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Lettera Cammino Sinodale / 4

Lettera Cammino Sinodale / 4                                                           

Sora, 2 febbraio 2022
Presentazione del Signore

 

Radici bibliche della sinodalità

 

Carissimi,
il Cammino sinodale della nostra Chiesa prosegue con il Percorso diocesano di formazione degli Animatori dei gruppi sinodali. Sono grato ai molti laici che hanno accolto l’invito ad accompagnare l’ascolto nei diversi gruppi parrocchiali, favorendo una ricca narrazione in ogni comunità. Desidero incoraggiare e sostenere questa preziosa esperienza ecclesiale offrendo alcune tracce bibliche essenziali circa la sinodalità, e quindi il suo radicamento nella rivelazione divina. Nei testi biblici – in cui i termini sinodo/sinodalità non compaiono – cogliamo le dinamiche e le linee di fondo della convocazione del Popolo di Dio, dagli inizi della rivelazione fino all’odierna dottrina della Chiesa1.

 

Chiesa convocata
La Chiesa sin dall’inizio del cristianesimo è percepita come realtà convocata. Il fondamento ultimo della dimensione sinodale della Chiesa poggia sulla volontà creatrice di Dio che chiama l’uomo alla comunione con sé. Lo afferma il Concilio: “La Chiesa è, in Cristo, in qualche modo il sacramento, ossia il segno e lo strumento dell’intima unione con Dio e dell’unità di tutto il genere umano”2.

a. Nell’AT, i termini che esprimono il popolo di Dio convocato in unità sono principalmente: 

– qahal “assemblea” (tradotto nel greco della LXX con ek-klesia o con syn-agogē);
– ‘edah “assemblea, adunanza, comunità”;
– ‘am “popolo” liberato dall’Egitto e che diventa nazione, il popolo di Dio, legato a Yhwh nell’alleanza fondato sulla fedeltà di Dio, e anche assemblea religiosa e cultuale consacrata al Signore (Nm 11,29; Is 62,12; Dt 7,6). Il popolo di Israele è una nazione convocata-radunata da Dio per un motivo prettamente religioso.

b. Nel NT la convocazione della comunità cristiana è presentata con i termini:

– ek-klēsiaindica la comunità dei cristiani radunati dal Signore risorto, chiamata a vivere nella comunione. Sono impiegati i verbi:syn-agagein (radunare, in 1Cor 5,4);
syn-erchomai (radunarsi, in particolare per la cena del Signore in 1Cor 11,17-20.33s). Il prefisso syn- (“insieme”) rimanda al fatto che la sinodalità del Popolo di Dio, il suo camminare insieme, è una dimensione sorgiva che nasce dall’iniziativa di Dio. Egli, volendo mettere gli uomini in comunione tra di loro e con sé, desidera che nella comunità cristiana essi facciano strada insieme, camminando non da soli ma con gli altri;
al vocabolario precedente è bene affiancare anche il termine laòs “popolo”, “gente”, “grande folla”. Esso designa la nuova comunità dei credenti che provengono dal giudaismo e dalle nazioni (cf. Rm 9,25);
– san Paolo e le lettere della tradizione paolina per descrivere la vita della comunità cristiana usano preferenzialmente i termini “Chiesa”, “Corpo”, “Tempio” (cf Ef 2,14-18). In conclusione, la dimensione esclusivamente comunitaria della Chiesa del NT ne connota indelebilmente l’identità.

L’eucaristica forma primaria di sinodalità
Nel NT i gesti concreti che esprimono il camminare insieme hanno origine e si radicano nella celebrazione dell’eucaristia, che dà alla Chiesa la forza per affrontare problemi, sfide, situazioni inedite come, ad esempio, il servizio alle mense in At 6, e il problema della circoncisione in At 15. L’elezione dei sette diaconi e la questione circa la circoncisione sono affrontati e risolti col contributo di tutti, sotto la guida del collegio apostolico. Tale dimensione sinodale della Chiesa scaturisce dalla sua identità eucaristica3. L’eucaristia rivela agli apostoli, e quindi alla Chiesa:

– una forte dimensione recettiva: consideriamo gli imperativi “prendete, “bevete”, ecc.;
– una prospettiva inclusiva: l’eucarestia non è riservata solo ai Dodici, avendo come finalità la salvezza dell’intera umanità;
– una chiara dimensione conviviale-comunionale, ed escatologica: è il “banchetto” per tutti i popoli preparato da Dio per la fine dei tempi.

L’episodio dei discepoli di Emmaus è la migliore ripresentazione delle tappe della celebrazione eucaristica: Gesù accompagna e sostiene il cammino sinodale dei due discepoli (della Chiesa), spezza la Parola e il Pane, spinge all’annuncio comunitario del kerygma. La Parola è discernimento in atto, e la fractio panis è uno degli elementi costitutivi della Chiesa-Comunione (cf. At 2, 42.46; 20, 7.11). La sinassi eucaristica “è la sorgente e il paradigma della spiritualità di comunione. In essa si esprimono gli elementi specifici della vita cristiana chiamati a plasmare l’affectus sinodalis”4. Pertanto, ciò che può ferire l’eucaristia è quanto tradisce il suo carattere comunionale (cf. 1Cor 11,20-22).

 

Un Corpo solidale
Nel NT la Chiesa si manifesta come compagine strutturata: vive e si articola organicamente come un corpo, per poi riscoprirsi e rivelarsi come il Corpo di Cristo, animata da carismi e ministeri, bisognosa anche di alcune figure di autorità al servizio della sinodalità tra tutti. Dal corpo sacramentale di Cristo matura molto presto nella comunità eucaristica la consapevolezza dell’essere corpo ecclesiale. Per un’ecclesiologia sinodale la dottrina della Chiesa corpo di Cristo appare come imprescindibile: “La con-corporeità che la Chiesa gode con Cristo presuppone che tutte le membra concorrano, pur a titolo diverso e ciascuna con la specificità che le è propria, alla vita dell’intero corpo, e che tutte traggano la vita dalla medesima fonte, Cristo capo, sotto la cui autorità sottostanno”5. Cristo è centro direttivo e fonte vitale della Chiesa, unita e distinta dal suo Capo, come lo è la testa per le multiformi membra del corpo umano. La metafora somatica si integra con quella architettonica: costituita sulla pietra angolare di Cristo e sul fondamento degli apostoli, la Chiesa tende a Cristo con un cammino sinodale condiviso e orientato a Lui, finalizzato all’edificazione del nuovo Tempio nell’amore. La Chiesa è un edificio ben ordinato e i cristiani sono edificati insieme (syn-) dal Signore come suo Tempio vivo (1Pt 2,1-5).

 

Preghiera del Papa a san Giuseppe

San Giuseppe, uomo del silenzio,
tu che nel Vangelo non hai pronunciato nessuna parola,
insegnaci a digiunare dalle parole vane,
a riscoprire il valore delle parole che edificano,
incoraggiano, consolano, sostengono.
Fatti vicino a coloro che soffrono
a causa delle parole che feriscono,
come le calunnie e le maldicenze,
e aiutaci a unire sempre alle parole i fatti. Amen.

 

Carissimi amici,

alla convocazione da parte di Dio corrisponde il mettersi in cammino da parte dell’uomo e dell’intera creazione verso di Lui. E’ il processo paolino di “ricapitolazione”, inteso come ritorno di tutti e di tutte le cose al Padre, per mezzo di Cristo e nell’amore unitivo dello Spirito. Secondo T. de Chardin, Cristo risorto è l’orizzonte e l’obiettivo del cammino travagliato dell’intera creazione. La Pasqua riconcilia, pacifica e conduce a Dio attraverso il Risorto tutte le cose, sia le cose che stanno sulla terra, sia quelle che stanno nei cieli (cf. Col 1,20; Ef 1,10). Da tutta la terra gli uomini verranno ad abitare nella dimora grandiosa della Gerusalemme celeste. In Ap 21 essa è descritta come discendente dal cielo, magnificamente vestita da Sposa pronta per le nozze, evento definitivo di alleanza tra Dio e tutti i popoli. Tale pellegrinaggio universale abbraccia idealmente anche il cammino della nostra Chiese che vive in Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo. La “sinodalità è la forma storica del suo camminare in comunione sino al riposo finale”6.  “Chiesa sinodale” non è uno slogan, ma scaturisce dalla natura stessa dell’evento ecclesiale fin dalle sue origini, e resta l’orizzonte entro il quale la Chiesa sempre deve muovere i suoi passi.

Auspico per ogni amata comunità un proficuo percorso sinodale illuminato dalla Parola di vita, fondamento e compimento di ogni cammino ecclesiale.

 Vi saluto con affetto di padre e fratello. 

+ Gerardo Antonazzo

                                                                                

1 CTI, La sinodalità nella vita e nella missione della Chiesa, nn. 11-23.
2 CONCILIO ECUMENICO VATICANO II, Lumen Gentium, n.1.
3 Cf. Omelia per l’Apertura del V Congresso eucaristico di Plaga, Civitella Roveto, 11 settembre 2021.
4 CTI, op. cit., n. 109.
5 A. MARTIN, Sinodalità. Il fondamento biblico del camminare insieme, Brescia 2021, pag. 97.
6 CTI, op. cit., n. 50.

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