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Festeggiamenti per Sant’Antonio

 

A Cassino si torna alla normalità delle feste patronali

 

Dopo due anni di sospensione a causa della pandemia, in questo 2022 si è potuto finalmente ripristinare il consueto programma dei festeggiamenti in onore del Santo Patrono e quindi la comunità parrocchiale di S. Antonio da Padova in Cassino si è attivata unita e coesa più che mai. Ci si è preparati alla festa, con i Tredici mercoledì di S. Antonio, poi con la Tredicina, iniziata in parrocchia il 31 maggio e infine il Triduo, con preghiere antoniane, canti, celebrazioni eucaristiche che hanno avuto la predicazione di tre parroci della città, Don Giovanni de Ciantis, Don Emanuele Secondi e Don Nello Crescenzi; il giorno della vigilia è stato distribuito ai fedeli il Pane benedetto di S. Antonio. Due giorni prima, una bella cena di beneficenza in onore di Sant’Antonio, è servita sia a fare comunità sia a raccogliere i necessari fondi per la festa. Infatti il Comitato storico che per anni e anni si è dato tanto da fare per raccogliere offerte, salendo e scendendo scale di molti palazzi e bussando a molte porte, quest’anno non ha potuto fare la stessa cosa, per vari motivi, di età, di malattie…

E finalmente è arrivato il gran giorno della festa. Qualche problema ci voleva per movimentare le cose e infatti quest’anno, che la processione si poteva fare e che la facciata della chiesa era stata appena rimessa a nuovo, si è dovuto ricorrere alla vicina piazza Labriola per la celebrazione eucaristica solenne, in quanto la piazza Diamare sulla quale affaccia la chiesa, è completamente occupata dal cantiere dei lavori di riqualificazione urbana, che promettono, sì, un bel restyling del centro cittadino, ma al momento non permetteva di uscire dalla chiesa e rientrarvi con la statua e il seguito di fedeli. Perciò durante il giorno le Messe sono state celebrate in chiesa, con distribuzione del pane benedetto, ma la sera, la Celebrazione solenne, presieduta dal Vescovo Gerardo Antonazzo, si è svolta in piazza Labriola, dove era stato allestito un palco per l’altare, uno spazio per il Coro e le sedie per i fedeli. Un piccolo corteo, introdotto dalla Banda musicale Don Bosco Città di Cassino, nonché da Cavalieri e Dame del S. Sepolcro di Gerusalemme, ha scortato i celebranti, i ministranti e la statua e la Reliquia del Santo, che sono state collocate sul palco tra fiori e luci. In prima fila il Sindaco Salera con una rappresentanza dell’Amministrazione, e fedeli sempre più numerosi, accorsi per onorare un Santo fortemente amato e caro al popolo.

Nell’omelia, il Vescovo Gerardo ha fatto notare come non basta chiedere a S. Antonio la protezione: sembra quasi voler addossare al Santo tutta la responsabilità di far andare bene la nostra vita. È più importante chiedere l’intercessione del Santo, attraverso la quale il Signore risponde. Non bisogna chiedere “miracoli”, ma seguire il Vangelo che entra nella carne della vita quotidiana mediante gli exempla. Dobbiamo guardare a lui, che vive una vita cristiana e ci aiuta a migliorare, a vivere le prove della vita, a riprendere il cammino. Tre sono i doni che S. Antonio può darci: la grazia di sperimentare la presenza di Dio nella nostra vita: il Bambino Gesù che S. Antonio ha in braccio è l’umanità di Gesù con cui Dio si rende visibile; la Parola di Gesù, che il Santo ha sempre meditato, praticato e predicato, affascinando e attraendo le persone: dalla Parola di Gesù si genera la fede; infine, ultimo dono, sono i poveri: il valore della povertà che Antonio ci consegna è l’imparare a vivere da poveri donando e condividendo ciò che si ha (la condivisione fa giustizia sociale) e questo deve essere lo stile della nostra vita.

Al termine della Messa, dopo la Benedizione finale, ha preso il via la Processione, che ha percorso le strade del territorio parrocchiale con qualche variazione rispetto alla tradizione; per questo, la sera prima, per accontentare e non escludere i residenti di via Leopardi, sempre solerti nell’addobbare festosamente strada, case e negozi, la statua di S. Antonio, montata su un furgone, vi è stata portata per una breve ma partecipata sosta di preghiera, finita con una benedizione. Anche il finale è stato diverso, perché la processione è terminata con la Benedizione con la Reliquia del Santo, non in chiesa ma presso l’istituto delle Suore Stimmatine, dalla cui terrazza sono stati poi lanciati i tradizionali e immancabili fuochi di artificio, colorati e festosi. Solo dopo, la statua, senza seguito di fedeli, è stata riportata in chiesa dando poi la possibilità a tutti di entrare e sostare in preghiera davanti a S. Antonio. Dunque, l’edizione 2022 dei festeggiamenti, arricchita anche di musica serale con tre diverse band nei giorni 11, 12 e 13, è riuscita molto bene, restituendo la gioia dello stare insieme, rinnovando la fiducia incrollabile nel Santo Taumaturgo, nella sua benedizione, nell’aiuto che può offrire ai malati che soffrono, a chi vive nell’amarezza e donando la pace al mondo intero.

Adriana Letta