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50° di Sacerdozio di Don Salvatore Papiro

Nella solenne celebrazione nella Concattedrale di Cassino, il grazie di una intera comunità

 

Una comunità in festa per un importante anniversario: 50 anni di sacerdozio di Don Salvatore Papiro, che per molti anni ha guidato la Parrocchia della Chiesa Madre di Cassino, divenuta poi Concattedrale. Molte le persone che lo hanno conosciuto, prima come viceparroco S. Elia Fiumerapido, poi nella Chiesa Madre di Cassino, dove è divenuto parroco e infine parroco emerito. È qui che ha servito la Chiesa per il maggior tempo, impegnandosi ampiamente nel suo servizio pastorale. Perciò il bisogno di celebrare un anniversario così straordinario. I parrocchiani, con l’attuale Parroco Don Emanuele Secondi, si sono dati da fare per organizzare la festa, il 16 luglio, appoggiati dal Vescovo Gerardo Antonazzo che è venuto per presiedere la solenne Celebrazione, invitando anche il nuovo Abate di Montecassino Dom Luca Fallica. Molti i sacerdoti concelebranti, nonostante fosse domenica, molti i ministranti, moltissimi i fedeli accorsi. Quando la processione di ministranti e celebranti ha fatto il suo ingresso in chiesa mentre il coro parrocchiale cantava, si è visto un Don Salvatore commosso come non mai e si respirava un’atmosfera festosa ed emozionata. Man mano che la celebrazione andava avanti si faceva palpabile una generale partecipazione emotiva, via via resa più evidente dalle parole pronunciate da molte persone che riconoscevano quanto la vita di Don Salvatore abbia saputo dare e seminare a larghe mani. Il Vescovo nell’omelia ha sottolineato quanto è importante l’annuncio della Parola di Dio che genera la fede, secondo la “parabola del seminatore” espressa nel vangelo del giorno (Mt 13, 1-23), osservando che il sacerdote è essenzialmente un seminatore, non un mietitore. A mietere infatti è Dio, ma a seminare la sua Parola deve essere il sacerdote e Don Salvatore lo ha fatto sempre. Per dimostrare ciò, ne ha tratteggiato la vita e le opere.

Dopo la liturgia eucaristica, Don Salvatore ha voluto ringraziare tutti e ciascuno per l’affetto di cui si è sentito circondato, cominciando dal Signore e dai suoi genitori, e passando poi ai formatori, ai confratelli e a tutti coloro che lo hanno in qualche modo aiutato. Poi altri hanno preso la parola, a cominciare dall’Abate Fallica che gli ha porto gli auguri suoi e della comunità monastica in cui aveva studiato. A nome dei parrocchiani ha parlato Antonietta De Luca, sottolineando l’impegno di Don Salvatore come parroco e in tutte le fasi della sua vita, anche raccontando qualche simpatico aneddoto. Il Sindaco di Cassino Enzo Salera ha ringraziato Don Salvatore per i tantissimi cittadini che negli anni da lui hanno ricevuto il battesimo, la prima comunione, il matrimonio, l’estrema unzione, ed anche per aver coltivato con grande cura la devozione all’Assunta, tanto cara ai cassinati, con tutte le manifestazioni e iniziative connesse. Benedetto Carello ha parlato a nome dei numerosi ministranti che come lui iniziarono tanti anni fa e qualcuno continua ancor oggi, mentre altri hanno lasciato, ma tutti ricordano con piacere quel tempo, perché Don Salvatore aveva un’attenzione speciale per i ministranti, perciò a loro nome gli ha consegnato una targa-ricordo. Carmela Petrucci ha letto un bellissimo messaggio del Cav. Antonio Crescenzi, per molti anni anima del Comitato feste della parrocchia, impossibilitato a partecipare ma unito spiritualmente. Bibiana Massaro ha ricordato l’impegno di Don Salvatore, per anni responsabile diocesano non solo della Cancelleria, ma soprattutto dell’Ufficio catechistico, compito anche questo svolto con molto impegno. E anche Don Remo Marandola, parroco a S. Elia Fiumerapido, ha ricordato i tempi in cui Don Salvatore era il suo viceparroco ed avevano in quei lontani anni precorso i tempi stabilendo tra di loro un accordo ed una collaborazione che hanno anticipato quella che oggi è chiamata la Unità pastorale. Al Vescovo Gerardo i parrocchiani hanno donato un quadro rappresentante la Sacra Famiglia e a Don Salvatore hanno consegnato una magnifica composizione di fiori subito deposta ai piedi dell’Assunta. Da tutto ciò è emerso un mosaico davvero bello, fatto di impegno, iniziative e relazioni, di dedizione e senso di comunità, che andava via via gonfiando un sentimento che accomunava tutti, fatto di affetto, ricordi, gratitudine, evidenziato dalle parole ma anche dagli abbracci e dagli applausi della folla dei fedeli. Un’atmosfera “calda” di affetti, non solo di… temperatura.

Dopo la celebrazione in chiesa, Don Emanuele ha invitato i presenti a spostasi nel nuovo “campetto” parrocchiale realizzato sul retro della chiesa, per vivere un momento conviviale di festa attorno a Don Salvatore Papiro. Una serata davvero indimenticabile.

Adriana Letta