La comunità parrocchiale di S. Antonio digiuna con pane e acqua meditando il Messaggio quaresimale del Papa
C’è sempre un forte stacco tra l’ultimo giorno di Carnevale, il “martedì grasso”, in cui si fa baldoria ci si maschera, si mangia e si beve, ed il giorno seguente, detto “Mercoledì delle Ceneri”, che dà inizio alla Quaresima. Per i cristiani questa è uno dei “tempi forti” dell’anno liturgico, che precede la Pasqua e dunque va vissuta proprio per prepararsi spiritualmente alla festività più grande di tutte, la Pasqua, Resurrezione del Signore, porta aperta ad una vita nuova.
La zona pedonale del centro di Cassino, ieri sommersa da coriandoli e piena di gente, di allegria, di scherzi, oggi appariva ripulita e tornata alla calma e la chiesa di S. Antonio dava inizio alla Quaresima come fa da anni ormai. Poiché il primo giorno è un giorno di digiuno e astinenza per i cristiani, il parroco Don Benedetto Minchella ha invitato tutti alle 13.30 per il digiuno comunitario di apertura della Quaresima. Tutti insieme in chiesa, in silenzio, cibandosi di un pezzo di pane e un po’ di acqua e ascoltando la lettura del Messaggio di Papa Francesco per la Quaresima.
Gli intervenuti, arrivando, hanno trovato due tavoli pronti, uno con le ceste del pane ed uno con le bottigliette di acqua. Si è iniziato, in un’atmosfera semplice, composta, familiare, con la preghiera di apertura, poi il Parroco ha letto, con voce ben udibile da tutti, il Messaggio del Papa. In un momento come l’attuale, in cui sembrano saltare gli equilibri mondiali, si preannunciano e si temono cambiamenti imprevedibili e in cui trepidiamo per la salute di Papa Francesco, ricoverato in ospedale da parecchi giorni, lui voce che implora al mondo di cercare la pace, la sua parola è risuonata come un balsamo, un richiamo che rimette a posto le cose sbagliate e si rivolge non solo ai “grandi della terra” ma a ciascuna persona umana, a ognuno di noi. Inoltre, “questa Quaresima è arricchita dalla grazia dell’Anno Giubilare”, ha scritto, perciò il Messaggio offre riflessioni su cosa significa “Camminare insieme nella speranza”. E il Papa si sofferma prima di tutto sul “camminare”, come pellegrini di speranza. Ricordando l’esodo biblico, lo confronta con “i tanti fratelli e sorelle che oggi fuggono da situazioni di miseria e di violenza cercando una vita migliore per sé e per i propri cari”. E invita ognuno ad esaminare la propria posizione per cercare di scoprire che cosa Dio gli chiede per essere “viaggiatori migliori verso la casa del Padre”.
Nel secondo punto invita a camminare “insieme”, ad essere sinodali, fare la strada insieme e non come viaggiatori solitari. E anche qui invita ad esaminarsi. Infine ricorda che il cammino insieme è per raggiungere la promessa di Dio, la vita eterna. La speranza dei cristiani è “speranza che non delude”, dunque dobbiamo avere fiducia in Dio e nella sua grande promessa e chiedere il suo aiuto.
Dopo la lettura del bellissimo e attualissimo Messaggio, i fedeli si sono ordinatamente avvicinati a prendere il pane e l’acqua, che le operatrici e gli operatori della Caritas parrocchiale avevano preparato, ed ognuno, tornato al suo posto, ha mangiato e bevuto il sobrio pasto in silenzio, meditando su quanto aveva udito. Infine, la Benedizione impartita dal Parroco ha sciolto questo raduno profondo, sentito e partecipato per il digiuno comunitario.
Adriana Letta