Nella chiesa di S. Pietro Apostolo a Cassino un originale concerto con musica e teatro
Ancora un concerto per la Banda musicale Don Bosco Città di Cassino, diverso da quello della sera prima, ma anche stavolta particolarmente intenso e toccante, il “Concerto della Passione”, dedicato, in questa Settimana Santa, appunto alla Passione e morte di Cristo. Era stato pensato e organizzato insieme alla Filodrammatica Don Bosco che, guidata da M. Patrizia Velardi e marito, da decenni opera nella Parrocchia di S. Pietro Apostolo. Doveva essere un momento di fede espressa artisticamente attraverso la musica e il teatro, infatti si sarebbero alternati momenti di drammatizzazione e momenti di musica, sempre sul tema della sofferenza di Gesù: un programma davvero interessante, di meditazione e di arte, per prepararsi alla Pasqua. Ma un incidente dell’ultimo momento, quando si stava per cominciare, una scivolata con conseguente caduta sulle scale che ha colpito la schiena, ha stravolto il programma, un coup de téâtre veramente inatteso, con arrivo di ambulanza e barella per portare il malcapitato in ospedale… Dopo il momento di timore e di sconcerto, si è deciso di procedere ugualmente, purtroppo eliminando la parte teatrale e lasciando la musica.
Eppure, proprio questo imprevisto, con il conseguente dispiacere generale, ha disposto gli animi dei numerosi presenti nella chiesa ad una ancor maggiore attenzione al tema della sofferenza, che riguarda tutti e può cogliere all’improvviso chiunque. Quando, risistemate le sedie ed i leggii spostati per il passaggio della barella, il parroco, Don Nello Crescenzi ha dato il via, tutti erano pronti ad accettare la “novità”. Il Maestro Marcello Bruni, direttore della Banda Don Bosco, ha spiegato che si trattava di musiche di dolore, marce funebri ed ha iniziato con un brano di G. Coggi “Lacrime e ricordi”, mentre sullo schermo scorrevano immagini della Passione di Gesù, molto ben scelte e sincronizzate da Aurora Capuano. Poi Don Nello ha letto un brano molto famoso e molto forte: “Se questo è un uomo” di Primo Levi. I musicisti hanno poi eseguito, di F. Chopin, “Marcia Funebre”, seguita dalla lettura della pagina del Vangelo di Giovanni che racconta la Passione di Gesù, il tradimento, l’arresto. Una meditazione dentro ognuno dei presenti. Durante il successivo brano, “Ricordo” di S. Montinari, ad accompagnarlo sullo schermo erano immagini della guerra in Ucraina che si sovrapponevano al Vangelo: segno che la Passione di Gesù continua ancor oggi in tutti coloro che soffrono violenze e ingiustizie. Le letture hanno di fatto sostituito i due momenti di drammatizzazione tanto ben preparati: l’arresto di Gesù ed il “Pianto della Madonna” di Jacopone da Todi. Infine, un momento indimenticabile. Marcello Bruni ha invitato un gruppo di ragazzi della parrocchia, che si era preparato nei giorni precedenti, a salire sul presbiterio e a disporsi attorno e sotto il bellissimo Crocifisso – in quel momento scoperto e illuminato in modo speciale e molto suggestivo, mentre la chiesa era semibuia – per cantare il brano di un Anonimo “Ah sì versate lacrime”. Cantava la comunità, unita vicino alla Croce di Gesù, gesto simbolico per rimarcare la necessità, il desiderio e il bisogno di ritrovare l’unità e quindi la Pace fra gli uomini, cominciando dal nostro piccolo. Oggi più che mai ne abbiamo bisogno e certamente in quel momento c’erano tutti i parrocchiani, anche coloro che erano andati a prendersi cura di chi si era fatto male, tutti uniti nella meditazione sulla sofferenza di Gesù e di tutti i martoriati che soffrono. Un concerto così non si era mai visto né sentito, è stato un momento davvero indimenticabile, profondo, intenso, vibrante, spirituale. In fondo è proprio vero che quando soffriamo diventiamo più sensibili e comprensivi verso gli altri, cresciamo in umanità e riusciamo a vedere Cristo con occhi nuovi e cuore nuovo, pieno di gratitudine. Tutto questo piccolo grande “miracolo” è stato grazie all’impegno – e al sacrificio! – della Filodrammatica Don Bosco e alla bravura della Banda Don Bosco, del suo Direttore e della Fraternità sacerdotale che regge la parrocchia, che hanno fatto dell’incidente della serata un’occasione di fede e di crescita spirituale.
Adriana Letta