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La festa dell’Assunta a Cassino

Grande partecipazione di popolo nell’ultimo giorno dei festeggiamenti in onore della Madonna Assunta

Un solenne pontificale presieduto dal vescovo Gerardo Antonazzo si è svolto, a partire dalle ore 18,30, nella Concattedrale di Cassino nel tardo pomeriggio del 15 agosto, giorno che la Chiesa dedica alla solennità dell’Assunzione di Maria Vergine al cielo, a segnare il culmine e al tempo stesso la conclusione dei festeggiamenti che il popolo di Cassino riserva in maniera speciale all’Assunta. Il giorno prima, grande era stata la partecipazione al rito dell’Incoronazione della “Madonna dell’Assunta”, come viene familiarmente chiamata (Vedi) . A concelebrare con il Vescovo, Don Emanuele Secondi, parroco della Parrocchia SS.mo Salvatore, SS.ma Maria Assunta e S. Germano vescovo, ed i Parroci e diaconi della città, in modo che, in un giorno così importante di festa, più fedeli possibili convergessero al centro e la celebrazione diventasse comunitaria di tutta la Zona pastorale di Cassino. A servire all’altare, seminaristi e ministranti, ad animare la liturgia è stato il Coro parrocchiale.

Numerosi e partecipi i fedeli che hanno ancora una volta confermato la loro particolare devozione a Maria. Presenti numerose anche le autorità cittadine, con il Sindaco Salera ed il Gonfalone del Comune Medaglia d’oro. Nell’omelia, come sempre chiara ed incisiva, il Vescovo Gerardo ha sottolineato in particolare come Maria è la primizia che proietta luce sul cammino che indica a noi e come la sua Assunzione in cielo ci mostra quello che è anche il nostro destino. Infatti, ha spiegato e ribadito, essere chiesa significa che nessuno può sentirsi estraneo o escluso, perché già col Battesimo siamo diventati “concittadini dei santi e familiari di Dio”. Ha ricordato che papa Francesco afferma che tutti siamo partecipi della Chiesa, anche se peccatori, perché abbiamo la santità del Battesimo che ci salva e la cittadinanza con la chiesa non viene persa mai. L’Assunzione di Maria in cielo è dunque l’anticipazione di quello che anche noi siamo chiamati ad essere: il nostro destino è come quello di Maria, perché Gesù Risorto ha detto che ci prepara un posto in cielo affinché “dove sono io siate anche voi”. Dunque, siamo “concittadini dei santi”.

Al termine della celebrazione, il Vescovo ha pronunciato solennemente, a nome dell’intera comunità, di “Noi tuoi figli di Cassino”, l’Atto di Affidamento all’Assunta invocando la “Madre dolce e premurosa” come “speciale protettrice celeste”. Poi, come è divenuta tradizione, ha apposto prima alla statua del fanciullo Gesù e poi a quella di Maria SS.ma i cuori d’oro: per bussare al cuore della Madre e al tempo stesso per offrirle il grande cuore della città; un gesto simbolo di fedeltà e di volontà di appartenenza, come una promessa comune di impegno a camminare sui passi di Maria e del Vangelo. L’applauso degli astanti ha siglato questo commovente momento.

Dopo la benedizione conclusiva, si è snodata la tradizionale processione per le vie della città, con le due statue di Gesù e dell’Assunta che i solerti portatori, in tutto il lungo periodo della preparazione e della festa, hanno portato a spalla con fatica ma soprattutto con grande amore e disponibilità, con una dedizione davvero encomiabile; addirittura si fanno aiutare dai loro bambini e ragazzi, che da piccoli “imparano il mestiere” portando i sostegni su cui appoggiare la statua nelle soste, e al tempo stesso ricevono quanto i grandi trasmettono loro: il tenero amore per Maria, il senso di onore e l’orgoglio di essere e divenire suoi “portatori”. Tutto questo è racchiuso nell’invocazione che essi rivolgono alla Madonna Assunta: “O dolce Madre dai cerulei occhi, dammi un lembo del tuo manto azzurro”.

Una sosta particolarmente toccante durante la processione, è stata presso la Casa di Cura Villa Serena, dove il Vescovo ha pregato per gli ammalati, per i familiari (diversi si erano affacciati) e per coloro che se ne prendono cura. Quando la processione, divenuta via via più suggestiva col calare della sera, è tornata in piazza Corte, davanti alla Concattedrale, il Vescovo con i concelebranti è salito sulla loggia della Curia che è di fronte, mentre le statue, le autorità comunali con il Gonfalone, la Banda musicale di Bari che ha accompagnato la processione, i gruppi parrocchiali e tutti i fedeli sono rimasti giù nella piazza. Una breve preghiera, i ringraziamenti, da parte del Parroco e del Vescovo a tutti coloro che hanno collaborato per la buona riuscita della festa e, da parte di Don Emanuele, anche a tutti coloro che gli sono stati vicini in un recente momento difficile; infine la benedizione impartita dal vescovo a tutti i “concittadini dei santi e familiari di Dio”. E, postilla finale da parte del vescovo: una rinnovata e imperitura fiducia in Don Emanuele.

Dalla piazza, infine, tutti hanno potuto gustare gli immancabili e sempre attraenti fuochi d’artificio che hanno illuminato e riempito il cielo con i loro colori e le loro fragorose sorprese. L’Assunta, riportata in chiesa, ha continuato a ricevere gli omaggi dei suoi figli cassinati. Poi, i saluti, i grazie, gli arrivederci e, per chi voleva, una nuova serata di musica in piazza. L’edizione 2023 dei festeggiamenti in onore della Madonna Assunta si è chiusa in bellezza.

Adriana Letta