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Festa dei passaggi per l’Oasi Mariana Betania

Nella celebrazione del 7 aprile alcuni dei presenti hanno assunto
l’impegno per la formazione dell’anno successivo

 

Il 7 aprile scorso, l’Oasi Mariana Betania ha celebrato la Festa dei Passaggi nella Parrocchia di San Simeone Profeta in Alvito. Ogni anno, questo evento rappresenta un momento fondamentale, poiché i membri, effettivi e in cammino, rinnovano il proprio impegno di servizio e donazione. Il vescovo Gerardo ha presieduto l’Eucaristia, mostrando vicinanza e presenza all’associazione pubblica di fedeli. Al termine di una breve premessa con cui don Alberto Mariani ha condiviso alcune ispirazioni nate nel suo cuore, la messa ha avuto inizio. Guardando agli Apostoli riuniti nel cenacolo, i fedeli sono diventati essi stessi discepoli, prestando il cuore e l’orecchio alle parole di Antonazzo. Questi ha evidenziato che le sue riflessioni avrebbero trasceso la classica omelia domenicale, diventando una lectio divina, perché ogni partecipante ricevesse un personale mandato spirituale. Non potendo esistere missione senza esperienza di incontro con il Signore, il vescovo ha confermato come non dovesse mancare un giorno, la domenica, ed un luogo, la Chiesa, dove poter vivere questo evento. Nella certezza che “Gesù sta in mezzo, è presente, è il vivente”, perché partecipa alla storia di ciascuno, indipendentemente dalla volontà personale, Antonazzo ha affermato che l’appuntamento con Cristo rimane sempre un’”esperienza comunitaria”. Essendo Gesù apparso ad almeno due persone, ha proseguito, “la comunità è il grembo della fede” e “senza comunità non c’è fede”. E l’esempio di Tommaso ne è stata la dimostrazione. Questi, non avendo assistito all’incontro condiviso con il Risorto, ha fatto fatica a credere, salvo poi “fare il passo della fede”, perché “le piaghe di Gesù lo hanno piegato”. Infine, a partire dalla conclusione della pagina del Vangelo, il presule ha invitato a riscoprire l’essenzialità, anche e soprattutto nell’organizzazione della vita pastorale, evitando il sovraccarico, attenendosi a ciò di cui si ha bisogno per servire il Signore. Le parole del vescovo hanno preparato i cuori e incoraggiato. Conclusa l’omelia, alcuni dei presenti sono stati chiamati per nome e hanno assunto un nuovo impegno per il passaggio all’anno successivo di formazione. Gli altri hanno confermato le loro promesse di povertà, castità, obbedienza e diocesanità, rinnovando la consacrazione come membri effettivi dell’associazione. Al termine della messa, dopo i ringraziamenti e la benedizione, i partecipanti hanno condiviso con Antonazzo un momento di convivialità presso i locali dell’Oasi.

Ivana Notarangelo