da costruire una rete di attori sociali capace di lavorare in maniera integrata”.

Il Sindaco ha detto che, nonostante le ristrettezze economiche, l’Amministrazione ha ritagliato dal bilancio risorse da destinare agli interventi per sottrarre persone dalla strada. “Alcune le abbiamo proprio in piazza Labriola – ha ricordato – Ci troviamo nella necessità di far fronte a questo problema nel migliore dei modi, cioè con la collaborazione e con la forza del volontariato cui va il mio plauso. A voi volontari va il mio ringraziamento. Noi abbiamo fatto solo un piccolo sforzo. Siete voi che date molto con la vostra disponibilità ad aiutare le persone in condizioni di disagio”.

Il Vescovo Antonazzo ha ricordato la parola di Gesù: “I poveri li avrete sempre con voi”. Ed ha commentato: “Egli sapeva bene le nostre responsabilità nel creare le povertà. Da parte nostra, verso le povertà vogliamo esercitare una responsabilità almeno per cercare di non essere complici mediante la nostra omertà. In una città che cresce, crescono anche situazioni di disagio. Non si tratta solo di aiutare le persone a sperare, ma di organizzare la speranza. Dobbiamo operare quindi insieme, sapendo che sui poveri non si può essere divisi. I poveri vanno accolti e, per quel che possiamo fare, anche serviti”.

“Plaudo a questa iniziativa – ha detto dom Donato Ogliari – che è un esempio virtuoso, positivo, di collaborazione tra istituzioni presenti in città: Amministrazione comunale, Caritas diocesana, Casa della Carità. Con questa cooperazione sinergica e trasversale ci si porrà al servizio di questi nostri fratelli e sorelle che vivono nel disagio. Per questo credo che la nostra iniziativa sia anche molto bella. Infatti la bellezza di una città non la si giudica solo dall’aspetto estetico o dalle cose roboanti che si organizzano, ma anche dalla capacità di avere un occhio e un cuore compassionevole nei confronti dei più bisognosi, dei clochard presenti anche a Cassino. Dobbiamo farci carico della sofferenza di questi nostri fratelli. Grazie per questa iniziativa”.