Cassino, festeggiato nella Parrocchia di S. Pietro Apostolo San Giovanni Bosco, Padre e Maestro della gioventù
Il 31 gennaio la Chiesa fa memoria di S. Giovanni Bosco e la Parrocchia di S. Pietro Apostolo a Cassino è in prima linea nel celebrare il Fondatore dei Salesiani, perché conserva tuttora forte l’impronta data dai figli spirituali di Don Bosco negli anni passati, quando la comunità parrocchiale era affidata a loro, impronta rimasta indelebile. Dopo un Triduo di preparazione nella Messa pomeridiana, lunedì 31 sin dal mattino i messaggi sui social con gli auguri reciproci, i pensieri e le citazioni riempivano le chat e prima ancora gli animi dei parrocchiani. Si celebra infatti l’entrata in Paradiso di don Bosco, che da lì “ci aspetta tutti” come era solito dire ai suoi ragazzi.
Di povera famiglia, ma dotato di grandi capacità e talenti, con una grande fede in Dio, Padre buono, e in sua Madre, Maria Ausiliatrice, mise tutto sé stesso al servizio della sua vocazione con l’obiettivo di educare cristianamente la coscienza e la mente dei giovani, liberandoli da ogni schiavitù per renderli “onesti cittadini, perché buoni cristiani” e guidarli alla Santità. L’educazione dei giovani mosse e ispirò tutta la sua vita e la sua azione, diventò un padre e un amico per i giovani, un vero trascinatore. Raccolse intorno a sé giovani carcerati, ragazzini lavoratori, ragazzi di strada e tutti i giovani che si presentavano accogliendoli nell’oratorio come in una famiglia, usando l’allegria e l’impegno, il gioco, il canto, la musica, il teatro e la formazione scolastica, per formare uomini. Il suo metodo educativo, detto “Sistema Preventivo” è esposto nelle centinaia di suoi libri e opuscoli pubblicati. Molti i suoi seguaci allora e ancor più ora, diffusi in tutti i continenti, riuniti nelle Congregazioni maschili e femminili da lui fondate: i Salesiani, le Figlie di Maria Ausiliatrice, i Salesiani Cooperatori, che formano la “grande famiglia salesiana”. Papa Francesco, nel porgere i saluti e gli auguri a tutti i Salesiani e le Salesiane, ha detto: “Pensiamo a questo grande Santo, Padre e Maestro della gioventù: non si è chiuso in sagrestia né nelle sue cose, ma è uscito sulla strada a cercare i giovani con quella creatività che è stata la sua caratteristica”.
Nella Messa vespertina della festa di Don Bosco, la chiesa di S. Pietro ha accolto con canti, ovviamente salesiani, coloro che sono intervenuti nonostante l’inclemenza del tempo, nell’atmosfera familiare di una festa che il parroco Don Nello Crescenzi ha definito gioiosa e luminosa, proprio nello stile di Don Bosco. C’erano Salesiani Cooperatori, animatori e ragazzi dell’oratorio, una bella rappresentanza della Banda musicale “Don Bosco Città di Cassino” col direttore M° Marcello Bruni, devoti di Don Bosco e parrocchiani. Nell’omelia Don Nello ha sottolineato il motto di S. Francesco di Sales, l’ispiratore spirituale di Don Bosco: “Fate tutto per amore, nulla per forza” e si è soffermato sul significato profondo della frase. Certo, è l’amore la motivazione ad agire, la spinta a compiere azioni che siano sempre secondo coscienza e mai per costrizione altrui. Non siamo così bravi ed autonomi da riuscire a fare sempre tutto per amore, ma per capire come fare c’è la coscienza che, educata al discernimento, ci dice con sicurezza che cosa è bene fare e che cosa no. Ecco dunque la linea da seguire secondo la spiritualità salesiana trasmessaci da S. Giovanni Bosco. Una linea che aiuta una condotta di vita capace di far sentire “a casa” ogni persona che si avvicini. Anche nella preghiera dei fedeli si è pregato, oltre che per la Chiesa, per i Salesiani e le Figlie di Maria Ausiliatrice perché imitino Don Bosco nel dono totale della vita a servizio dei giovani; per i giovani abbandonati, emarginati, senza ideali, per coloro che sono impegnati nell’educazione cristiana dei giovani, per tutta la comunità perché tutti trovino nel Santo Patrono un maestro e una guida che li aiuti sulle strade della vita. A sorpresa, la celebrazione si è conclusa nella piazza del Rione Colosseo con il “cerchio di Don Bosco”, istituito per l’occasione come quello mariano tradizionale dell’8 dicembre, per un’Ave Maria tutti insieme e la benedizione finale del parroco don Nello, che ha proposto, tra l’emozione, la gioia e gli applausi di tutti, di porre nell’oratorio anche una statua di Maria Ausiliatrice.
Adriana Letta