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Cento candeline per Nonna Giuseppina

Festa presso la “Residenza per anziani Santa Scolastica” di Cassino

 

Cento anni sono davvero un bel traguardo, da festeggiare e valorizzare, perché racchiudono non solo la storia personale ma mille altre storie di persone, fatti e accadimenti sociali e storici che vanno a rinforzare le radici già solide su cui si fonda una società e la vita di tutti. Per questo, presso la “Residenza per anziani Santa Scolastica”, in funzione da alcuni mesi in un’ala del monastero benedettino di Santa Scolastica a Cassino, si è voluto dare importanza al compleanno centenario di un’ospite, Giuseppa Di Mascio Salvatore, pur nel dovuto rispetto delle norme anti-covid. Sono intervenuti anche il Vescovo Gerardo Antonazzo, il Sindaco di Cassino, Enzo Salera e Don Luigi, oltre agli altri ospiti, alle monache benedettine e a tutto il personale della struttura. E dunque, fiori, palloncini, la torta con 100 candeline, la targa-ricordo offerta dal Sindaco, una gioiosa e affettuosa compagnia, le parole e la benedizione del Vescovo Gerardo. Tutto ha contribuito a rendere sereno e piacevole il pomeriggio. Il Vescovo, accompagnato dalla Madre Badessa Suor Placida, ha anche benedetto la residenza, luogo di accoglienza per persone divenute fragili per l’età e i malanni della vecchiaia, ma che lì possono ritrovare la serenità del sentirsi accuditi e compresi, rispettati e avvolti da un’atmosfera amichevole e familiare.

Non sono mancati i ricordi ed i racconti di una vita. La vita di Nonna Giuseppina non è stata facile. Cominciò giovanissima, appena diciottenne, ad insegnare nei plessi scolastici di Vallerotonda, con tutti i disagi del rigido inverno per raggiungere le scuole; durante la guerra, la casa dei suoi fu requisita dai tedeschi che vi posero il loro comando militare e la famiglia fu sfollata in Molise, a Filignano. Dopo la guerra, con tutte le difficoltà della casa semidistrutta e della ricostruzione, si sposò e si trasferì a Roma, dove continuò ad insegnare. Dopo soli tre anni di matrimonio, la morte del marito la fece tornare a Cassino dove continuò il suo impegno di maestra, la passione della sua vita, accompagnando la crescita di generazioni e generazioni di bambini. Ed ora è arrivata a spegnere 100 candeline. C’è davvero da festeggiare e soprattutto da ringraziare il Signore.

Adriana Letta