Nei luoghi della sofferenza per portare conforto

Il Vescovo visita l’Ospedale “S. Scolastica” e la Casa di Cura “S. Raffaele”

All’avvicinarsi del Natale, il Vescovo diocesano, Mons. Gerardo Antonazzo, mercoledì 6 dicembre, ha fatto visita alle principali strutture sanitarie di Cassino, per porgere personalmente i suoi auguri ai ricoverati ed al personale medico-sanitario dell’Ospedale “Santa Scolastica” e della Casa di Cura “S. Raffaele”.

La sua visita è iniziata all’ospedale, dove è stato accolto dal cappellano Don Mario Colella, referente diocesano per la Pastorale della Salute, dai volontari Caritas Unitalsi e da medici e infermieri della struttura. All’ingresso ha potuto ammirare alcuni presepi che sono stati allestiti ed esposti, a rallegrare la vista e a ricordare il grande mistero d’amore che è il Natale. Tra i tanti presepi, particolare è quello che rappresenta la Basilica Santuario della Madonna di Canneto, che verrà donato al Santuario stesso.

Sia in ospedale sia al San Raffaele, dove si è recato alle 11.00, accompagnato da Don Mario Colella e accolto anche qui calorosamente dal personale medico, dai volontari e dal cappellano Don Fabrizio Tricone, il Vescovo si è intrattenuto con il personale che si prende cura dei pazienti, ricordando che deve essere “segno di consolazione, che a volte può anche diventare guarigione, a volte no, ma ogni segno di consolazione in parte è sempre già una forma di guarigione interiore“. Ha poi visitato vari reparti per incontrare i sofferenti e far giungere loro la sua parola e la sua benedizione. Ovunque si è fermato, ha voluto rivolgere alla Santa Famiglia di Nazaret, splendore dell’amore vero che  contempliamo – la preghiera composta da Papa Francesco, e lo ha fatto “a nome di tutti noi” perché anche l’ospedale, anche la casa di cura “è una grande famiglia dove più cresce l’intreccio delle relazioni umane come in una famiglia, più l’insieme di questa grande famiglia vive il suo benessere, soprattutto sul versante della prossimità di servizio alla malattia, alla sofferenza”. Quindi ha impartito la benedizione ricordando “la Natività di Dio che si fa uomo, bambino, per essere nel cuore dell’unità quel segno di salvezza che va oltre ogni speranza umana e compie il grande desiderio di una vita immortale“. Momenti toccanti e momenti di cordiale rapporto, momenti di riflessione e preghiera e momenti sereni di scambio di auguri.

Adriana Letta

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