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Maria Grazia Messore è tornata alla Casa del Padre

Il suo sorriso non si è spento ma trasfigurato

La comunità diocesana, con il Vescovo Gerardo, il presbiterio, la Caritas diocesana e tutti i fedeli, particolarmente quelli del Cassinate, si stringe con affetto e vicinanza spirituale a Maria Rosaria Lauro, direttrice della Caritas diocesana sezione Cassino, e alla sua famiglia, nel momento del dolore per la perdita prematura della figlia Maria Grazia Messore.

Maria Grazia era una persona davvero speciale, bella fuori e dentro, bravissima in ogni attività intrapresa, come docente di Lingue straniere e come direttore del Coro Annibale Messore, coro fondato e magistralmente diretto per tanti anni da suo padre Annibale e poi, dopo la sua morte, a lui intitolato e proseguito mirabilmente dai suoi figli, lei come direttore e suo fratello Carmelo come organista. Il Coro era davvero una parte importante della sua vita, grazie alla sua spiccata sensibilità, ed aveva raggiunto livelli di alta qualità musicale, oltre ad essere una compagnia simpatica e affiatata di amici, anzi una famiglia coesa e sempre disponibile non solo per animare la liturgia in parrocchia o, in occasioni solenni, nella Cattedrale di Montecassino, ma anche per concerti. Numerosi e memorabili i concerti svolti all’interno della Casa circondariale di Cassino nei periodi di festa come Natale, o quelli per la Caritas, o in collaborazione con altre corali o il tradizionale concerto di agosto, “L’incanto dell’anima”, in memoria di suo padre. Lei era sempre lì, bella, elegante e precisa nei gesti, sempre sorridente e modesta.

E sempre sorridente e determinata è stata per il lungo tempo della malattia, subdola e reiterante, che l’ha colpita in età ancor giovane e contro cui ha resistito e lottato con spirito pronto e voglia di vivere, ricominciando da capo ogni volta, con tenacia e volontà, sia a rivivere quando il male sembrava sconfitto, sia a subirla di nuovo ma mai passivamente, anzi con tenacia e coraggio. Si era iscritta, diventandone presto un elemento attivo, convinto e propositivo, all’associazione Komen Italia con tante iniziative per sensibilizzare le donne sul cancro ed educare alla prevenzione.

Ora Maria Grazia, cara a chiunque l’abbia incontrata nel suo cammino, è tornata alla Casa del Padre: non da sconfitta, ma come una grande donna, figlia tanto amata in terra e in cielo, sorella, amica, professionista, che ha compiuto appieno la sua missione di portare nel mondo bellezza, affetto, sorriso, impegno serio ed efficace, delicatezza. La sua morte ha colpito in maniera forte lasciando tutti increduli, sconvolti e sgomenti. I social in un attimo si sono riempiti di lei, perché ognuno voleva manifestare il suo affetto, i suoi ricordi, la sua ammirazione per lei e il dolore per la sua scomparsa. E’ la fede che ci soccorre, perché ci assicura che, se anche quaggiù resta per noi tutti un vuoto incolmabile, in cielo Maria Grazia è accolta nella luce piena e nella gioia che non tramonta e giunge al cospetto del Dio che ha sempre amato e onorato. E da lassù continua a guardare e a proteggere la sua mamma M. Rosaria, suo fratello Carmelo e sua moglie e tutti, tutti coloro che le hanno voluto bene: il suo sorriso non si è spento ma si è trasfigurato. Grazie Maria Grazia!

Adriana Letta